Info Conseil
Communiqué n° 263 de 8 mai 2025
Interpellanza sulla costituzione di un ente strumentale per la gestione dei servizi alla persona
Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 8 maggio 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto informazioni sull'evoluzione della Società di Servizi Valle d'Aosta.
«A prevedere la Società di Servizi VdA è la legge regionale n. 44/2010 e con il Defr 2025-2027 il Governo si è impegnato a ripensarne la struttura giuridica con particolare riferimento alle nuove esigenze di erogazione dei servizi sociali, socio assistenziale e socio educativi, anche attraverso la costituzione di un ente strumentale - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Inoltre, l'Assessore Marzi, in un'audizione in quinta Commissione, ha assicurato la volontà politica di porre le basi per la sua creazione entro la fine della Legislatura. Chiediamo quindi quali siano i futuri passaggi per arrivare al deposito del disegno di legge e quali le intenzioni per rispondere alle tante criticità che abbiamo evidenziato rispetto agli operatori di sostegno, con particolare riguardo al numero di ore e alle esigenze di copertura del contratto anche per il periodo estivo.»
L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha riferito che «allo stato attuale, in considerazione delle interlocuzioni e delle diverse e rinnovate richieste di confronto, il percorso di realizzazione per essere applicato nel suo complesso travalicherà questa consiliatura. Infatti, a seguito dell'illustrazione dello studio di fattibilità per la costituzione di un ente strumentale gestore dei servizi alla persona, sia le organizzazioni sindacali sia i rappresentanti degli enti locali hanno richiesto ulteriori tavoli di confronto. Preciso che proprio per ricevere i contributi e i riscontri utili, lo studio oltre che illustrato è stato anche consegnato. Rivedremo a breve sia i Sindaci che i Sindacati. Ciò nonostante, già da ora il progetto può essere analizzato a fasi e sviluppato su step successivi, proprio in ragione del fatto che lo stesso comprende lavoratori provenienti da realtà diverse, che necessiteranno quindi di valutazioni e percorsi dedicati. Tutto ciò per ascoltare tutti, trovare le migliori soluzioni possibili e in tal senso valorizzare tutti e tutte.»
L'Assessore ha ricordato che sono tre le motivazioni alla base della costituzione dell’ente «e tutte dirette alla salvaguardia del personale impiegato nei servizi: la prima è la possibilità di risolvere la questione dei dipendenti della Società di Servizi, che svolgono lo stesso lavoro di alcuni loro colleghi ma non hanno gli stessi emolumenti, le stesse garanzie e le stesse prospettive professionali e di trattamento economico e giuridico, prevedendo quindi un trattamento equiparato a quello del contratto pubblico regionale; la seconda, proporre una soluzione comune tra Regione ed Enti locali per far fronte unitario a tutti i problemi gestionali; la terza, attuare una riforma necessaria che deve portare la politica valdostana a fare programmazione, separandola dalla gestione, a partire dai servizi resi alle persone.»
«C'è un ulteriore elemento di novità - ha replicato la Capogruppo Guichardaz - che sono le assemblee sindacali molto partecipate degli ultimi due giorni, che hanno dato mandato di chiedere il mantenimento delle attuali condizioni di lavoratori pubblici - e non l'ente strumentale - e di rivendicare il contratto di comparto per le operatrici e gli operatori di sostegno in servizio presso la Società di Servizi. La tematica deve essere affrontata a 360°: non si può pensare di mettere in piedi un carrozzone, "accontentando" il personale della Società di Servizi dicendogli di applicare il contratto di comparto, ma penalizzando coloro che sono dipendenti pubblici a cui non sarebbe più applicabile la 165/2001, non vi sarebbe soluzione di continuità e ci sarebbero problemi rispetto alla cassa previdenziale. Perché non estendere il contratto di comparto ai dipendenti della Società di Servizi? Quello degli operatori di sostegno poi non è solo un problema contrattuale, ma anche rispetto alle condizioni lavorative che non sono applicabili alla scuola (l'orario di lavoro sulle 36 ore, l'esclusione del periodo estivo e il non riconoscimento delle trasferte). Auspico che il tavolo tecnico-politico faccia prendere tutt'altra strada a questa maggioranza, perché quella che ha intrapreso è un suicidio.»
SC