Info Conseil
Communiqué n° 509 de 20 octobre 2010
DISCUSSIONE DEL PIANO PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE 2011-2013
Adunanza del Consiglio regionale
L'Assemblea regionale ha iniziato la discussione sul Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2011-2013.
Il disegno di legge è stato illustrato dalla Consigliera Emily Rini (UV), che ha ricordato "i quattro pilastri fondamentali sui quali si fonda il Piano: equità, qualità, responsabilità e sostenibilità. Questi elementi, oltre a fungere da faro illuminante per tutti i settori coinvolti, rappresentano anche un elemento di continuità con tutti i precedenti documenti di programmazione socio-sanitaria. Il Piano nasce in un momento non particolarmente facile, data la crisi economica non ancora superata e la presenza di un quadro politico che vede riforme istituzionali (federalismo) che influenzano in parte le scelte strategiche. E' logico quindi che gli interventi che seguiranno dovranno essere bilanciati da un'efficace attività di razionalizzazione dei servizi erogati e delle risorse assegnate. Vi è poi un ulteriore elemento che costituisce una sorta di collante tra i vari argomenti: la territorialità, con il fine di garantire i servizi sul territorio rafforzando la rete di sinergia tra la sede del nosocomio valdostano e i presidi sanitari presenti sul territorio, e questo a maggior ragione in una regione di montagna come la nostra."
"Vorrei inoltre sottolineare l'esplicita volontà di sostenere e promuovere la ricerca clinica, ma anche l'attenzione alle cosiddette medicine non convenzionali e la previsione di creare una strategia regionale integrata in grado di prevenire i problemi di salute mentale e stimolare l'inclusione attiva di coloro che soffrono di queste patologie."
"Si tratta quindi di un atto che, nella sua ricchezza di contenuti, non dimentica nessuno e pone l'accento sull'importanza della concreta assistenza alle fasce più deboli."
Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Patrizia Morelli (Alpe), André Lanièce (SA) e Gianni Rigo (PD).
Per la Consigliera Morelli "Se da un lato apprezziamo la volontà di condivisione e trasparenza, dall'altro non possiamo non osservare come questa volontà venga vanificata da diverse criticità di forma e sostanza. È un piano ambizioso, con valori fondamentali condivisibili, ma non si riesce ad evincere le priorità di intervento: il sospetto è che sia un documento che apra la porta alla discrezionalità più totale. È, poi, monco, essendo privo di elementi quali strumenti di monitoraggio, cronoprogrammi degli interventi. Sarà necessario un ampio margine di miglioramento, così come un'attenta analisi delle future esigenze della nostra regione in campo medico, per prevenire per quanto possibile le mancanze."
Per il Vicepresidente del Consiglio, André Lanièce, "il Piano è centrato sulla persona e sulla famiglia nelle diverse fasi della vita e sull'attenzione per il territorio di montagna. Quello valdostano è un sistema basato sull'equità, sulla qualità, sulla responsabilità e sostenibilità. Sotto il profilo dei contenuti il Piano compie delle scelte di indirizzo trasversali, finalizzate a una maggiore efficienza ed efficacia dei servizi rivolti alla persona e alla famiglia. È un Piano di indirizzo politico che non entra nel merito dei processi e degli aspetti gestionali e operativi. Un rilievo al piano riguarda l'assenza, formale, di un paragrafo dedicato esclusivamente al mondo del volontariato. Questo settore rappresenta una grande risorsa per le politiche socio-sanitarie. Non bisogna dimenticarsi dei volontari e del loro prezioso e costante impegno. Infine, occorre investire sulla famiglia perché vorrebbe dire garantirsi il futuro. La famiglia però deve essere tutelata, promossa e difesa e in questo senso il plauso va all'Assessorato per l'organizzazione della prima settimana della famiglia."
Nel suo intervento, il Consigliere Gianni Rigo ha affermato che "l'integrazione tra sociale e sanitario significa la necessità che gli enti responsabili della programmazione si muovano su scala intersettoriale, trattando con visione d'insieme i problemi, valutati con strategie comuni, attuate in modo collaborativo, ma il limite cronico del nostro sistema consiste nella difesa del proprio orticello. Mi aspettavo un maggiore collegamento tra questo e il precedente piano, piuttosto che questa discontinuità. In generale, si tratta di un fallimento del disegno politico per un presidio ospedaliero moderno, funzionale, meno costoso e più amico di pazienti e familiari. Il piano non individua soluzioni concretamente praticabili: estremizzando, si può affermare che il Consiglio così prende atto delle intenzioni dell'Assessore e lascia carta bianca al Governo per le successive scelte operative. Il piano dovrebbe sforzarsi di delineare anche il prossimo futuro, non solo i tre anni di riferimento. Le risorse economico-finanziarie, la composizione sociale e una condizione di lavoro segnale di cambiamento sono tre contenitori che devono lavorare insieme per creare un welfare efficace."
