Info Conseil
Communiqué n° 197 de 6 juin 2007
DIBATTITO SULL'OSPEDALE
I lavori del Consiglio regionale si sono aperti con la discussione sulla proposta di legge regionale di iniziativa popolare, presentata in qualità di promotori, da Maria Teresa Raggio e Giancarlo Barucco, relativa alle disposizioni per la realizzazione di un unico e nuovo presidio ospedaliero regionale.
La Consigliera Carmela Fontana, (Gauche Valdôtaine-DS) relatrice della normativa, ha detto che "il testo propone di utilizzare lo strumento del referendum propositivo per consentire ai cittadini valdostani di esprimersi con chiarezza in merito alla richiesta di dotare la regione di un unico e nuovo presidio ospedaliero. L'attuale struttura comporta un grave dispendio di energie umane, professionali, tecnologiche e finanziarie, oltre a essere fonte di disagio per pazienti e operatori. Soltanto un ospedale completamente nuovo e moderno potrà rispondere all'esigenza di posti-letto in Valle d'Aosta. È su questa proposta che la popolazione valdostana dovrà essere chiamata a esprimersi attraverso il referendum, per poter decidere se continuare con i progetti di ristrutturazione e ampliamento del Mauriziano o se invece puntare risorse ed energie per dotare la nostra regione di una struttura unica, moderna e all'avanguardia."
Nel dibattito, è intervenuta la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d'Aoste) per la quale "c'è stato tutto il tempo per decidere. Ad ogni legislatura si cambia progetto e quindi sono solo i politici che rallentano la questione. Questa non è una struttura pensata per i canoni di una moderna medicina. La cifra proposta per il nuovo ospedale sarebbe inferiore a quella prevista per le spese sanitarie di un anno e quindi nell'arco di circa vent'anni si ammortizzerebbero gli investimenti per costruirne uno nuovo. I dati della Finaosta sono sembrati indirizzati preventivamente per la ristrutturazione. Non c'è stato alcun confronto reale tra i due progetti. Non ci sono elementi per poter dire che l'ampliamento a est è migliore dell'eventuale nuova struttura."
L'Assessore Leonardo La Torre (Fédération Autonomiste) ha voluto sottolineare che "le diverse sensibilità presenti in quest'aula e al di fuori di essa portano a discutere su tutto senza guardare alle vere esigenze.
Si arriva così alla "deresponsabilizzazione" perché le scelte che ci competono sono demandate ai cittadini. Dobbiamo essere noi a decidere perché abbiamo i dati, le conoscenze e non i cittadini. Non possono scegliere loro cose che abbiamo il dovere di fare noi. La questione è l'assunzione di responsabilità. La nostra posizione deve essere estremamente chiara per dare stabilità e governabilità e risposte ai cittadini. Ritengo che dobbiamo avere il coraggio di discutere gli argomenti importanti in quest'aula e prendere decisioni, senza demandare ad altri."
Il Consigliere Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS) ha definito l'atteggiamento di La Torre "banale e sottolinea il disagio della maggioranza." Ha quindi proseguito dichiarando che "le affermazioni dell'Assessore sono gravi perché il referendum è un diritto dei cittadini. È sembrata, la sua, una dichiarazione di obbedienza alla maggioranza."
"L'ospedale nuovo è inevitabile e prima se ne prende atto, meglio è per tutti. Il progetto è completo e innovativo e soprattutto non presenta criticità di alcun tipo e risulta migliore rispetto al progetto di ampliamento. E, inoltre, facendo due calcoli, risulterebbe che l'ospedale nuovo costerebbe meno dell'ampliamento."
Per il Presidente della V Commissione, Dario Comé (Stella Alpina) "esprimo il parere negativo del nostro gruppo perché su un tema così importante la decisione deve essere chiara e senza equivoci. L'eventuale approvazione di questa legge, che è più una mozione di indirizzo, non potrà che continuare a far slittare nel tempo la decisione sulla questione ospedale. Al contrario, la scelta che sarà adottata dal Consiglio regionale risponderà in pieno alle finalità esternate dalla stessa proposta di legge in discussione oggi. Dalle audizioni, poi, poche sono state le voci che volevano l'ospedale nuovo. Chiediamo che una volta fatta la scelta da parte di questo Consiglio, i tempi di intervento siano veloci."
Per il Consigliere Giulio Fiou (Per il Partito Democratico in Valle d'Aosta) "di fronte alle carenze strutturali si pone l'alternativa dell'ampliamento o del nuovo. I punti da considerare sono molteplici: la posizione dell'ospedale, i costi, i problemi urbanistici, lo stato della struttura di Viale Ginevra. Rivendico ai politici la scelta futura dell'ospedale. Non siamo noi a sciogliere i nodi tecnici."
Nella discussione è quindi intervenuto il Presidente della Regione, Luciano Caveri, per il quale "Trovo sbagliato ritenere che la politica sia la continua ricerca del populismo, perché il populismo è perdente in politica. La democrazia rappresentativa non è inferiore alla democrazia diretta. Scrivere le leggi è un mestiere molto difficile e questa legge in discussione dal punto di vista della tecnica è un'aberrazione. Nella proposta si discute di aree che in realtà non esistono. Inoltre, questa è una proposta incostituzionale. Dietro questa impostazione c'è un'ondata populista che non porterà da nessuna parte."
Il Consigliere Piero Ferraris (Per il Partito Democratico in Valle d'Aosta) ha sottolineato che "bisogna fare un'analisi più ragionata sulla questione. Non siamo di fronte al bene o al male. Il problema della sanità non bisogna ricondurlo solo all'ospedale. Credo che non dobbiamo delegare le scelte ai tecnici, ma lo studio di fattibilità comunque alcune risposte le dà. E in questo, l'ampliamento appare fattibile. Le scelte comunque rimangono politiche."
