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Communiqué n° 350 de 24 juin 2009

APPROVATO IL DISCIPLINARE DEL CASINÒ DI SAINT-VINCENT

Adunanza del Consiglio regionale


Esaurita l'attività ispettiva, l'Assemblea ha discusso il Disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent.

L'atto, che modifica il Disciplinare adottato dal Consiglio regionale a dicembre 2007, è stato approvato con 20 voti favorevoli, 5 contrari (VdAV/R) e 6 astensioni (PD e PdL).
In sede di votazione, l'aula ha recepito tre emendamenti proposti dal PD, tra i quali uno riguardante la validità del Disciplinare, che viene così fissata al 31 dicembre 2013, oltre che un emendamento presentato dal PdL che destina al finanziamento delle manifestazioni una percentuale non inferiore al 14% degli introiti di gioco.

Le principali novità riguardano in particolare la quota dei proventi spettanti alla Regione, con effetto retroattivo a partire dal 1° gennaio 2009 (Casino Spa versa alla Regione una quota pari al 10% degli introiti lordi dei giochi) e l'accesso dei residenti in Valle d'Aosta alla Casa da gioco in locali appositamente individuati con la possibilità di partecipare alle attività di gioco elettronico o ai tornei del Poker Texas Hold'em periodicamente organizzati dall'Azienda.

L'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Claudio Lavoyer, ha illustrato il provvedimento.
"Si tratta - ha detto - di un articolato che introduce delle modificazioni significative nei rapporti tra la Regione e la Casino de la Vallée di Saint-Vincent, tenuto conto della situazione contingente del settore del gioco in Italia e all'estero, anche alla luce della situazione di crisi economica e finanziaria in atto, dell'andamento della casa da gioco e del suo Piano di sviluppo. In particolare, si vuole dare maggiore chiarezza alla ripartizione dei ruoli e delle responsabilità, definendo la situazione relativa ai beni mobili, compresi marchi, sistema informativo e banche dati che diventano di proprietà della Casinò de la Vallée spa, oltre che dei gettoni in uso presso la casa da gioco per i quali la società provvederà a propria cura e spese anche all'acquisto."
"La modifica della quota spettante alla Regione
- ha proseguito l'Assessore - e delle modalità di calcolo degli introiti ha l'obiettivo principale di meglio armonizzare le variazioni intervenute nelle condizioni di mercato alla necessità di realizzare interventi strutturali previsti dal Piano di sviluppo assicurando nello stesso tempo la continuità nell'attività aziendale del Casinò."
"L'apertura ai cittadini valdostani
- ha concluso Lavoyer - riguarda solo il gioco elettronico e i tornei di Poker Texas Hold'em ed esclude l'accesso ai servizi di cambio assegni e l'utilizzo di pagamenti elettronici. Il Casinò, inoltre, non può promuovere il gioco con iniziative specifiche indirizzate ai residenti."

Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri Enrico Tibaldi (PdL), Albert Chatrian e Patrizia Morelli di VdAV/R oltre che Raimondo Donzel (PD). 

Il Consigliere, Segretario del Consiglio, Tibaldi: "La funzione innovatrice del Disciplinare del 2007 si è esaurita nel giro di 18 mesi: quello che doveva costituire un rimedio definitivo alla situazione critica del Casinò non ha prodotto i risultati attesi. Oggi si ricorre all'ennesima politica del paracadute, rispondendo al calo degli introiti e delle presenze rinunciando ancora una volta pesantemente nella quota appannaggio della Regione. La situazione del Casinò peggiora di mese in mese e, anche oggi, noi ribadiamo che l'unica soluzione alla crisi è quella della privatizzazione dell'azienda. Per altro non intravediamo nessun impegno nel campo della promozione per attrarre nuova clientela. Altro aspetto sconvolgente è quello relativo ai gettoni: il passaggio della titolarità dalla Regione alla Casino de la Vallée esclude ogni tipo di controllo sulle fiches, che sono la moneta circolante all'interno della casa da gioco."

Il Vicepresidente del Consiglio Chatrian ha ripercorso le tappe che dall'inizio della XIII Legislatura hanno caratterizzato le iniziative legislative del Casinò, ricordando la verticalizzazione dell'azienda, l'iniezione di capitale alla società, il Piano di sviluppo. "Malgrado questa frenetica attività, il Casinò continua a perdere clientela. Oggi a questa emorragia si risponde con un calo delle quote spettanti alla Regione - quasi un azzeramento - e con l'apertura ai residenti in Valle d'Aosta. Scelta che non condividiamo assolutamente, perché non crediamo che siano i valdostani a invertire la tendenza negativa del Casinò. Il nostro sarà un voto contrario alla gestione amministrativa dell'azienda, alle scelte politiche che sono state fatte e che sono il frutto di una totale mancanza di strategie. Oggi fermiamo la pallina su dei risultati che non sono confortanti e addirittura drammatici."

La Conseillère Patrizia Morelli: « L'ouverture aux Valdôtains est totalement inopportune: la crise de la maison de jeu est bien trop profonde et structurelle pour que le potentiel des Valdôtains puisse amenuiser les pertes. J'ai toujours considéré l'interdiction d'entrer au Casino comme une marque d'attention envers les citoyens plutôt qu'une atteinte à la limitation de leur liberté. J'étais plutôt fière de cet aspect. »

Il Consigliere Donzel: "In questo anno, l'aumento di capitale, l'amministratore unico e il Piano di sviluppo dovevano costituire la chiave di volta per il rilancio della casa da gioco. Il Disciplinare odierno ci dice il contrario. Non intravediamo nessuna chiarezza in questo atto riguardo alla ripartizione delle responsabilità, così come troviamo umiliante che venga creata una sorta di 'stanzino' dove i valdostani potranno andare a giocare - e questo lo dico pur non avendo pregiudiziali riguardo all'apertura del casinò ai residenti. Noi avremmo voluto una casa da gioco che riparte, che fa risorse per la Valle d'Aosta, ma ci rendiamo conto che in questa fase l'alternativa sarebbe quella di licenziare quelli che ci lavorano. Infine, in questo atto, che considero fondamentale, manca una vera e propria sinergia tra Casinò, Regione, Comune e territorio."

Nella replica, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha detto che "in questo anno abbiamo cercato di attivare un meccanismo che invertisse il declino in atto: abbiamo quindi immaginato l'amministratore unico, un piano strategico, delle scelte di mercato da realizzare. Ma sappiamo che queste situazioni non hanno effetti né immediati né a brevissimo termine, infatti non dobbiamo dimenticare che il settore gioco attraversa un periodo di crisi generale. Abbiamo quindi cercato di creare le premesse per affrontare le criticità. Con questo disciplinare abbiamo optato di variare la quota dei proventi spettanti alla Regione piuttosto che ricapitalizzare in continuazione la Casino de la Vallée. Nell'ambito dell'organizzazione interna, abbiamo poi cercato di razionalizzare gli spazi, di aumentare le ore di gioco quando c'è maggiore affluenza, di creare un dialogo con le forze sindacali per migliorare la qualità del lavoro. Nell'insieme, non vediamo il Casinò come una questione isolata, bensì inserita in un contesto più generale legato allo sviluppo del territorio."

Sull'atto sono stati presentati tredici emendamenti, di cui sei del gruppo del Popolo della Libertà e sette del Partito Democratico.

L'aula si è poi espressa sul bilancio al 31 dicembre 2008 della Gestione straordinaria in liquidazione. L'atto è stato approvato con 20 voti favorevoli, 8 contrari (PdL e VdAV/R) e 3 astenuti (PD).