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Communiqué n° 390 de 16 juillet 2009

APPROBATION DU PROJET DE LOI PORTANT SUPPRESSION DE L'IRRE-VDA

Séance du Conseil


Le Conseil régional a examiné le projet de loi portant suppression de l'Institut régional de recherche éducative de la Vallée d'Aoste (IRRE-VdA) à compter du 1er septembre 2009.

Le texte a été approuvé avec voix 24 favorables, 8 voix contraires (VdAV/R et PD).

L'initiative législative a été illustrée par les Conseillères Hélène Impérial (UV), rapporteure de la majorité, et Patrizia Morelli (VdAV/R), rapporteure de la minorité.

« Les fonctions et les tâches - a dit la Conseillère Impérial - que la loi d'institution confiait à l'IRRE-VdA seront exercées directement par l'Administration scolaire régionale, dans le cadre des actions de soutien à l'autonomie scolaire et à l'innovation. Le texte prévoit également la prise en charge de la bibliothèque de l'IRRE-VdA par le Service régional des bibliothèques, avec une collocation auprès de la bibliothèque de l'Université de la Vallée d'Aoste, qui en garantira ainsi la conservation et le catalogage suivant une méthode appropriée, afin que tous les livres et la documentation soient accessibles aux chercheurs, aux enseignants et aux citoyens. En ce qui concerne les personnels affectés à l'IRRE-VdA, ceux-ci dépendent toujours de leur administration d'origine (scolaire, pour ce qui est des chercheurs, et régionale, pour les autres). Cependant, afin de ne pas disperser les compétences et de valoriser le professionnalisme acquis dans l'exercice de l'activité de l'Institut, les personnels exerçant les fonctions de directions et de recherche pourront être employés dans le cadre de l'Assessorat de l'éducation, et notamment des services de soutien à l'autonomie scolaire, compte tenu du plafond établi à l'échelon étatique pour l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica. Ce plafond, fixé à 50% des personnels affectés à l'IRRE-VdA (14 unités), permet tranquillement d'employer tous les personnels en service auprès de celui-ci à la date de sa suppression (7 unités). »

« La décision de supprimer cet Institut - a souligné la Conseillère Morelli - a été prise de manière unilatérale par l'Assessorat de l'éducation, qui s'est borné à communiquer son intention à la dirigeante de l'IRRE, sans activer préalablement une confrontation avec les parties concernées, ni avec les représentants du monde de l'école. Un acte étonnant, si l'on pense que juste quelques temps auparavant, l'Administration régionale avait repéré un immeuble pour y installer les bureaux et la bibliothèque de l'IRRE.»
La Conseillère Morelli a ensuite rappelé que par l'attribution des fonctions et des tâches de l'IRRE directement à l'Assessorat « on ignore délibérément un principe unanimement et universellement reconnu, qui est celui de l'autonomie de la recherche. »
« Notre évaluation est fortement critique, car si nous comprenons le droit, voire la nécessité, de la part du Gouvernement de rationaliser l'utilisation de l'argent public et de remettre en cause régulièrement  la fonction et le rôle d'un instrument comme l'IRRE, dans le but d'en améliorer l'efficacité ou d'en redéfinir les priorités, nous ne pouvons que condamner la méthode utilisée. »

Il Capogruppo di VdAV/Renouveau ha quindi sollevato una questione pregiudiziale, evidenziando che "l'IRRE-VdA è stato istituito nel contesto del trasferimento di competenza alla Regione avvenuto per mezzo dell'apposita norma di attuazione contenuta nel decreto legislativo n. 208 del 19 giugno 2000. Quindi solo la modificazione della norma da cui trae origine l'Ente consente la legittima soppressione dell'Istituto. Se noi non rispettiamo le norme di attuazione facciamo una cosa assolutamente negativa e illegale, perché sappiamo che la norma di attuazione è superiore alla norma legislativa sia dello Stato sia della Regione. Ed è per questo che abbiamo proposto un ordine del giorno che invita il Governo regionale a presentare con urgenza in sede di Commissione Paritetica la proposta di modifica del Decreto legislativo del 2000, rinviando l'adozione della normativa riguardante la soppressione dell'IRRE-VdA ad un momento successivo all'approvazione di tale modificazione. Altrimenti è un salto nel buio del nostro ordinamento. Non ci dobbiamo spogliare di un presidio e invitiamo quindi a fare i passi giusti."

Ha quindi preso la parola il Consigliere Raimondo Donzel (PD) che ha sottolineato la delicatezza della questione sollevata. "Trovo sconcertante che un argomento di tale importanza non sia stato dibattuto in Commissione, dove spesso sono state trovate delle sintesi tra maggioranza e opposizione e con le parti sociali. Voglio richiamare la specificità della scuola valdostana, il cui fondamento è sempre stato legato all'autonomia della nostra regione. Su questi temi ci vuole attenzione e ampia condivisione. Sulla questione proporrei di rinviare in Commissione il necessario e ampio approfondimento."

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha evidenziato che "si tratta di un'interpretazione capziosa data dal Consigliere Louvin, perché la norma di attuazione dice che la Regione può legiferare in materia scolastica. Non si capisce perché si fa finta di scandalizzarsi di fronte ad un normale esercizio legislativo da parte nostra. Riteniamo quindi assolutamente infondato questo modo di leggere le norme e ci auguriamo che quanto prima la Commissione Paritetica possa ricominciare a lavorare sulle tante questioni importanti per la Valle d'Aosta."

