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Communiqué n° 418 de 29 juillet 2010

APPROVATE LE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI COMMISSIONI VALANGHE

Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale ha approvato, con 21 voti a favore, 7 contrari (PD e PdL) e 5 astensioni (Alpe), il disegno di legge che reca disposizioni in materia di Commissioni locali valanghe.

L'iniziativa legislativa, che si compone di 11 articoli, istituisce e definisce competenze e funzioni delle Commissioni locali valanghe, attribuendone la gestione ai Comuni (singolarmente o in forma associata), ai quali vengono destinate risorse finanziarie da parte della Regione. L'onere complessivo derivante dall'applicazione della legge è pari a 300.000 euro per il 2010 e a 200.000 a partire dal 2011.

Il Vicepresidente del Consiglio, André Lanièce (SA), ha illustrato il provvedimento, evidenziando che "nell'ambito del pericolo valanghe, la Regione ha sempre investito sia in opere strutturali, quali quelle di protezione dei centri abitati e delle infrastrutture, sia nelle azioni di prevenzione, cosiddette non strutturali, quali il bollettino valanghe, il catasto dei fenomeni valanghivi e la limitazione dell'attività edilizia nelle aree a maggiore rischio. Con la norma regionale  n. 9/1992 in materia di esercizio ad uso pubblico di piste di sci, era stato stabilito che il Comune territorialmente competente istituisse una Commissione con il compito di esprimere pareri tecnici sulla sicurezza delle piste ai fine della loro apertura al pubblico. Nel corso di questi anni, dette Commissioni hanno svolto sempre più una funzione preparatoria e consultiva di protezione civile a favore del sindaco e l'esperienza ha dimostrato come sia importante poter contare a livello locale su tecnici in grado di valutare le condizioni nivometeorologiche e lo stato di stabilità delle masse nevose. Con questo disegno di legge vengono pertanto istituite e disciplinate le modalità di funzionamento delle Commissioni locali valanghe (17 nei comuni e raggruppamenti di comuni a maggior rischio valanghivo), in quanto ritenute lo strumento più efficace per affrontare la problematica. Si prosegue, quindi, nell'azione regionale di miglioramento delle condizioni di sicurezza per i diversi rischi di natura idrogeologica che possono interessare il territorio valdostano (tra cui quello valanghivo), attraverso sia la maggiore qualificazione degli operatori, sia l'applicazione coerente del principio di sussidiarietà. Questo modello organizzativo vede come principali protagonisti i Sindaci, che possono contare su un ausilio specialistico per gestire il pericolo valanghe in modo più efficace e tempestivo e con maggiore rilevanza alle effettive condizioni di pericolo presenti localmente, a difesa del proprio territorio e dell'incolumità pubblica."

Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Zucchi, Donzel, Caveri, Tibaldi, Salzone, Prola e Louvin, e per la replica l'Assessore alle opere pubbliche e il Presidente della Regione.
 
Il Presidente della I Commissione, Alberto Zucchi (PdL), ha sollevato due rilievi. "Dal punto di vista formale, il disegno di legge è apparso sin da subito lacunoso e il tempo a disposizione delle Commissioni per il suo esame è stato troppo breve. Dal punto di vista del contenuto, anche gli emendamenti che ci sono stati consegnati nella giornata di ieri, vanno nel senso che noi temevamo e che non condividiamo: il concetto di responsabilità non viene tenuto in conto e  il parere delle Commissioni valanghe non ha carattere vincolante e di obbligatorietà nella convocazione." Il Consigliere ha quindi chiesto il rinvio del testo in Commissione consiliare "al fine di migliorarne la forma e la sostanza, tenuto conto che non esistono necessità impellenti di urgenza."

Sul rinvio sono intervenuti il Presidente della III Commissione, Dario Comé (SA) e il Capogruppo di Alpe, Roberto Louvin. La richiesta di rinvio in Commissione è stata respinta con 19 voti contrari e 11 a favore (Alpe, PD e PdL).