La discussione prosegue con gli altri interventi.
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La Consigliera Carmela Fontana, (Gauche Valdôtaine-DS) relatrice della normativa, ha detto che "il testo propone di utilizzare lo strumento del referendum propositivo per consentire ai cittadini valdostani di esprimersi con chiarezza in merito alla richiesta di dotare la regione di un unico e nuovo presidio ospedaliero. L'attuale struttura comporta un grave dispendio di energie umane, professionali, tecnologiche e finanziarie, oltre a essere fonte di disagio per pazienti e operatori. Soltanto un ospedale completamente nuovo e moderno potrà rispondere all'esigenza di posti-letto in Valle d'Aosta. È su questa proposta che la popolazione valdostana dovrà essere chiamata a esprimersi attraverso il referendum, per poter decidere se continuare con i progetti di ristrutturazione e ampliamento del Mauriziano o se invece puntare risorse ed energie per dotare la nostra regione di una struttura unica, moderna e all'avanguardia."
Nel dibattito, è intervenuta la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d'Aoste) per la quale "c'è stato tutto il tempo per decidere. Ad ogni legislatura si cambia progetto e quindi sono solo i politici che rallentano la questione. Questa non è una struttura pensata per i canoni di una moderna medicina. La cifra proposta per il nuovo ospedale sarebbe inferiore a quella prevista per le spese sanitarie di un anno e quindi nell'arco di circa vent'anni si ammortizzerebbero gli investimenti per costruirne uno nuovo. I dati della Finaosta sono sembrati indirizzati preventivamente per la ristrutturazione. Non c'è stato alcun confronto reale tra i due progetti. Non ci sono elementi per poter dire che l'ampliamento a est è migliore dell'eventuale nuova struttura."
L'Assessore Leonardo La Torre (Fédération Autonomiste) ha voluto sottolineare che "le diverse sensibilità presenti in quest'aula e al di fuori di essa portano a discutere su tutto senza guardare alle vere esigenze.
Si arriva così alla "deresponsabilizzazione" perché le scelte che ci competono sono demandate ai cittadini. Dobbiamo essere noi a decidere perché abbiamo i dati, le conoscenze e non i cittadini. Non possono scegliere loro cose che abbiamo il dovere di fare noi. La questione è l'assunzione di responsabilità. La nostra posizione deve essere estremamente chiara per dare stabilità e governabilità e risposte ai cittadini. Ritengo che dobbiamo avere il coraggio di discutere gli argomenti importanti in quest'aula e prendere decisioni, senza demandare ad altri."
Il Consigliere Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS) ha definito l'atteggiamento di La Torre "banale e sottolinea il disagio della maggioranza." Ha quindi proseguito dichiarando che "le affermazioni dell'Assessore sono gravi perché il referendum è un diritto dei cittadini. È sembrata, la sua, una dichiarazione di obbedienza alla maggioranza."
"L'ospedale nuovo è inevitabile e prima se ne prende atto, meglio è per tutti. Il progetto è completo e innovativo e soprattutto non presenta criticità di alcun tipo e risulta migliore rispetto al progetto di ampliamento. E, inoltre, facendo due calcoli, risulterebbe che l'ospedale nuovo costerebbe meno dell'ampliamento."
Per il Presidente della V Commissione, Dario Comé (Stella Alpina) "esprimo il parere negativo del nostro gruppo perché su un tema così importante la decisione deve essere chiara e senza equivoci. L'eventuale approvazione di questa legge, che è più una mozione di indirizzo, non potrà che continuare a far slittare nel tempo la decisione sulla questione ospedale. Al contrario, la scelta che sarà adottata dal Consiglio regionale risponderà in pieno alle finalità esternate dalla stessa proposta di legge in discussione oggi. Dalle audizioni, poi, poche sono state le voci che volevano l'ospedale nuovo. Chiediamo che una volta fatta la scelta da parte di questo Consiglio, i tempi di intervento siano veloci."
Per il Consigliere Giulio Fiou (Per il Partito Democratico in Valle d'Aosta) "di fronte alle carenze strutturali si pone l'alternativa dell'ampliamento o del nuovo. I punti da considerare sono molteplici: la posizione dell'ospedale, i costi, i problemi urbanistici, lo stato della struttura di Viale Ginevra. Rivendico ai politici la scelta futura dell'ospedale. Non siamo noi a sciogliere i nodi tecnici."
Nella discussione è quindi intervenuto il Presidente della Regione, Luciano Caveri, per il quale "Trovo sbagliato ritenere che la politica sia la continua ricerca del populismo, perché il populismo è perdente in politica. La democrazia rappresentativa non è inferiore alla democrazia diretta. Scrivere le leggi è un mestiere molto difficile e questa legge in discussione dal punto di vista della tecnica è un'aberrazione. Nella proposta si discute di aree che in realtà non esistono. Inoltre, questa è una proposta incostituzionale. Dietro questa impostazione c'è un'ondata populista che non porterà da nessuna parte."
Il Consigliere Piero Ferraris (Per il Partito Democratico in Valle d'Aosta) ha sottolineato che "bisogna fare un'analisi più ragionata sulla questione. Non siamo di fronte al bene o al male. Il problema della sanità non bisogna ricondurlo solo all'ospedale. Credo che non dobbiamo delegare le scelte ai tecnici, ma lo studio di fattibilità comunque alcune risposte le dà. E in questo, l'ampliamento appare fattibile. Le scelte comunque rimangono politiche."
La discussione prosegue con gli altri interventi.