Info Conseil
Communiqué n° 586 de 1er décembre 2010
INTERPELLANZA SU SALUTE LAVORATORI TRAFORO MONTE BIANCO
Adunanza del Consiglio regionale
In particolare, la Consigliera ha sottolineato che "all'interno del Traforo del Monte Bianco gli operatori potrebbero essere esposti a notevoli concentrazioni di Radon, un gas naturale radioattivo presente nel terreno e per il quale l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ritiene che vi sia evidenza sufficiente di cancerogenicità per l'uomo." Ha quindi voluto sapere se la Giunta regionale intende "acquisire dall'Arpa e dalla Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco tutti i dati rilevati sulla concentrazione di Radon nell'aria, e in particolare nella postazione antincendio posta a circa metà del tunnel; promuovere di concerto con tali enti e con l'Azienda sanitaria USL della Valle d'Aosta un specifico progetto di tutela della salute dei vigili del fuoco e degli altri lavoratori esposti; accertare se siano state realizzate nei locali posti al centro del Traforo del Monte Bianco tutte le opere utili a ridurre l'esposizione a tale gas radioattivo; riferire alla quinta Commissione entro tre mesi sui risultati delle rilevazioni, sulle iniziative di promozione della salute avviate e sui lavori di contenimento dell'esposizione presenti o da realizzare."
Nella risposta, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha sostenuto che "per quanto riguarda il Traforo del Monte Bianco e la postazione antincendio posta a metà della galleria, i rilievi effettuati dal GEIE e dall'ARPA fanno registrare concentrazioni basse di Radon, conseguenti alla dotazione di un sistema di aerazione con prelievo di aria dall'esterno. In particolare, la postazione centrale antincendio, dove si ha una presenza continuativa di personale di servizio, ha registrato una media annuale di concentrazione di Radon di 30,9 Bequerel per metro cubo, ampiamente al di sotto della soglia massima stabilita dalla normativa, che per i luoghi di lavoro sotterraneo come i tunnel è di 500 Bequerel per metro cubo. I rilievi effettuati hanno invece evidenziato valori al di sopra della soglia prevista per legge in altri locali sotterranei esterni al tunnel, peraltro caratterizzati da bassa o occasionale presenza di personale di servizio. Il GEIE ha comunque già provveduto alla nomina di un esperto qualificato che esegue annualmente la valutazione della dose assorbita dai lavoratori a causa dell'esposizione al gas Radon e ha poi messo in atto gli interventi necessari, strutturali e operativi. In particolare, il monitoraggio richiesto dalla normativa è attuato mediante 'dosimetri' e il GEIE ha acquistato un monitor per la misura in tempo reale della concentrazione di Radon che può essere collocato negli ambienti interessati da cantieri di manutenzione o essere periodicamente posizionato nei diversi locali di lavoro al fine di approfondire il monitoraggio. Questi strumenti consentono di attuare un sistema di sorveglianza sufficientemente flessibile e idoneo a rispettare i limiti di legge: al momento, pertanto, il GEIE non ritiene di dover mettere in atto uno specifico progetto di tutela della salute dei lavoratori in questione."
Il Presidente, infine, ha dato "massima disponibilità a riferire alla quinta Commissione in merito alla questione, quando la stessa lo riterrà opportuno."
La Consigliera Fontana si è detta soddisfatta dei dati forniti, "che dimostrano la dovuta attenzione alla problematica. La nostra preoccupazione è che questo tipo di gas essendo presente, va monitorato, perché, anche se minimamente, i lavoratori sono comunque esposti ad un rischio."
SC