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Communiqué n° 613 de 18 novembre 2009

APPROVATE LE MODIFICHE ALLE NORME IN MATERIA DI ELEZIONI COMUNALI


L'Assemblea ha discusso tre proposte di legge di modifica alle norme riguardanti le elezioni comunali, in vista delle consultazioni che si terranno in 68 comuni della Valle d'Aosta il 23 maggio 2010.

Il Consiglio ha approvato l'iniziativa presentata dai Capigruppo delle forze di maggioranza, Diego Empereur (UV), Francesco Salzone (SA) e Leonardo La Torre (FA), con 22 voti favorevoli , 4 contrari (VdAV/R), 5 astensioni (PD e PdL).

E' stato inoltre votato un ordine del giorno - 25 a favore, 7 contrari (PD e VdAV/R) -, proposto dai Capigruppo di maggioranza e del PdL, che invita "i Sindaci, che si trovano nelle condizioni di ineleggibilità previste dall'articolo 30 bis della legge regionale 7 dicembre 1998, n. 54, a valutare attentamente l'opportunità della loro candidatura alla carica di Vice Sindaco, in modo tale che i principi fondamentali insiti nella legge elettorale e nella legge sul sistema delle autonomie in Valle d'Aosta, possano orientare le scelte individuali garantendo, altresì, l'elevato profilo etico che caratterizza il sistema degli Enti locali; le forze politiche presenti in Valle d'Aosta ad avvicinarsi alle prossime elezioni comunali, assumendo attitudini coerenti con il suddetto modello di comportamento, caratterizzato da correttezza morale, al fine di scoraggiare l'eventuale ricorso a prassi non corrette." Il Consiglio dà inoltre mandato "alla prima Commissione consiliare permanente ad approfondire ed eventualmente definire ulteriori novità legislative, tenendo conto del nuovo quadro nazionale in materia, nel rispetto della nostra piena autonomia, a beneficio delle elezioni generali comunali del 2015."

Il gruppo del PdL ha ritirato la propria proposta, mentre quella del gruppo di VdAV/R è stata respinta con 25 voti contrari, 4 favorevoli e 3 astensioni (PD).

L'iniziativa legislativa approvata, che si compone di 21 articoli, è stata illustrata dal Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Diego Empereur. « La loi de 1995, malgré presque quinze années se soient écoulées de son approbation, maintient toute son efficacité et son originalité. Elle a assuré et assure les 'ingrédients' permettant à une Administration communale de faire face avec efficacité à sa mission institutionnelle, à savoir la stabilité et la crédibilité. Un approfondissement de la question a, en tout cas, été sollicité et on a manifesté notre disponibilité à y pourvoir, au sein de la première Commission du Conseil. Cette réflexion a été développée par une confrontation sereine, mais également soutenue, entre différentes entités. Le Conseil permanent des collectivités locales, à cet égard, a manifesté une appréciation globale pour les dispositions en vigueur et a donné son avis favorable sur la proposition d'aujourd'hui.
Cependant, l'approfondissement effectué a mis en évidence la nécessité d'améliorer quelques parties de la loi, en œuvrant pour des modifications visant tout particulièrement à faciliter les modalités de voix, en prévoyant des symboles plus grands sur la fiche, ainsi que la possibilité de voter chez soi, pour les invalides; à simplifier l'expression de la préférence, en permettant l'indication du numéro correspondant au candidat conseiller ; à augmenter le pouvoir de choix du citoyen-électeur, en introduisant la possibilité d'exprimer jusqu'à un maximum de trois préférences pour les candidats à la charge de Conseiller communal.
Nous croyons que cette intervention législative soit inspirée par responsabilité et conscience, valeurs essentielles lorsqu'il faut mettre main au fonctionnement d'un élément institutionnel qui a toujours reçu une attention très élevée de la part de cette Assemblée. »
Le Conseiller a conclu en rappelant le « Codice delle Autonomie », qui sera examiné par le Conseil des Ministres dans un bref délai.
« Il est vrai - a-t-il dit - que notre Région dispose d'une compétence exclusive dans cette matière, mais il est également hors de doute que certains choix - tels la réduction du numéro des élus dans les communes plus petites, par exemple - ne pourront pas nous voir, côté politique, totalement étrangers.»

