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Communiqué n° 380 de 20 décembre 2007

INIZIATO IL DIBATTITO SUL NUOVO DISCIPLINARE DEL CASINO DE LA VALLEE

Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale ha iniziato la discussione sull'atto amministrativo riguardante l'approvazione del disciplinare regolante i rapporti tra il Casino de la Vallée S.p.A. e la Regione autonoma Valle d'Aosta.

Nella relazione introduttiva, l'Assessore alle Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, ha detto che "il Disciplinare era datato aprile 2003 e la filosofia che ha diretto il Governo regionale è stata quella di apportate le modifiche necessarie e indispensabili. Avremmo potuto fare delle analisi più pregnanti, ma proprio perché siamo in una fase delicata abbiamo fatto questa scelta."
"Sono modifiche che portano a una distinzione di ruoli oltre a una semplificazione di rapporti, con un inventario unico. La Casinò sarà proprietaria dei beni mobili ad eccezione dei gettoni e dell'hardware e del software. Abbiamo poi introdotto una semplificazione nell'ambito delle attività promozionali: si è preferito modificare la percentuale di spettanza dell'Amministrazione regionale mantenendo le risorse all'interno di Casinò al fine di produrre un programma di manifestazioni rispettoso della volontà dei soggetti interessati." 
"Per quanto attiene alle percentuali di riparto, abbiamo sostanzialmente una equivalenza con il passato."
"Con una norma transitoria si ridefiniscono le percentuali per il 2007 perché la società presenta un disequilibrio economico in quanto ha delle perdite che vanno a erodere il capitale sociale. Questo provvedimento evita di entrare in una situazione di messa in liquidazione della Casino S.p.A. qualora non ci fosse la disponibilità a ricostituire il capitale."

Al termine ha preso avvio la discussione generale.

Il Presidente della IV Commissione "Sviluppo economico", Renato Praduroux, ha sottolineato che "la discussione in aula è stata preceduta da un intenso lavoro svolto in quarta commissione. Sulla gestione e regolamentazione il Disciplinare non modifica l'attuale situazione; la nuova ripartizione dei proventi assegna al Casinò risorse e autonomia gestionali per cui non ingessa la Casa da gioco; l'introduzione, poi, della conta delle mance per tavolo, è stata subordinata al rispetto della normativa sindacale in materia per cui ritengo che nessuno voglia svincolarsi dalla contrattazione sindacale."

Per il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d'Aoste) "in quest'aula bisognerebbe fare alta politica, anziché fare solo i compitini. È incredibile che quando si parla della Casa da gioco scattano dei meccanismi tali per cui non si parte mai dagli interessi della nostra regione. Ribadisco l'inadeguatezza e l'incapacità di questo consiglio di amministrazione di gestire la Casa da gioco rispetto alle sfide che bisogna affrontare. Purtroppo sono stati scelti gli amici degli amici e non in base alle professionalità. Non è con la ripartizione delle nuove quote riusciremo a risolvere la questione."

Il Vicepresidente del Consiglio, Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà)
"perché viene modificato il disciplinare in questo momento? E in questa maniera? Le risposte ci diranno se prenderemo la via giusta o quella di non ritorno. Ci sono alcune modifiche sostanziali: la Regione rinuncia alla percentuale di riparto: si passa dal 52 al 40 per cento. Non ci sembra una riduzione di poco conto. Il disciplinare è stato modificato perché serve un paracadute per evitare problemi seri. È la conseguenza della politica del saccheggio. La gestione, poi, è scellerata e vergognosa. Come si fa a rilanciare la Casa da gioco quando all'interno del consiglio di amministrazione non c'è mai unità di vedute."  

Successivamente ha preso la parola il Consigliere Giovanni Sandri (Partito Democratico) per il quale "l'Assessore ha fatto una relazione solo tecnica, ma di politica non c'è nulla. Ci sono parecchie cose che non sono state dette. Negli ultimi anni gli introiti netti per la Regione sono più che dimezzati. Un risultato drammatico. Siamo al disastro economico e questo mette a rischio la stessa esistenza della Casa da gioco. Purtroppo il consiglio di amministrazione non esiste e l'avete scelto voi. Questo è l'atto più importante su cui stiamo riflettendo negli ultimi anni. È un disciplinare che servirà solo per dodici mesi."

Il Consigliere Dario Comé (Stella Alpina) ha detto che "Il Disciplinare così elaborato è notevolmente migliore e certamente maggiormente condivisibile dall'intero Consiglio e di conseguenza è evidente la nostra valutazione, in senso generale. Non è però particolarmente innovativo: si limita ad apportare modifiche che sono più tecniche che politiche. Esso cerca di portare rimedio ad alcune problematiche evidenziatesi nel corso degli anni, rendendo più fluida l'applicazione di alcune pressi consolidate."

Per il Consigliere Giulio Fiou (Per il Partito Democratico in Valle d'Aosta) "dalla bozza approvata dalla Giunta al testo in discussione oggi ci sono significative differenze. Le modifiche però non hanno cambiato la filosofia di fondo dell'intervento. L'articolato oggi in discussione realizza una nuova commistione tra proprietà e gestione e di fatto avvalla l'andamento negativo della nuova gestione. Dall'inizio della legislatura il Casinò si è distinto per un totale immobilismo. Credo che si voglia garantire una continuità, senza scossoni, dell'attuale consiglio di amministrazione."

La Consigliera Adriana Viérin (Union Valdôtaine) ha precisato che "si tratta di un documento di grande importanza che deve assicurare un futuro alla Casa da gioco e sollecitare risultati positivi. Bisogna confrontarsi per ridare un po' di prestigio alla Casa da gioco. È possibile farlo, ma bisogna individuare strategie precise da perseguire con convinzione. La Casa da gioco deve ritornare a essere motore delle infrastrutture che insistono su quel territorio."