Info Conseil
Communiqué n° 21 de 21 janvier 2008
MOSTRA "50 ARTISTI VALDOSTANI PER ANGAL"
Fino a sabato 26 gennaio, ad Aosta, nella sala delle riunioni della sede della Finaosta S.p.A.
La Presidenza del Consiglio ricorda che fino a sabato prossimo, 26 gennaio, nella sala delle riunioni della sede della Finaosta S.p.A., è allestita una mostra di cinquanta artisti e artigiani valdostani per sostenere un'iniziativa a favore dell'ospedale St. Luke's di Angal, in Uganda.
L'esposizione è aperta dal lunedì al sabato, dalle ore 14.30 alle ore 18.
Sabato 26 gennaio, poi, dalle ore 16, nella stessa sala, sarà organizzata una vendita all'asta delle opere esposte, al fine di raccogliere fondi per continuare ad aiutare il nosocomio ugandese.
L'iniziativa è realizzata dal Consiglio regionale in collaborazione con l'Associazione Karacel, che da alcuni anni svolge un'attività incentrata sulla manutenzione e sulla gestione dell'ospedale rurale di Angal, l'Assessorato regionale dell'Istruzione e Cultura e la società Finaosta.
L'ospedale di Angal, una delle più antiche strutture medico-missionarie ugandesi e fondato nel 1958 dai Missionari Comboniani, grazie all'attiva presenza di molti medici italiani è cresciuto, rafforzando le sue strutture e allargando il suo raggio d'azione. Anche nei momenti di guerra e distruzione è rimasto un punto sicuro di riferimento per una popolazione di circa 300.000 persone.
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L'esposizione è aperta dal lunedì al sabato, dalle ore 14.30 alle ore 18.
Sabato 26 gennaio, poi, dalle ore 16, nella stessa sala, sarà organizzata una vendita all'asta delle opere esposte, al fine di raccogliere fondi per continuare ad aiutare il nosocomio ugandese.
L'iniziativa è realizzata dal Consiglio regionale in collaborazione con l'Associazione Karacel, che da alcuni anni svolge un'attività incentrata sulla manutenzione e sulla gestione dell'ospedale rurale di Angal, l'Assessorato regionale dell'Istruzione e Cultura e la società Finaosta.
L'ospedale di Angal, una delle più antiche strutture medico-missionarie ugandesi e fondato nel 1958 dai Missionari Comboniani, grazie all'attiva presenza di molti medici italiani è cresciuto, rafforzando le sue strutture e allargando il suo raggio d'azione. Anche nei momenti di guerra e distruzione è rimasto un punto sicuro di riferimento per una popolazione di circa 300.000 persone.