Info Conseil

Communiqué n° 483 de 6 octobre 2010

INTERPELLANZA SU SOCIETÀ PARTECIPATE

Adunanza del 6 e 7 ottobre 2010

Il capogruppo di Alpe, Roberto Louvin, ha illustrato un'interpellanza sulle scelte strategiche della Regione nel settore delle società partecipate in attuazione della recente manovra finanziaria.

"L'articolo 6, comma 19, della manovra approvata dal Parlamento vieta alle società pubbliche di effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, né rilasciare garanzie a favore delle società partecipate non quotate che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di perdite anche infrannuali. Questa forma di intervento è stata assai frequente da parte dell'Amministrazione regionale, in particolare nel settore del trasporto a fune, per il tramite soprattutto della società Finaosta."

Il Consigliere Louvin ha così voluto conoscere a quanto ammontano gli interventi effettuati dall'Amministrazione regionale, direttamente o per il tramite della Finaosta Spa, finalizzati alla riduzione dell'indebitamento delle società del settore, nonché per far fronte alle spese di investimento programmato dalle stesse, per aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito o rilascio di garanzie, nel corso degli ultimi 5 anni; quante e quali società pubbliche partecipate o controllate regionali si trovino nella situazione indicata dall'articolo 6, comma 19 della legge in questione; quali intendimenti abbia il Governo regionale riguardo alle future strategie del settore, attesa la limitazione imposta dal Governo.

Nella risposta, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha sottolineato che
"l'ammontare degli interventi dell'Amministrazione regionale o per il tramite della Finaosta nel corso di questi cinque anni è di poco oltre i 40 milioni di euro. Non vi sono stati interventi per trasferimenti straordinari, aperture di credito o rilascio di garanzie."
"Per quanto riguarda il secondo punto, le società partecipate del settore dei trasporti a fune che hanno registrato una perdita d'esercizio per tre esercizi consecutivi sono nove e precisamente: Cervino Spa; Chamois Impianti Spa; CIRi Spa Courmayeur Impianti di Risalita Spa; D.T. Valgrisenche Spa Développement Valgrisenche Spa; Funivie Gran Paradiso Spa; Grand Saint Bernard Spa; Monterosa Spa; SITIB Spa, Società Incremento Turistico Invernale Brusson; SAGIT Spa, Società per Azioni Gressoney per l'Incremento Turistico. Si tratta, però, per queste società, di perdite dovute anche a interventi per investimenti."
"Il Governo regionale ha adottato una deliberazione con la quale ha deciso di proporre ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale anche per il comma 19 dell'articolo 6, in quanto questa disposizione, pur qualificata dal comma 20 del medesimo articolo come principio di coordinamento della finanza pubblica non applicabile in via diretta alle Regioni, costituisce in realtà una disposizione dettagliata auto applicativa, che esclude di fatto ogni spazio di adeguamento e comprime illegittimamente l'autonomia legislativa, finanziaria e organizzativa della Regione. La norma stessa fa comunque salvi i trasferimenti alle società in questione a fronte di convenzioni, contratti di servizio o di programma relativi allo svolgimento di servizi di pubblico interesse."

Nella replica, il Consigliere Louvin ha detto che "mi fa piacere che si faccia chiarezza perché questo tipo di norma rischia di lasciare un alone di indeterminatezza. Questa legge colpisce soprattutto le piccole e medie realtà degli impianti a fune. La 'scialuppa di salvataggio' che questo articolo contiene con la possibilità di ricorso a contratti di servizio e convezioni, è la chiave di soluzione del problema."
"Rimane ancora in futuro da distinguere, all'interno dei bilanci delle società che gestiscono gli impianti di risalita, le parti di investimento dai deficit strutturali e gestionali. Solo così si potrà avere qualche meccanismo di controllo e di correzione di questi deficit strutturali. E' comunque sempre attuale la necessità di razionalizzare il settore perché ci sono società molto frammentate.
Il tema è delicato e ha un'ampiezza notevole come dimostrano le cifre messe in campo. C'è la volontà politica da parte del Governo nazionale di ridurre le possibilità di intervento della mano pubblica sull'economia reale e in questo noi abbiamo interesse ad avere un'economia pubblica sana e gestita bene e a non lasciare travolgere tutto da un'impostazione neo liberistica e da gestioni pubbliche opache.
"