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Communiqué n° 527 de 3 novembre 2010

INTERROGAZIONE SULLA FORMAZIONE SCOLASTICA IMMIGRATI EXTRACOMUNITARI

Adunanza del Consiglio regionale

Il Consigliere e capogruppo de Il Popolo delle Libertà, Massimo Lattanzi, ha presentato un'interrogazione relativa allo studio sulla qualità della formazione scolastica degli immigrati extracomunitari nella Regione.

Il Consigliere Lattanzi ha fatto riferimento a uno studio della Professoressa Maria Grazia Monaci, Preside della Facoltà di psicologia dell'Università della Valle d'Aosta, in collaborazione con i ricercatori William Bonapace e Domenico Carbone, della Caritas Diocesana e dell'Associazione Uniendo raices.
Ha quindi chiesto "chi ha commissionato tale studio e, nel caso di commessa pubblica, eventualmente il costo sostenuto; se si ritiene che i dati sui diplomati e i laureati e sulla qualità della loro formazione siano veritieri o compatibili, al punto di sostenere, come fatto dallo studio, che gli immigrati extracomunitari siano percentualmente più istruiti della popolazione valdostana (68 per cento delle donne diplomate/laureate)."

Nella risposta, l'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin, ha affermato che "la ricerca in questione è stata commissionata e finanziata dalla Caritas Diocesana di Aosta, cofinanziata dall'Associazione Diaconia e dalla facoltà di Psicologia dell'UNIVDA all'interno dei finanziamenti di facoltà. Il ricercatore, e in questo caso il docente universitario e Preside di Facoltà, risponde dei dati pubblicati e quindi della loro veridicità assumendo le responsabilità del caso. Per ciò che è dei dati, ricordo, in generale, che l'analisi non può prescindere dalla considerazione del fatto che i diplomi e le lauree degli extracomunitari siano o meno stati conseguiti all'estero e nei paesi di origine e se questi siano stati o meno riconosciuti in Italia. Per questa procedura esistono dei passaggi da seguire e se questo 68 per cento di diplomati e laureati non avessero adottato le procedure di riconoscimento ed equipollenza, questi titoli di studio non sarebbero validi in Italia."
Ha quindi proseguito: "per quanto riguarda l'equipollenza e il riconoscimento di titoli acquisiti all'estero, ricordo che esistono precise norme dello Stato che regolano tali istituti. Per essere riconosciuto il titolo di studio straniero, conseguito in un paese dell'UE, deve essere accompagnato dalla traduzione in lingua italiana e dalla dichiarazione di valore rilasciati dalla competente autorità diplomatica o consolare. La possibilità di riconoscimento per i cittadini extracomunitari è solo all'atto dell'ottenimento della cittadinanza."

Per il Consigliere Lattanzi "questa interrogazione nasce da una consapevolezza: l'immigrazione non solo è utile, ma è necessaria; l'integrazione non solo è utile, ma è indispensabile. Leggendo lo studio della ricerca su un giornale, mi sono venute molte perplessità sulla sua veridicità. Sono state intervistate 34 famiglie extracomunitarie, utilizzando l'autocertificazione  nella quale si chiedeva se erano o no diplomati e questo non può essere considerato un fattore di valutazione. Alcuni passaggi della ricerca svelano  poi il motivo vero della sua esecuzione: questo è in realtà un bollettino di autosponsorizzazione della Caritas, fatto di dati conosciuti, una copiatura di cose già note e mi stupisco che la nostra Università abbia speso alcune migliaia di euro per questo lavoro che in realtà non è una vera ricerca. Sono trentaquattro interviste con autodichiarazioni e conclusioni delle reti informali che ci vengono a dire che dobbiamo procedere al loro sostentamento perché grazie al loro sostentamento noi possiamo vivere in una società migliore. Condivido le perplessità peraltro manifestate dall'Assessore e suggerirei all'Università della Valle d'Aosta di selezionare con più attenzione gli investimenti che si fanno."

SC