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Communiqué n° 348 de 21 novembre 2007
DISCUSSIONE SUI REFERENDUM PROPOSITIVI
Il Vicepresidente del Consiglio regionale, André Lanièce, ha aperto i lavori del Consiglio annunciando la costituzione di un nuovo Gruppo consiliare denominato "Partito Democratico", di cui Giovanni Sandri è il Capogruppo e Carmela Fontana il Vice Capogruppo.
Successivamente, l'aula ha ricordato il medico chirurgo Umberto Parini, scomparso nei giorni scorsi. Sulla figura e l'opera di Parini hanno quindi preso la parola l'Assessore alla Sanità, Antonio Fosson, e il Consigliere Eddy Ottoz.
La Consigliera Carmela Fontana ha poi preso la parola per presentare il nuovo gruppo consiliare.
"Si sta procedendo a ufficializzare in tutte le sedi nazionali la nascita del Partito Democratico. Si è messo in atto un cambiamento radicale."
Il Consigliere Eddy Ottoz ha annunciato, in seguito, di aderire al gruppo consiliare de "La Casa delle Libertà".
"La gara a chi è più autonomista non ha più senso. Autonomia è fondamento della nostra regione e deve oggi potersi esprimere come democrazia compiuta, dove tutte le istanze si misurano con pari dignità. Lavorerò per portare la Valle d'Aosta fuori dalle secche. Dobbiamo dimostrare davvero la nostra specialità."
Nelle sue comunicazioni, il Presidente della Regione, Luciano Caveri, si è rivolto all'aula commentando l'esito del voto referendario.
"I risultati confermano la maturità e il senso di responsabilità dei cittadini della Valle d'Aosta, ha esordito."
"Sono sollevato per lo scampato pericolo istituzionale: il rischio era di un ingorgo istituzionale prodotto dall'approvazione di proposte referendarie scoordinate tra loro e con il resto dell'ordinamento, con l'effetto di creare incertezza e ingovernabilità."
"Si voleva delegittimare il governo regionale, ma sono stati delegittimati i referendari. E chi li ha seguiti in questa campagna piena di strumentalizzazioni, rozzezze, acrimonie e falsità."
La Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d'Aoste) ha detto che "il numero dei votanti per noi è stato interessante su un argomento difficile come la materia elettorale. Occorreva il confronto e il dialogo sui referendum, non l'atteggiamento chiuso e del non voto della maggioranza. Un alto esercizio di democrazia lo avete trasformato in un atto di fiducia verso il governo."
Il capogruppo della Casa delle Libertà, Dario Frassy, ha affermato che "i risultati hanno confermato che i meccanismi referendari sono inutili. Bisognerà metter mano all'istituto referendario per evitare che questo venga svilito in futuro. La vittoria non deve essere vista come la riaffermazione di un sistema politico, che ci vede nettamente all'opposizione. I referendum sono stati un tentativo di bricolage della politica. Da oggi bisognerà confrontarsi sui contenuti dell'Autonomia."
Il Consigliere Emilio Rini (Fédération Autonomiste) ha voluto sottolineare che "dello strumento referendario occorrerà in futuro farne buon uso. Dietro a questi referendum si nascondeva la volontà di delegittimare la maggioranza. Non hanno dibattuto sui contenuti, ma solo usato questa espressione popolare per attaccare la casta da cui molti sono appena usciti e non vedono l'ora di rientrare."
Per il capogruppo della Stella Alpina, Marco Viérin, "gli elettori hanno bocciato un ambiguità di fondo: alla fine i valdostani hanno capito che il voto sarebbe servito unicamente per obiettivi politici che poco avevano a che fare con le proposte referendarie. No, dunque, agli interessi di bottega."
Il Consigliere Piero Ferraris (Per il Partito Democratico in Valle d'Aosta) ha precisato che "il voto sui referendum è stato chiaro e non c'è bisogno di commenti."
"Per quanto riguarda il Partito Democratico, ci sono due gruppi profondamente diversi in questo Consiglio che esprimono posizioni che sono in netto contrasto. Il nostro gruppo era e rimane un gruppo di minoranza."
Per il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d'Aoste) "Di chi è stata la vittoria dei Referendum? Non della Valle d'Aosta. La paternità dell'astensione è preoccupante e dovrebbe farci riflettere. I problemi rimangono e di questo la maggioranza si deve preoccupare. Il Consiglio deve riflettere sulle scelte da fare per il futuro della Valle d'Aosta. La storia e la politica non finiscono con i risultati dei Referendum."
La Consigliera Carmela Fontana (Partito Democratico) ha risposto al Presidente della Regione, precisando che "Non è Caveri che può decidere chi sono i rappresentanti del Partito Democratico. Sono stati scelti democraticamente da un'Assemblea e successivamente da una votazione popolare."
Per il Consigliere Guido Cesal (Union Valdôtaine) "Sui referendum, l'esito ha rimosso dal tavolo della politica valdostana un equivoco enorme. Si è conclusa una campagna di attacchi personali e questo modo di fare politica qualifica chi la fa. Con questa iniziativa si è svilito lo strumento referendario."
Il capogruppo del Partito Democratico Giovanni Sandri ha affermato che "Il risultato non è stato quello auspicato dai promotori e da questo bisogna trarre utili indicazioni per il futuro. I valdostani hanno comunque dimostrato che le leggi elettorali non si fanno a colpi di maggioranza. L'altro dato che emerge è che una parte dei valdostani che si è espressa sull'ospedale è per il nuovo nosocomio."
Il Consigliere Giulio Fiou ha ripercorso le tappe delle vicende politiche del Consiglio regionale nel corso degli anni e ha fatto riferimento alla situazione del Partito Democratico.
"Il segretario di un partito che non c'è ancora e che si dice aperto, trasparente, non può minacciare di chiudere la porta a chi può dare fastidio, o fare altre dichiarazioni che rendono allibiti. Aspettiamo che si chiariscano le posizioni. Siamo disponibili al confronto e auspichiamo che ci siano le condizioni per un unico Partito Democratico in Consiglio."
Per Dario Comé (Stella Alpina) "i cittadini hanno dato una risposta democratica. Un peso eccessivamente politico ha così investito e svilito uno strumento importante di democrazia diretta che questa maggioranza ha offerto e continuerà a offrire agli abitanti della nostra regione. Ora voltiamo pagina. I mesi che ci separano dalle prossime elezioni regionali sono un periodo in cui dobbiamo, insieme, progettare e condividere un percorso che sappia trovare energia, entusiasmo e consensi per governare la Valle d'Aosta."
Il Consigliere Ugo Venturella (Arcobaleno Vallée d'Aoste) ha quindi sottolineato che "noi abbiamo scelto di partecipare al confronto sui referendum, ma le forze di maggioranza no. Forse perché si aveva il timore di una scelta chiara e netta. La campagna referendaria si è rivelata uno spot per l'Assessore alla Sanità Fosson."