La questione pregiudiziale è stata respinta con 25 voti contrari e 7 voti favorevoli (PD e VdAV/R).

Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Massimo Lattanzi (PdL), Gianni Rigo (PD), Raimondo Donzel (PD), Roberto Louvin (VdAV/R).

Per il Capogruppo del PdL Lattanzi "finalmente si chiude l'IRRE-VdA, un organo totalmente disconnesso dal sistema scolastico valdostano. Non abbiamo mai compreso il valore scientifico aggiunto che questo Istituto ha portato alla ricerca. Esprimiamo quindi la nostra soddisfazione e auguriamo buon lavoro ai docenti che saranno integrati nell'Assessorato. Potranno portare il loro contributo e mettere a frutto le loro competenze nel mondo della scuola."

Il Presidente della V Commissione, Gianni Rigo (PD) ha sottolineato che "con questo atto si cancella un'esperienza trentennale di ricerca e di didattica. La riflessione sull'IRRE era in atto  da tempo, è indubbio che l'Istituto vada ripensato nella sua organizzazione interna, ma si tratta di un processo che come ogni riforma deve essere concertata e non calata dall'alto, per valorizzare le risorse umane, le loro competenze e il loro bagaglio culturale."

Il Consigliere Raimondo Donzel (PD): "Sono sbalordito di fronte alle critiche nei confronti dell'Istituto, che reputo esagerate e infondate. A livello nazionale non sono stati cancellati gli IRRE, ma è stata creata un'Agenzia che mette insieme ricerca, formazione, azioni a supporto dell'autonomia scolastica. Questa legge, invece, viene interpretata come la distruzione e la scomparsa di un patrimonio culturale della Valle d'Aosta. Sempre nella scuola valdostana, tutti i processi sono stati il frutto di grande concertazione e coinvolgimento, ci si chiede perché questa volta non lo si sia fatto. Per noi la questione pregiudiziale non è sul merito ma sul metodo."

Il Capogruppo di VdAV/R, Roberto Louvin: "Non credo si possano addossare all'IRRE delle colpe più grandi di quelle che sono in realtà, in un panorama legislativo sulla scuola che nel corso degli anni è stato spesso confuso. Nella fretta di questa soppressione si rischia di perdere una memoria bibliografica oltre che un patrimonio di pubblicazione e di sperimentazione educativa. Il sistema scolastico deve vivere attraverso l'autonomia di ricerca e di formazione. Quello che preoccupa è quindi la messa in liquidazione di un bagaglio culturale, di un luogo di ricerca autonomo. Ci rammarichiamo di questa deriva culturale."

Sono quindi stati messi in discussione due ordini del giorno presentati dai gruppi Vallée d'AosteVive/Renouveau e Partito Democratico.

Il Capogruppo di VdAV/R Roberto Louvin ha detto che l'ordine del giorno proposto dal suo gruppo è decaduto con il voto contrario sulla questione pregiudiziale.

Il Consigliere Raimondo Donzel, nell'illustrare l'ordine del giorno presentato dal PD ha detto che si tratta di un "atto politico", che impegna "il Governo regionale a rinviare in Commissione il disegno di legge per aprire un largo confronto tra tutti gli attori del sistema scolastico, al fine di addivenire ad una proposta che sia frutto di una larga condivisione."

L'ordine del giorno è stato respinto con 23 voti contrari e 8 a favore (PD e VdAV/R).

In sede di replica, l'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin, ha sottolineato che "la nostra intenzione non è quella di chiudere l'IRRE, ma è quella di ricollocare e rivalorizzare la funzione dell'Istituto, partendo da una riflessione sul ruolo che ha avuto nella storia, interrogandoci sulla sua funzione, confrontandoci anche con quanto è successo a livello nazionale. Sulla questione dell'indipendenza della ricerca, la volontà è quella di mantenere la sua autonomia, nel senso che all'interno degli uffici della Sovraintendenza - che già oggi per altri settori si occupano di ricerca - è garantita un'indipendenza. Crediamo che l'IRRE, ricollocato nella sua nuova veste e nella sua nuova funzione, possa effettivamente essere collegato con il territorio valdostano perché negli ultimi anni c'è stata una grande collaborazione di ricercatori fuori dalla Valle, ma c'è stata poca sinergia con l'Università della Valle d'Aosta. Sulla questione della biblioteca, noi crediamo che questa debba essere resa fruibile, con l'intento di valorizzarla. Daremo inoltre la possibilità di scelta ai docenti: questi potranno tornare a scuola o essere inseriti nell'ambito dell'Assessorato. Non vogliamo quindi assolutamente mettere il bavaglio alla ricerca, così come non riteniamo che la nostra sia stata una decisione autoritaria e unilaterale, ma il frutto di una concertazione con tutti gli attori interessati. Non siamo stati condizionati dallo Stato, ma abbiamo assunto le nostre decisioni sulla base della nostra autonomia. Personne ne se sente révolté par ce dessein de loi, parce que nous sommes en train de travailler pour notre système scolaire suivant notre spécificité."