Info Conseil
Communiqué n° 310 de 17 octobre 2007
INTERPELLANZA SUI FLUSSI DI LAVORATORI IMMIGRATI IN VALLE D'AOSTA
Il Vicepresidente del Consiglio Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) ha chiesto, con un'interpellanza, notizie circa i flussi dei lavoratori immigrati nella Regione.
"Con questa iniziativa - ha detto Tibaldi - vorremo conoscere la situazione aggiornata sul fenomeno degli immigrati in Valle d'Aosta, considerato che negli ultimi anni è in costante incremento la popolazione extracomunitaria, suscitando la comprensibile attenzione e legittima preoccupazione dei residenti."
Il Presidente della Regione, Luciano Caveri, ha replicato affermando che "il Dpcm del febbraio 2006 ha autorizzato 485 ingressi in valle per lavoro subordinato, oltre a 100 per lavoro stagionale. Con il Dpcm dell'ottobre 2006 sono stati autorizzati gli ingressi per tutte le domande di lavoro subordinato presentate entro il 21 luglio. Da marzo 2006 negli uffici postali valdostani sono state presentate oltre 800 domande di lavoro subordinato e di queste circa 300 erano relative ai lavoratori rumeni e bulgari. Nel corso del 2007 ad oggi abbiamo avuto l'ingresso di 231 lavoratori extracomunitari. Nel complesso, nel biennio, registriamo nuovi ingressi di lavoratori per 321 unità. Si sono registrati, inoltre, oltre 200 dinieghi."
"Per quanto riguarda gli intendimenti, grazie agli elementi forniti dai precitati studi, è in fase di elaborazione un Progetto di legge regionale in materia di integrazione dei cittadini stranieri immigrati in Valle d'Aosta che definisca un chiaro quadro di riferimento per i diritti e i doveri dei cittadini immigrati in linea con le direttive europee e nell'esercizio delle competenze della Regione in questa materia.
Si tratta di costruire un modello di convivenza e di rapido e inserimento nel tessuto sociale ed economico regionale delle diverse identità che oggi coabitano sul territorio regionale, sottolineando quelle regole che tutti sono tenuti ad osservare a garanzia dei diritti di tutti e delle responsabilità individuali e collettive."
Nella replica, il Vicepresidente Tibaldi ha precisato che "la Regione ha una sua potestà di intervento in merito e quindi deve poter prevedere delle azioni di intervento. Il controllo sulla presenza umana è relativamente più semplice che su altre regioni. Inoltre, il fatto che il Presidente della Regione ha funzioni prefettizie dovrebbe consentirci di monitorare meglio la situazione.
A oggi siamo in una condizione di incertezza."
"L'assenza di idee chiare da parte dell'esecutivo rischia di trasformasi nel solito pasticcio italiano per cui si accettano tutti tanto poi si integreranno. La presenza clandestina in Valle non deve essere trascurata perché esiste e non deve neppure essere enfatizza. In Valle d'Aosta la microdelinquenza spesso porta la firma degli stranieri e alcuni anche clandestini."
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"Con questa iniziativa - ha detto Tibaldi - vorremo conoscere la situazione aggiornata sul fenomeno degli immigrati in Valle d'Aosta, considerato che negli ultimi anni è in costante incremento la popolazione extracomunitaria, suscitando la comprensibile attenzione e legittima preoccupazione dei residenti."
Il Presidente della Regione, Luciano Caveri, ha replicato affermando che "il Dpcm del febbraio 2006 ha autorizzato 485 ingressi in valle per lavoro subordinato, oltre a 100 per lavoro stagionale. Con il Dpcm dell'ottobre 2006 sono stati autorizzati gli ingressi per tutte le domande di lavoro subordinato presentate entro il 21 luglio. Da marzo 2006 negli uffici postali valdostani sono state presentate oltre 800 domande di lavoro subordinato e di queste circa 300 erano relative ai lavoratori rumeni e bulgari. Nel corso del 2007 ad oggi abbiamo avuto l'ingresso di 231 lavoratori extracomunitari. Nel complesso, nel biennio, registriamo nuovi ingressi di lavoratori per 321 unità. Si sono registrati, inoltre, oltre 200 dinieghi."
"Per quanto riguarda gli intendimenti, grazie agli elementi forniti dai precitati studi, è in fase di elaborazione un Progetto di legge regionale in materia di integrazione dei cittadini stranieri immigrati in Valle d'Aosta che definisca un chiaro quadro di riferimento per i diritti e i doveri dei cittadini immigrati in linea con le direttive europee e nell'esercizio delle competenze della Regione in questa materia.
Si tratta di costruire un modello di convivenza e di rapido e inserimento nel tessuto sociale ed economico regionale delle diverse identità che oggi coabitano sul territorio regionale, sottolineando quelle regole che tutti sono tenuti ad osservare a garanzia dei diritti di tutti e delle responsabilità individuali e collettive."
Nella replica, il Vicepresidente Tibaldi ha precisato che "la Regione ha una sua potestà di intervento in merito e quindi deve poter prevedere delle azioni di intervento. Il controllo sulla presenza umana è relativamente più semplice che su altre regioni. Inoltre, il fatto che il Presidente della Regione ha funzioni prefettizie dovrebbe consentirci di monitorare meglio la situazione.
A oggi siamo in una condizione di incertezza."
"L'assenza di idee chiare da parte dell'esecutivo rischia di trasformasi nel solito pasticcio italiano per cui si accettano tutti tanto poi si integreranno. La presenza clandestina in Valle non deve essere trascurata perché esiste e non deve neppure essere enfatizza. In Valle d'Aosta la microdelinquenza spesso porta la firma degli stranieri e alcuni anche clandestini."