Il Presidente della I Commissione, Alberto Zucchi (PdL), nel ricordare la genesi della discussione su questo tema, ha motivato il ritiro dell'iniziativa del suo gruppo. "La nostra proposta, che era di tipo strutturale, aveva come punto caratterizzante l'abolizione della figura elettiva del Vicesindaco, la riduzione del numero complessivo dei consiglieri comunali oltre che la riduzione del numero di candidati da presentare per formare una lista e il numero di firme necessarie alla sottoscrizione. Oggi, anche sulla base di una discussione a livello nazionale in continua evoluzione, in particolare riguardo al Codice delle Autonomie, abbiamo trovato un accordo con la maggioranza sulla necessità di non arroccarsi su di una situazione di chiusura e trovato la disponibilità ad affrontare la materia fin dai prossimi giorni nella Commissione competente. Crediamo che le regole del gioco debbano essere scritte tutti insieme al fine di addivenire ad una vera riforma."

Il Consigliere Alberto Bertin (VdAV/R), intervenendo sulla proposta del suo gruppo, ha evidenziato che "ad ogni tornata elettorale si registra una diminuzione del numero dei votanti, segno evidente di un sempre minore interesse degli elettori, al punto che alle ultime elezioni comunali, in un numero significativo di comuni si è presentata una sola lista, con il risultato che in 19 paesi, vale a dire nel 25% circa dei comuni valdostani, non è presente una minoranza. Un deficit di partecipazione che rischia di trasformarsi in un vero e proprio deficit di democrazia.
Per questo riteniamo la proposta minimalista avanzata dalla maggioranza regionale inadeguata e per certi aspetti peggiorativa. Ribadiamo la nostra contrarietà presentando una proposta di revisione, piuttosto articolata, che prevede il riequilibrio del rapporto maggioranza-opposizione, la possibilità per i piccoli comuni con popolazione inferiore a 300 abitanti di sostituire il Consiglio comunale con l'Assemblea degli elettori, maggiori competenze al Consiglio comunale, consentire a tutti gli elettori di presentare interrogazioni dirette alla Giunta comunale, l'introduzione di una quota di genere del 30%, la preferenza unica per il comune di Aosta e altro ancora. Avremmo auspicato un confronto aperto fra tutte le forze politiche, ma dobbiamo purtroppo constatare che l'atteggiamento della maggioranza vanifica il lavoro svolto dalla Commissione e impedisce di fatto un confronto, aprendo un accordo con il PdL con risvolti non soltanto nell'ambito istituzionale ma anche politico.
"

Sono intervenuti nella discussione generale i Consiglieri Donzel, Chatrian e il Presidente Rollandin.

Per il Consigliere del PD Raimondo Donzel, "è sul tema dell'autonomia comunale che dovevamo scrivere un ordine del giorno, affinché all'interno delle assemblee locali si trovassero le regole per risolvere i problemi di partecipazione democratica. Oggi proviamo una grande amarezza perché c'è stata una fuga dai veri problemi che dovevano invece essere posti con questa legge. Non possiamo dirci contro le proposte della maggioranza, ma non possiamo parlare di riforma. In quest'aula doveva esserci un lavoro condiviso da tutti e oggi viene presentato un ordine del giorno siglato con il Popolo della Libertà, che per primo aveva escluso la candidatura del Vice Sindaco. Un atteggiamento incomprensibile che non approviamo."

Il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (VdAV/R) ha evidenziato che "era importante inserire in norma le competenze consiliari al fine di riequilibrare le competenze con l'Esecutivo, riportando obbligatoriamente alla decisione del Consiglio tematiche essenziali per la vita del Comune. Non è il numero dei Consiglieri comunali ad aumentare i costi di un piccolo o medio Comune, crediamo piuttosto che ci debbano essere  le garanzie per rafforzare il ruolo delle assemblee comunali. Questa maggioranza non aveva intenzione a nostro avviso di migliorare il vecchio impianto, le nostre proposte non hanno avuto nessun apprezzamento politico, dalle pari opportunità al riequilibrio tra maggioranza e opposizione, e al numero di preferenze."

Per il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, "le modifiche sono di buon senso e l'impianto attuale della legge è ritenuto ancora valido per andare a votare il 23 maggio 2010, perché garantisce i due concetti per noi fondamentali: la rappresentatività e la governabilità. Certo, anche con la discussione a livello nazionale del Codice delle Autonomie, si aprirà nuovamente il dibattito a livello locale. Non è soltanto una questione di numeri, ma bisogna affrontare il tema della riorganizzazione delle amministrazioni comunali nel suo insieme. Questo è un discorso da rinviare a tempi meno sospetti."

Sull'ordine del giorno, sono intervenuti i Consiglieri Diego Empereur (UV), Massimo Lattanzi (PdL), Raimondo Donzel (PD), Alberto Bertin (VdAV/R) e il Presidente della Regione, Augusto Rollandin.



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