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Communiqué n° 65 de 11 février 2009

INTERPELLANZA SU CVA ED ENERGIA NUCLEARE

Adunanza del Consiglio regionale

Il Consigliere Segretario Enrico Tibaldi (PdL) ha voluto conoscere tramite un'interpellanza le ipotesi di sviluppo assunte da CVA Spa a seguito della determinazione del Governo nazionale di ricorrere all'energia nucleare.

In particolare, il Consigliere ha evidenziato che la strategia energetica nazionale prevede, tra i punti salienti, il ritorno all'energia nucleare quale nuova fonte di approvvigionamento per fare fronte al crescente fabbisogno dell'Italia e come, secondo una previsione del Governo, l'Italia sarà in grado di usufruire dell'energia nucleare dal 2018, grazie alla costruzione di una serie di reattori in diverse zone della penisola. Ha quindi chiesto quali considerazioni, quali ipotesi di sviluppo e quali eventuali intendimenti ha formulato CVA in relazione a questa strategia nazionale nonché se è stata presa in esame l'incidenza che potrà riflettere la rinuclearizzazione del sistema energetico italiano sul mercato interno e sul futuro della stessa CVA.
"La Valle d'Aosta è autonoma da un punto di vista del fabbisogno energetico grazie alla ricchezza idrica del nostro territorio, ma è anche vero che l'avvento del nucleare potrebbe portare nuove competitività ed è importante delineare prospettive."

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, nella risposta, ha sottolineato che "l'energia è uno dei temi più importanti in discussione anche in un'ottica di prospettive future." Ha poi ricordato che "l'Italia ha rinunciato alle sue attività nell'ambito della produzione di energia elettrica da fonte nucleare, rappresentate dalle centrali di Caorso, Montalto di Castro e Trino Vercellese in applicazione del risultato del referendum del novembre 1987, promosso a seguito dell'incidente avvenuto nell'aprile del 1986 nella centrale di Cernobyl" e come "nel mondo siano comunque molti i paesi dove l'energia nucleare rappresenta una componente importante del bilancio energetico: secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica a luglio 2008 risultavano in esercizio, in 31 paesi, 439 reattori nucleari corrispondenti ad una potenza installata di oltre 372.000 MW e ad una produzione di oltre 2.600 TWh."
"Anche in Italia il tema è tornato di prepotente attualità ed il Governo ha preso importanti impegni sul tema. Come noto il Ddl manovra 1441-ter contiene all'art. 15 una importante delega al Governo proprio in tema di energia nucleare, affidando allo stesso la facoltà di adottare uno o più decreti legislativi di riassetto normativo recanti criteri per le discipline della localizzazione nel territorio nazionale  di impianti di produzione elettrica nucleare nonché dei sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare e per la definizione delle misure compensative da corrispondere alle popolazioni interessate. Il tema è ora alla seconda lettura in Senato. L'impegno del Governo e del Ministro Scajola in particolare sul tema nucleare risponde ad una precisa logica di modifica dell'attuale mix di fonti energetiche del nostro paese, con l'obiettivo di portare tale mix alle seguenti percentuali: 50% combustibili fossili, 25% fonti rinnovabili, 25% nucleare.
"Riguardo alla domanda posta, questo è sicuramente un argomento sul quale porremo attenzione. CVA fa parte della Associazione di categoria dei produttori elettrici, Assoelettrica, e di Confindustria, ambiti nei quali il tema è stato ed è ancora oggetto di approfondite analisi tecniche.
Quindi CVA segue con attenzione gli sviluppi del tema nucleare per le ripercussioni che nel lungo termine esso potrà avere sugli assetti del sistema elettrico nazionale, avendo cura di individuare eventuali possibilità di sviluppo per la società così come eventuali fattori di rischio. In proiezione non si intravede però il pericolo di concorrenza
."

Il Consigliere Tibaldi, nella replica, ha detto che "in effetti il nucleare non stupisce più perché in virtù dell'evoluzione scientifica può essere una valida fonte di approvvigionamento energetico. Il nucleare si innesterà nell'ambito del libero mercato e sarà comunque un competitore forte dell'idroelettrico. Notiamo che in un mercato che sta evolvendo, mentre ci sono diverse società che cercano sinergie anche attraverso fusioni, CVA per ora sta agendo in solitudine. Le prospettive temporali sono distanti, tuttavia la posizione del Governo è ferma e crediamo che la Valle d'Aosta possa partecipare nell'ambito della definizione di strategie ampie e competitive rispetto agli scenari che andremo a vivere."