La discussione generale proseguirà domani, giovedì 21 ottobre, a partire dalle ore 9.
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Il disegno di legge è stato illustrato dalla Consigliera Emily Rini (UV), che ha ricordato "i quattro pilastri fondamentali sui quali si fonda il Piano: equità, qualità, responsabilità e sostenibilità. Questi elementi, oltre a fungere da faro illuminante per tutti i settori coinvolti, rappresentano anche un elemento di continuità con tutti i precedenti documenti di programmazione socio-sanitaria. Il Piano nasce in un momento non particolarmente facile, data la crisi economica non ancora superata e la presenza di un quadro politico che vede riforme istituzionali (federalismo) che influenzano in parte le scelte strategiche. E' logico quindi che gli interventi che seguiranno dovranno essere bilanciati da un'efficace attività di razionalizzazione dei servizi erogati e delle risorse assegnate. Vi è poi un ulteriore elemento che costituisce una sorta di collante tra i vari argomenti: la territorialità, con il fine di garantire i servizi sul territorio rafforzando la rete di sinergia tra la sede del nosocomio valdostano e i presidi sanitari presenti sul territorio, e questo a maggior ragione in una regione di montagna come la nostra."
"Vorrei inoltre sottolineare l'esplicita volontà di sostenere e promuovere la ricerca clinica, ma anche l'attenzione alle cosiddette medicine non convenzionali e la previsione di creare una strategia regionale integrata in grado di prevenire i problemi di salute mentale e stimolare l'inclusione attiva di coloro che soffrono di queste patologie."
"Si tratta quindi di un atto che, nella sua ricchezza di contenuti, non dimentica nessuno e pone l'accento sull'importanza della concreta assistenza alle fasce più deboli."
Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Patrizia Morelli (Alpe), André Lanièce (SA) e Gianni Rigo (PD).
Per la Consigliera Morelli "Se da un lato apprezziamo la volontà di condivisione e trasparenza, dall'altro non possiamo non osservare come questa volontà venga vanificata da diverse criticità di forma e sostanza. È un piano ambizioso, con valori fondamentali condivisibili, ma non si riesce ad evincere le priorità di intervento: il sospetto è che sia un documento che apra la porta alla discrezionalità più totale. È, poi, monco, essendo privo di elementi quali strumenti di monitoraggio, cronoprogrammi degli interventi. Sarà necessario un ampio margine di miglioramento, così come un'attenta analisi delle future esigenze della nostra regione in campo medico, per prevenire per quanto possibile le mancanze."
Per il Vicepresidente del Consiglio, André Lanièce, "il Piano è centrato sulla persona e sulla famiglia nelle diverse fasi della vita e sull'attenzione per il territorio di montagna. Quello valdostano è un sistema basato sull'equità, sulla qualità, sulla responsabilità e sostenibilità. Sotto il profilo dei contenuti il Piano compie delle scelte di indirizzo trasversali, finalizzate a una maggiore efficienza ed efficacia dei servizi rivolti alla persona e alla famiglia. È un Piano di indirizzo politico che non entra nel merito dei processi e degli aspetti gestionali e operativi. Un rilievo al piano riguarda l'assenza, formale, di un paragrafo dedicato esclusivamente al mondo del volontariato. Questo settore rappresenta una grande risorsa per le politiche socio-sanitarie. Non bisogna dimenticarsi dei volontari e del loro prezioso e costante impegno. Infine, occorre investire sulla famiglia perché vorrebbe dire garantirsi il futuro. La famiglia però deve essere tutelata, promossa e difesa e in questo senso il plauso va all'Assessorato per l'organizzazione della prima settimana della famiglia."
Nel suo intervento, il Consigliere Gianni Rigo ha affermato che "l'integrazione tra sociale e sanitario significa la necessità che gli enti responsabili della programmazione si muovano su scala intersettoriale, trattando con visione d'insieme i problemi, valutati con strategie comuni, attuate in modo collaborativo, ma il limite cronico del nostro sistema consiste nella difesa del proprio orticello. Mi aspettavo un maggiore collegamento tra questo e il precedente piano, piuttosto che questa discontinuità. In generale, si tratta di un fallimento del disegno politico per un presidio ospedaliero moderno, funzionale, meno costoso e più amico di pazienti e familiari. Il piano non individua soluzioni concretamente praticabili: estremizzando, si può affermare che il Consiglio così prende atto delle intenzioni dell'Assessore e lascia carta bianca al Governo per le successive scelte operative. Il piano dovrebbe sforzarsi di delineare anche il prossimo futuro, non solo i tre anni di riferimento. Le risorse economico-finanziarie, la composizione sociale e una condizione di lavoro segnale di cambiamento sono tre contenitori che devono lavorare insieme per creare un welfare efficace."
La discussione generale proseguirà domani, giovedì 21 ottobre, a partire dalle ore 9.