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Communiqué n° 361 de 30 novembre 2007

LA PALESTINESE NAYLA AYESH E L'ISRAELIANA LILY TRAUBMANN VINCITRICI DELLA DECIMA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE "LA DONNA DELL'ANNO"

La palestinese Nayla Ayesh e l'israeliana Lily Traubmann si sono aggiudicate la decima edizione del Premio Internazionale "La donna dell'anno" 2007 sul tema "Diritti umani senza frontiere".
"A Nayla Ayesh e a Lily Traubmann che hanno saputo specchiarsi l'una nell'altra, riconoscendo il loro essere donna al di là di ogni conflitto irrisolto. Perché la loro lotta quotidiana possa rappresentare un esempio concreto di pacifica convivenza e sappia abbattere il muro di diffidenza che da troppo tempo divide il popolo israeliano e il popolo palestinese" è la motivazione di questa candidatura congiunta, presentata dall'Associazione "Donne in nero" di Milano, ritenuta dalla Giuria di forte significato simbolico per l'appartenenza delle due donne a due popoli così lontani a causa della guerra che ormai li affligge da decenni. A loro vanno i 20.000 euro della vincitrice.

Le altre due finaliste, la nigeriana Dora Akunyili e l'irachena Salma Hadad, ricevono un riconoscimento di 5.000 euro ciascuna.

Il Premio Soroptimist Club Valle d'Aosta è stato consegnato all'indonesiana Nurshanti Andi Sapada, già direttore generale dell'Ospedale Sudirohusodo a Makassar, che rappresenta un punto di riferimento per le persone con disabilità e le loro famiglie nel Sud Sulawesi, in Indonesia. Il suo impegno per la riabilitazione socio-economica delle persone con disabilità, in particolare bambini e donne, ha prodotto risultati di assoluto rilievo nella promozione dei diritti e nello sviluppo di autostima e autosufficienza nelle persone più povere e svantaggiate della comunità del Sud Sulawesi.
Questa la motivazione: "Per il suo impegno a favore dei disabili del Sulawesi e per aver saputo utilizzare il microcredito come strumento di sostegno. Il suo impegno forte e costante ha insegnato alla comunità a guardare al disabile attraverso quello che può fare e non attraverso ciò che non può fare, restituendo dignità a persone altrimenti marginalizzate."

Nayla Ayesh è nata a Gerusalemme nel 1960, ha frequentato la Scuola Secondaria a Ramallah. Ha conseguito la laurea di specialista di laboratorio medico in Bulgaria. Da sempre impegnata in percorsi volti a promuovere una pace giusta e sostenibile tra Israeliani e Palestinesi, ha dato un notevole contributo al lavoro e alle attività dei Comitati delle Donne Lavoratrici Palestinesi. Al momento è direttrice esecutiva del WAC "Women's Affair Center" che ha sede a Gaza e che è un centro di ricerca e formazione che promuove i diritti e l'uguaglianza di genere all'interno della società palestinese.

Lily Traubmann è nata a Santiago del Cile nel 1955. Già in età adolescenziale, prende parte a diverse attività politiche e all'età di 15 anni inizia la sua militanza all'interno della sezione giovanile del MIR. Dal novembre del 1974 vive in Israele in un kibbutz (Megiddo).
È una delle prime attiviste, nel 1988, delle "Donne in Nero", impegnandosi per il coinvolgimento e la partecipazione delle donne del kibbutz all'interno del gruppo. In questo contesto e nell'ambito di "Donne e Pace", si è impegnata a promuovere percorsi congiunti con le donne di Jenin, per far conoscere alle donne israeliane le condizioni in cui vivono i palestinesi nei Territori Occupati e a cercare insieme nuove forme di dialogo nella lotta contro l'occupazione. All'inizio del 2007 ha creato insieme con altre donne israeliane e palestinesi con cittadinanza israeliana il gruppo femminista "Bat Zafon" nel nord di Israele.


Alla serata, condotta da Massimo Giletti e che sarà trasmessa su Rai3 negli spazi RaiVdA domenica 2 dicembre alle ore 9,45, hanno preso parte la Vicepresidente del Parlamento Europeo, Luisa Morgantini, la moglie del Presidente del Senato, Luisa Dorazzi, e sono intervenuti Licia Colò, conduttrice del programma Rai "Alle falde del Kilimanjaro", la cantante Ranzie Mensah e il gruppo musicale mozambicano "C.S.C. Djembe", formato da otto ragazzi dei centri d'accoglienza di Beira.

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