Info Conseil
Communiqué n° 237 de 18 avril 2025
La Valle d’Aosta celebra l’80° anniversario della Liberazione
In occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione saranno numerosi gli eventi e le manifestazioni organizzati in Valle d’Aosta nei prossimi giorni. Oltre alle consuete cerimonie in programma il 25 aprile ad Aosta e in tutti i comuni valdostani, il Comitato per le celebrazioni dell’80° anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia, istituito dalla legge regionale 2 agosto 2023, n. 14, ha sostenuto l’organizzazione di due appuntamenti dedicati alla Liberazione della Città di Aosta, avvenuta il 28 aprile 1945.
Dal 22 aprile al 5 maggio 2025, sotto i portici di Palazzo regionale, in Piazza Deffeyes ad Aosta, lungo Avenue Conseil des Commis e in altri spazi di affissione comunali, sarà allestita un’esposizione fotografica, realizzata in collaborazione tra la Presidenza del Consiglio regionale, la Presidenza della Regione, l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea della Valle d’Aosta e la Città di Aosta.
L’esposizione evoca, attraverso 20 scatti realizzati tra il 28 aprile e il 26 agosto 1945, l’atmosfera di quel momento storico fondamentale nella storia dell’Italia e della Valle d’Aosta, in cui la popolazione riacquistò la propria libertà, accogliendo i partigiani in quella che poi diventerà Piazza Émile Chanoux.
Lo spirito di festa che contraddistingue l’80° anniversario della Liberazione, animerà poi il secondo evento, in programma nella serata di domenica 27 aprile, organizzato dalla Presidenza della Regione e dalla Città di Aosta con il contributo della Fondazione CRT. La Piazza Emile Chanoux di Aosta ospiterà un concerto all’insegna della musica tradizionale e resistenziale italiana e valdostana. Sul palco, in un’ottica di festeggiamento e al contempo di valorizzazione del patrimonio musicale e plurilinguistico della Valle d’Aosta, si susseguiranno numerosi artisti valdostani – Rebel Nova, Lucianax con Sago e Fabio Comai, Trouveur Valdôtain, Maura Susanna con Ranzie Mensah e Federico Longhi e infine L’Orage – e chiuderà il concerto lo spettacolo di musica popolare e resistenziale “Bella Ciao” del compositore e organettista Riccardo Tesi.
Il Comitato per le celebrazioni dell’80° anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia ricorda che venerdì 25 aprile 2025 si svolgerà la Festa della Liberazione che prenderà avvio alle ore 9.30 al Sacrario dei caduti in guerra del Cimitero di Aosta, proseguirà poi al Giardino della Rimembranza di via Boniface Festaz e terminerà con la deposizione di una corona al Monumento del Soldato valdostano e i discorsi celebrativi a partire dalle ore 11 in Piazza Chanoux, dove nel pomeriggio, alle ore 16.30, si terrà un concerto della Banda Municipale di Aosta.
Presso la Chiesa parrocchiale di Chesallet a Sarre, alle ore 17.00 del 25 aprile 2025, il Vescovo di Aosta presiederà la Santa Messa in occasione della cerimonia di commemorazione dell’80° anniversario dell’uccisione di Don Prospero Duc, insignito nel 2023 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella della Medaglia d’oro al Merito civile.
Domenica 27 aprile 2025 alle ore 17.00, a Saint-Vincent presso la sala Gran Paradiso del Grand Hotel Billia, le Corps Philharmonique di Châtillon organizza “CHEMIN DE LIBERTÉ - Musica, racconti e immagini della nostra Storia”. Nell’ambito delle iniziative dedicate a ricordare il Senatore Cesare Dujany, che oltre ad essere stato uno dei principali esponenti politici del dopoguerra valdostano è stato anche presidente della banda del paese per oltre 50 anni, quest’anno le Corps Philharmonique di Châtillon propone uno spettacolo tra musica e storia, nato per raccontare attraverso la musica, i racconti e le immagini, il lungo cammino nella storia che ci ha portato alla libertà di cui godiamo oggi.
Presso il Centro Culturale di Villa Michetti, il 22 aprile 205, alle ore 20.30, il Comune di Pont-Saint-Martin, inaugura la mostra fotografica dedicata all’80° anniversario della Liberazione del paese, con un intervento di Gianni Oliva, storico e autore del volume “45 milioni di antifascisti”.
Le dichiarazioni
Renzo Testolin, Presidente della Regione
“In questo 25 aprile il percorso di restituzione della memoria e dell’identità della comunità valdostana raggiunge una tappa cruciale. L’ottantesimo anniversario della liberazione dall’oppressione nazi-fascista ci consente di celebrare la riconquista della libertà, l’inizio del riscatto democratico e l’avvio della costruzione della nostra autonomia. Si tratta di riflettere sull’importanza di un’eredità politica e culturale che ancora oggi dobbiamo amministrare con riconoscenza verso i nostri padri e con senso di responsabilità verso i nostri figli. In questo particolare momento storico risulta chiaro a tutti che la libertà e la democrazia conquistate nel 1945 non sono state un dono eterno, ma una conquista da custodire e rinnovare ogni giorno, attraverso la partecipazione, l'impegno civico, il rispetto delle differenze e la difesa dei diritti.”
Albero Bertin, Presidente del Consiglio Valle
“In Valle d’Aosta, la data della Liberazione cade il 28 aprile 1945, tre giorni dopo rispetto alla data simbolica del 25 aprile che celebra la fine dell’occupazione nazifascista. Questa differenza cronologica non è solo un dettaglio, ma un elemento che arricchisce il significato del nostro ricordo, legandolo ancora più alla storia e all’identità del territorio. A ottant’anni da quegli eventi, abbiamo voluto rendere omaggio ai protagonisti di quei giorni, trasformando memoria e ricordo in immagini, per rafforzare – soprattutto nelle nuove generazioni – la consapevolezza del percorso che ha portato alla nascita delle istituzioni democratiche e della nostra autonomia. Con la consapevolezza che la Resistenza è un’eredità viva, che continua a chiederci responsabilità, coerenza e impegno nel custodire i valori su cui si fonda la nostra democrazia”.
Gianni Nuti, Sindaco di Aosta
“Non si pensi, oggi, che la Liberazione delle nostre Valli pagata ottant’anni fa a caro prezzo sia definitiva e irreversibile: il fascino del laccio, della prigionia, della limitazione di atti e pensieri tenta ogni giorno il cuore dell’essere umano, illudendolo che la vita sia così più sicura, che i pericoli veri o presunti si allontanino… salvo accorgersi presto di come la vita soffochi e il desiderio di costruire, creare, rigenerare imploda in un buco nero di morte. E non basta vigilare, stare attenti a chi trascina verso questo baratro con piglio deciso e convincente: occorre opporre un sentimento ostinato e contrario di apertura felice verso il nuovo plurale e multiforme e uno sguardo sacro verso il passato migliore quando, come in quel 28 aprile 1945, un intero popolo aveva respirato, nel presente, l’aria di un domani fresco di speranza”