Info Conseil
Communiqué n° 212 de 15 avril 2009
INTERPELLANZA SULLE STRUTTURE ALBERGHIERE NON UTILIZZATE
Adunanza del Consiglio regionale
Il Capogruppo di Vallée d'Aoste Vive/Renouveau, Roberto Louvin, ha chiesto approfondimenti in ordine alla situazione delle strutture alberghiere valdostane inutilizzate.
In particolare, il Consigliere ha voluto sapere quante strutture alberghiere risultino attualmente chiuse in modo permanente rispettivamente in Aosta e nel resto della Valle e quanti posti letto siano così inutilizzabili nel patrimonio alberghiero aostano e valdostano; se la Giunta ritiene che l'incremento volumetrico che si propone di concedere alle strutture alberghiere, attraverso le iniziative legislative recentemente proposte, debba essere fruibile anche da parte di alberghi già chiusi o comunque destinati a non proseguire la loro attività.
"Sempre più si fa strada l'idea che tali strutture siano da convertire in alloggi di civile abitazione e, in particolare, in seconde case, con un consistente depauperamento del patrimonio alberghiero regionale."
Nella risposta, l'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha precisato che l'incremento della riconversione delle strutture ricettive in seconde case è semplicemente un'idea, atteso che l'unico dato riscontrabile al momento è la chiusura del Class Hotel di Aosta.
"Il numero degli alberghi e dei relativi posti letto oscilla di anno in anno, in conseguenza delle mutate esigenze a proposito delle domande di ospitalità: i dati della capacità ricettiva complessiva valdostana dal 2004 al 2008 evidenziano una sostanziale stazionarietà dei posti letto: il solo patrimonio alberghiero valdostano consta di 494 esercizi, con 11.159 camere e 25.320 posti letto.
Nel 2004 erano attivi 491 esercizi con 11.257 camere e 25.412 posti letto.
Nel 99 risultavano 484 esercizi, con 11.082 camere e 22.902 posti letto.
Il quadro tracciato nell'interpellanza era apocalittico, ma i dati parlano di una situazione sostanzialmente immutata nel corso degli anni.
Ad Aosta dal 2004 a tutt'oggi è cessata l'attività di tre sole aziende alberghiere, per un totale di 118 posti letto. Nel solo 2008 in tutta la Regione sono nate 10 nuove aziende, con 381 posti letto, contro 7 chiusure, di cui una sola nel capoluogo, con una perdita di circa 300 posti letto.
Questi dati sono una testimonianza concreta del fatto che le nuove aperture compensano ampiamente le chiusure.
C'è quindi ancora interesse, e bisogna fare di tutto perché questo stesso interesse trovi condizioni assolutamente favorevoli".
Riguardo all'aspetto legislativo, l'Assessore Marguerettaz ha precisato che "l'area di azione riguarda solamente gli alberghi, non essendoci nessuna intenzione di favorire operazioni immobiliari di altro genere.
La Giunta regionale si è mossa per dare una migliore interpretazione ad una norma che c'era già nell'ordinamento regionale. Dobbiamo misurarci e capire se siamo riusciti a cogliere l'intendimento: con l'applicazione di questa norma è emersa la necessità di affinarla ulteriormente per dare risposte adeguate ad un settore che negli ultimi dieci anni non è indietreggiato, ma ha dato segnali di importante vivacità, pur nelle difficoltà che il nostro tempo ci riserva".
Nella replica, il Consigliere Louvin ha detto che "in merito alla proclamata ferrea volontà della Giunta di non dare ossigeno a fenomeni speculativi, temiamo comunque che si stia aprendo uno spiraglio molto largo e di questo siamo preoccupati. Al di là dei numeri complessivi, c'è infatti una costante creazione di nuove strutture e in qualche caso una perdita di veri e propri gioielli.
Nonostante la risposta ricevuta, temiamo che fra cinque o dieci anni registreremo un impoverimento clamoroso del nostro patrimonio. Abbiamo riscontrato un segno di superficialità nell'affrontare questo tema e non daremo tregua al riguardo".