Il Consigliere Raimondo Donzel (PD): "Riteniamo che i cambiamenti climatici incidano sulla gestione del territorio e siamo quindi convinti dell'importanza di questo provvedimento per garantire la sicurezza del territorio. Tuttavia, volevamo contezza delle procedure, in particolare su quella più delicata riguardante l'apertura delle strade, che mette più sotto pressione il Sindaco, visti gli interessi sia dei cittadini che dei turisti. Il parere autorevole  della Commissione valanghe poteva quindi essere importante per tutelare il lavoro del Sindaco, ma su questo punto non abbiamo fatto chiarezza. Probabilmente una riunione di Commissione in più non avrebbe cambiato le posizioni, ma avrebbe sicuramente potuto produrre un testo maggiormente condiviso, richiesto peraltro da tutti."

Il Consigliere Luciano Caveri (UV) ha ribadito "la necessità della legge, pur non essendo del tutto convinto della posizione espressa dal Cpel : tuttavia, essendo io un federalista, credo nell'autonomia comunale e visto che i Sindaci sono responsabili a livello locale della protezione civile, non possono che aver riflettuto bene sul loro parere."

Il Consigliere segretario Enrico Tibaldi (PdL), partendo dalla norma nazionale, ha sostenuto che "questa legge è indifendibile e crea un apparato costoso le cui funzioni sono un optional. Nel testo che è stato presentato dall'Assessore, non sono indicati i livelli di responsabilità delle Commissioni valanghe, è stato dimenticato il comprensorio di Pila-Gressan, non viene indicato il livello minimo dei componenti. Una proposta quindi che non ha senso di essere approvata, che ha costi importanti e che non condividiamo anche perché va contro i principi della buona amministrazione, per i quali sarebbe buona norma evitare la proliferazione di organi che, invece, di semplificare le questioni di grande delicatezza, rischiano di complicarle perché vanno a sovrapporsi ad altri sistemi."

Il Capogruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone, si è detto "sorpreso di questa discussione, perché in Commissione non avevo colto tutta questa difficoltà nel recepire un testo di legge, che è un supporto ai Sindaci, i quali devono prendere delle decisioni importanti. Anzi, in Commissione erano state espresse la necessità e l'urgenza di approvare l'istituzione delle Commissioni locali valanghe, in particolare dal direttore della protezione civile e dal Presidente del Cpel."

Per il Vicepresidente della III Commissione Piero Prola (UV) "questo disegno di legge va a intervenire su di un sistema che è già collaudato perché da parecchi anni è normato, ma che era necessario rendere omogeneo su tutto il territorio regionale."

Il Capogruppo di Alpe, Roberto Louvin, ha dichiarato che "si tratta di una legge preparata in modo inadeguato, che interviene però in una questione delicata per il nostro territorio. Visto che non esiste una situazione di vuoto legislativo, sarebbe stato importante procedere con i piedi di piombo e approfondire meglio la proposta. Vi è una serie di questioni che affrontate in questa maniera rischia di mettere seriamente sotto stress gli operatori: il parere non obbligatorio della Commissione valanghe attribuisce tutta la responsabilità sui Sindaci; il rapporto con i gestori delle piste di sci non è limpido." Il Consigliere ha quindi annunciato alcuni emendamenti volti a superare le questioni sollevate e al termine della discussione si è rammaricato per la mancanza di approfondimento dei temi in discussione e per i rischi che questo potrà comportare.

L'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale, Marco Viérin, ha replicato, evidenziando che "le ultime stagioni invernali (con 400 valanghe su tutto il territorio) hanno creato evidenti problemi di gestione della sicurezza. L'urgenza sta quindi nel fatto che il problema doveva essere affrontato con serietà e puntualità, avendo cura di sentire il parere dell'Assemblea dei Sindaci, al fine di migliorare la sicurezza del territorio, riunendo in un'unica normativa tutta la gestione della sicurezza nei territori comunali ad alto rischio valanghivo, in un'ottica di semplificazione a supporto dei Sindaci."

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha precisato che con questo testo di legge "abbiamo semplicemente regolamentato una situazione già esistente, e riteniamo si tratti di uno strumento valido per risolvere un problema concreto. Sulla questione della responsabilità, noi ci auguriamo che i Sindaci siano messi nelle condizioni di evitare di prendere decisioni azzardate. Non abbiamo inventato nessun carrozzone, abbiamo semplicemente previsto l'istituzione di un organo tecnico che possa lavorare in maniera semplice e immediata. Ci spiace aver creato dei problemi sui tempi di esame in Commissione, ma avevamo la necessità di adottare il provvedimento prima della pausa estiva, per essere pronti per la prossima stagione invernale, al fine di avere i tempi tecnici di predisporre tutto."