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Communiqué n° 262 de 8 mai 2025

Interpellanza sulla microcomunità per anziani Maison Regina di Gaby

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare dell'8 maggio 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista ha portato all'attenzione dell'Aula la mancata apertura dell'ala nuova della struttura residenziale per anziani Maison Regina di Gaby.

La Consigliera Chiara Minelli ha ricordato che «la sede rinnovata della microcomunità è stata inaugurata nel 2012 con la realizzazione di una nuova ala che ha aumentato la capienza da 15 a 25 posti letto per un costo di oltre 2,4 milioni di euro (90% a carico della Regione e 10% a carico dell'allora Comunità montana Walser Alta Valle del Lys). Ancora oggi, dopo 13 anni, l'ala nuova è ancora incredibilmente chiusa! Vorremmo conoscerne i motivi, a quanto ammontino le spese di gestione/manutenzione e come si intende intervenire per rendere operativa l'ala nuova, considerato anche l'aumento esponenziale della popolazione anziana non autosufficiente

«L'ente gestore della struttura è l'Unité Walser - ha premesso l'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi -. Dal 2024 stiamo lavorando sulla carenza di posti letto sanitari su tutto il territorio valdostano e, per quanto riguarda la struttura di Gaby, abbiamo già previsto a bilancio le risorse per sostenere il servizio per i nove posti in corso di attivazione. L'Ausl è, da sempre, in grado di assicurare il servizio infermieristico aggiuntivo necessario e l'Unité ci ha comunicato la volontà di bandire un ulteriore concorso per Oss, rappresentandoci le difficoltà incontrate per reperire le sei professionalità necessarie per l'attivazione dei nove posti. Tenuto conto della competenza in capo alle Unités des Communes dei servizi residenziali per persone anziane, ci siamo subito resi disponibili, insieme all'Ausl, a condividere un possibile percorso di utilizzo complessivo della struttura, attingendo alla graduatoria regionale. Il Cpel ha richiesto alla Regione deroghe per poter effettuare assunzioni a tempo determinato di personale privo della qualifica Oss ma in possesso di determinati requisiti assistenziali. La Giunta regionale sin dal 2020 le ha accolte, prorogando poi di anno in anno le autorizzazioni, proprio per consentire alle Unités di proseguire nel difficile reclutamento di tale importante profilo professionale che vede purtroppo ridotta disponibilità rispetto al passato. Nel corso di un incontro tenutosi lo scorso mese di aprile, su richiesta dei Comuni, con l'Ausl e l'Unité, abbiamo poi anche avviato una riflessione con i soggetti interessati e i Comuni sulla residenzialità nel suo complesso nell'Unité Walser tenendo conto delle due strutture presenti: quella di Gaby e quella di Gressoney-Saint-Jean per la quale è in programma un intervento consistente di adeguamento. Si sta configurando la possibilità che le due strutture debbano essere valutate, in termini di occupazione, una collegata all’altra

L'Assessore ha anche ricordato che «l'ampliamento della struttura di Gaby è stato di grande utilità negli anni di emergenza sanitaria, consentendo la gestione in sicurezza dei pazienti in isolamento. Rispetto ai costi di gestione dell'ala nuova, l'Unité ha comunicato che non vi sono spese, se non per il mantenimento della temperatura minima di esercizio con il riscaldamento a pavimento che ha costi minimi e non si ritengono necessari ulteriori interventi edilizi in vista della riattivazione dell'ala. A seguito degli approfondimenti fatti dalla Regione nel 2023 per soddisfare le esigenze di adeguamento delle strutture presenti sul territorio, abbiamo deliberato di sostenere gli enti locali nelle spese di riqualificazione delle strutture residenziali con un finanziamento di oltre 1,5 milioni di euro, che copre tutte le domande ammesse a contributo per il 2024. Per soddisfare i fabbisogni nel triennio, lo stanziamento complessivo è di 2,8 milioni di euro, in cui sono comprese, tra le altre, le spese di adeguamento della struttura di Gressoney-Saint-Jean. Continuiamo a sostenere il modello di assistenza sociale che, in collaborazione con il territorio, caratterizza la nostra regione e ci consente di mantenere quando più possibile i nostri anziani vicini alle famiglie e ai luoghi di vita, su un territorio di montagna complesso come il nostro, attraverso le strutture e la rete di assistenza domiciliare

«Dopo tutto questo tempo e, a fronte di una spesa ingente di risorse pubbliche, è necessario trovare una soluzione urgente per aprire quella struttura, anche per consentire la presa in carico delle persone anziane del territorio qualora le loro patologie lo consentano, affinché non siano costrette, come in certi casi, a trovare una sistemazione in altre vallate - ha osservato la Consigliera Minelli -. Sono contenta di aver presentato questa iniziativa che è sicuramente servita da stimolo per riprendere in mano un dossier che attende da tempo di essere affrontato. Sappiamo bene che la carenza cronica di personale è un ostacolo all'attivazione dei posti, ma tredici anni fa non era così. Che cosa non ha funzionato allora? Per arginare le difficoltà attuali per il reclutamento del personale, credo che la conoscenza del francese richiesta nei concorsi delle Oos, per poter essere considerata un'opportunità e non un disincentivo, debba essere regolamentata diversamente, come è stato fatto ad esempio per i medici. Vi è poi anche la difficoltà a reperire alloggi per il personale che, necessariamente, dovrebbe trasferirsi in testata di valle. Il problema della casa infatti non riguarda solo chi lavora nel turismo, va affrontato a tutto tondo. Sono tante le criticità che ci auguriamo vengano, almeno in parte, superate in fretta, al fine di aprire finalmente questa ala del Regina.»

LT