Info Conseil
Communiqué n° 535 de 21 octobre 2009
INTERPELLANZA REMUNERAZIONE PRODUZIONE QUOTE LATTE
Adunanza del Consiglio regionale
Il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (VdA Vive/R) ha voluto avere informazioni circa il riconoscimento agli operatori del settore di una remunerazione differenziata per la produzione di latte di qualità.
"Considerata l'importanza che da sempre viene attribuita nella nostra realtà sociale ed economica alla produzione del latte per remunerare in modo equo gli operatori del settore", il Consigliere ha chiesto all'Assessore competente di illustrare al Consiglio se la remunerazione differenziata per incentivare la qualità del latte destinato a produrre Fontina DOP sia ancora applicata e con quali modalità. Inoltre, ha voluto sapere "quale risulti essere attualmente il prezzo medio, minimo e massimo del latte conferito a cooperative e privati trasformatori al netto dei costi di trasporto e quale sia il giudizio dell'amministrazione rispetto al fatto che cooperative di trasformazione del latte degli associati, per loro stessa natura giuridica destinate a questo scopo, affidino a terzi la gestione proprio di questa fase". Infine, ha chiesto "se l'Assessore è a conoscenza di episodi di remunerazione del latte destinato a produrre Fontina DOP marcatamente inferiore rispetto ai prezzi correnti del mercato nazionale per latte a destinazione generica e quali iniziative, nell'ambito delle proprie funzioni, si intendono porre in essere affinché agli operatori del settore sia riconosciuta una remunerazione più equa. Prendiamo atto che ci troviamo in un momento in cui non c'è offerta in esubero, ma attendiamo risposte chiare e concrete."
Nella risposta, l'Assessore all'agricoltura Giuseppe Isabellon ha precisato che "il progetto latte qualità gestito dall'Assessorato è terminato con la campagna lattiero-casearia 2007-2008 e non è più possibile rifinanziarlo, in quanto non più compatibile con le vigenti normative comunitarie. La remunerazione differenziata del latte in base alla qualità è tuttora attuata da 11 caseifici cooperativi - su 17 presenti in regione - e da 1 caseificio privato. E' importante dire che coloro che non effettuano questo pagamento differenziato sono i caseifici di piccole dimensioni. Anche la Centrale laitière effettua questa tipologia di pagamento, che avviene in base ai valori dei principali parametri analitici latte, utilizzando opportune griglie e tabelle di punteggio, stabilite in maniera indipendente da ciascun caseificio.
In merito al secondo quesito, con riferimento alle società cooperative, il prezzo medio, al netto dei costi di trasporto, relativo all'ultima campagna aggiornata del 2007-2008, è di 0.50 euro al litro, con valore massimo di 0.57 e valore minimo di 0.45. Il prezzo medio medio liquidato dai caseifici privati è stimato in 0.52 euro al litro."
Riguardo alla terza domanda, l'Assessore Isabellon ha specificato che sono due le cooperative di produttori latte sul totale delle 17 presenti in Valle d'Aosta che hanno affidato la fase di trasformazione a altri soggetti. Questa esternalizzazione, rientrante nelle normali e possibili operazioni di natura contrattuale, è legata a ristrutturazioni e riorganizzazioni mese in atto a fronte di situazioni critiche a livello gestionale ed economico.
A proposito del quarto quesito, l'Assessore Isabellon ha detto di non avere informazioni su pagamenti di tal genere. Ha quindi fornito alcuni dati sulle quotazioni del latte crudo alla stalla a destinazione generica in alcune realtà montane analoghe alla Valle d'Aosta, quali la Lombardia, il Piemonte, il Rhône-Alpes e la Baviera.
"Considerate le difficoltà del settore e le complessità legate alla produzione del latte in territorio montano non si può considerare congruo il livello di remunerazione raggiunto, ed è necessario impegnare tutte le risorse disponibili affinché si riesca ad ottenere un livello più adeguato. L'Amministrazione è impegnata su questo fronte: da un lato, nell'utilizzare nel modo più appropriato gli strumenti normativi comunitari, dall'altro nel farsi attiva portavoce presso la Commissione europea delle esigenze peculiari dell'agricoltura di montagna.
In merito alla prospettiva per il futuro, dobbiamo lavorare in funzione della prossima programmazione: è in atto un rapporto di reciproca collaborazione con altre simili realtà montane, ed è stato condiviso da tutti il fatto di procedere in questa direzione, al fine di predisporre strumenti utili per raggiungere lo scopo di avere un maggior ritorno economico per i produttori latte.
Ricordo infine che in Valle d'Aosta siamo stati in controtendenza rispetto al comparto: la cooperativa quest'anno ha dato ai conferitori un significativo segnale riconoscendo un prezzo maggiore per fontina".
Nella replica, il Vicepresidente Albert Chatrian ha detto che "rispetto ai due primi quesiti abbiamo avuto sentore che ci sia differenza più marcata tra settore privato e cooperativistico. Inoltre, il ruolo sociale legato al territorio e all'abitare in montagna, ci sembra messo in discussione, soprattutto perché le cooperative avevano un ruolo di trasformazione e di conferimento e non di acquisto del latte. L'indirizzo va in un senso di incentivi 'a detrazione'.
Riguardo alla natura contrattuale, ci sembra ci siano condizioni diverse da cooperativa a cooperativa.
Siamo poi a conoscenza che esistono episodi di remunerazione del latte destinato a produrre Fontina DOP marcatamente inferiore rispetto ai prezzi correnti, con valori nettamente più bassi a quelli citati nella risposta."