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Communiqué n° 218 de 16 avril 2009

APPROVATA UNA MOZIONE DI DISSENSO AL RADDOPPIO DEL TRAFORO DEL MONTE BIANCO


Nell'ambito delle mozioni, il Consiglio regionale ha discusso un'iniziativa, presentata dal Gruppo Vallée d'Aoste Vive/Renouveau, per esprimere dissenso in merito all'ipotesi del raddoppio del Traforo del Monte Bianco.

Il testo, dopo una pausa dei lavori, è stato emendato dalle diverse forze politiche ed è stato approvato con  26 voti favorevoli e 4 contrari (PdL).

Il nuovo testo "impegna il Presidente della Regione a riaffermare l'assoluta contrarietà nei confronti del raddoppio del Traforo del Monte Bianco nelle sedi istituzionali opportune e a presentare in Consiglio la discussione su di un eventuale tunnel di sicurezza. Inoltre impegna la Giunta regionale a potenziare i dispositivi di monitoraggio della qualità dell'aria, al fine di regolare con criterio i flussi di traffico."

Nell'illustrare la mozione, il Consigliere Vicepresidente Albert Chatrian ha ribadito le posizioni politiche fermamente assunte in passato dal Consiglio regionale in merito all'assoluta contrarietà nei confronti del raddoppio del Traforo del Monte Bianco.
"Sono passati dieci anni dal tragico incidente e si sono succeduti molti dibattiti, prese di posizioni anche di questa Assemblea. La nostra iniziativa vuole ribadire e riaffermare l'assoluta contrarietà del Consiglio all'ipotesi del raddoppio."

Nel prendere la parola, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha evidenziato come "uno dei messaggi di questi anni è stato quello di fare sempre tutto il possibile per migliorare la sicurezza. La discussione sul Traforo è sempre stata sia sull'impegno per limitare il traffico pesante sia nel cercare un'alternativa credibile al trasporto su gomma. Per quanto riguarda il raddoppio, se lo si intende come collegato all'aumento del traffico allora non c'è discussione perché non siamo intenzionati a seguire questa via. Diverso il discorso se si vuole tale operazione solo esclusivamente per la sicurezza. La canna unica attuale ha dei limiti e se si vuole andare verso un sistema che dia maggiore sicurezza allora si può immaginare di discutere un intervento, ma solo nell'ipotesi di incrementare davvero la sicurezza. Riteniamo che ci sia un posizione molto chiara sul traffico, mentre sulla sicurezza siamo per attivare tutti quei meccanismi in grado di ottenere la massima tranquillità possibile."

Nel dibattito è quindi intervenuto il Consigliere Luciano Caveri che ha sottolineato: "mi sono occupato per tre anni di questa materia nell'ambito europeo a seguito della tragedia. Questa vicenda si è incrociata in momenti decisivi di discussione sul trasporto a livello europeo. Le crescite esponenziali dei mezzi pesanti previste allora da alcuni studi non si sono verificate. La politica europea tende a escludere il raddoppio dei Tunnel stradali. C'è però un'ipotesi che è quella di prevedere una galleria di sicurezza. Va bene tenere una porta aperta per un eventuale tunnel di sicurezza, ben sapendo che un tale progetto deve passare al vaglio di molti soggetti e istituzioni, non ultimo il Consiglio regionale. Si potrebbe prevedere una sospensione dei lavori per trovare un'intesa su un testo condiviso."

Per il Consigliere Gianni Rigo (PD)
"Le paure manifestate dal gruppo Vallée d'Aoste Vive/Renouveau credo che siano legittime così come il buon senso manifestato in quest'aula sia dal presidente della regione sia nell'esposizione del collega Caveri. Per questo concordiamo per una sospensione dei lavori per cercare un punto di incontro su un testo che sia il più condivisibile possibile."

Dopo la sospensione, i lavori sono ripresi con l'intervento del capogruppo di Vallée d'Aoste Vive/Renouveau, Roberto Louvin, per il quale "questi temi devo essere trattati con la dovuta importanza e fermezza. È necessario ribadire le posizioni tenute dal Consiglio in passato. Il nuovo testo è uscito dal confronto tra le diverse forze politiche. Crediamo sia stato positivo sottolineare la posizione di questa Assemblea, facendo riferimento anche alla situazione del Traforo del Gran San Bernardo. Quello che ci preme è ribadire un punto fermo sul Traforo del Monte Bianco e cioè che non sia previsto un raddoppio stradale. Il traffico deve trovare uno sbocco sulla via ferroviaria."

Il capogruppo del Popolo delle Libertà, Massimo Lattanzi, ha detto che "è comprensibile la motivazione alla base di questa iniziativa. Prima del tragico rogo avevamo già chiesto il raddoppio del tunnel. La sicurezza si costruisce anche attraverso questo tipo di interventi, fermo restando il volume di traffico che deve essere limitato. Sarebbe meglio comunque avere un tunnel a doppia canna per consentirebbe una migliore circolazione dei veicoli e quindi una maggiore sicurezza. Il "no" al raddoppio è solo una questione ideologica. Ha senso spendere milioni di euro per un tunnel di sicurezza che rimarrebbe di fatto inutilizzato? La vera sicurezza si otterrà con l'aumento delle corsie in quel tunnel."

Riprendendo la parola, il Consigliere Rigo ha affermato che "la doppia canna può essere una ragione in più per aumentare il flusso commerciale. Il tunnel di sicurezza, invece, potrebbe rappresentare un elemento di garanzia. Il documento di oggi è positivo e riafferma alcuni principi importanti."

Per il Consigliere Salvatore Agostino (UV) "il testo concordato è più condivisibile. L'attuale traforo è davvero troppo stretto. La doppia canna può essere utile, ma solo per questioni di sicurezza."

Il Consigliere segretario, Enrico Tibaldi (PdL) ha sottolineato che "si sta discutendo su un argomento che non esiste. Non c'è al momento un'ipotesi di raddoppio. È più un problema ideologico che reale."
Nella replica, il Presidente della regione Rollandin ha voluto ribadire che "Non stiamo discutendo su una proposta concreta. Però abbiamo voluto ribadire alcuni punti che sono riportati nella mozione. La sicurezza, ad esempio, è patrimonio comune, e il traffico deve essere rimodulato in modo da rendere più efficiente il trasporto su rotaia. Abbiamo voluto ribadire che per noi è importante solo la sicurezza."