Info Conseil
Communiqué n° 151 de 13 mars 2025
Interpellanza sul contrasto all'abbandono della montagna
Con un'interpellanza illustrata dal gruppo Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare del 13 marzo 2025, è stata affrontata la questione del contrasto all'abbandono delle terre di montagna.
Ricordando l'importanza svolta da agricoltura e allevamento nel mantenimento del territorio, il Consigliere Dino Planaz ha fatto presente che «arrivano segnalazioni preoccupanti sullo stato di abbandono di alcune località della nostra regione da parte di coloro che vivono quotidianamente la montagna. Alla luce di queste grida di allarme che cosa ha intenzione di fare il Governo? Quali soluzioni adotterà per ridurre i disagi e per avviare politiche di lungo periodo, intervenendo sul progressivo abbandono delle terre alte?»
«Per la nostra regione, abbandonare la montagna significherebbe mettere a repentaglio tutto il suo sistema economico! - ha commentato l'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel -. Sin dai primi mesi del mio insediamento ho scelto di organizzare una serie di incontri sul territorio per confrontarmi con i vari attori del settore agricolo, ascoltarne le necessità e condividere con loro il Complemento di sviluppo rurale, che definisce le priorità regionali per lo sviluppo del settore, con un focus specifico sulle zone montane e sulla multifunzionalità dell'agricoltura. In risposta a quanto rappresentatomi rispetto ai territori di montagna ho agito presentando un emendamento al Csr che ha permesso di apportare piccole ma significative modifiche ad alcune misure, adattandole alla particolare realtà valdostana. Analoghi incontri si sono tenuti, su mia iniziativa, con i rappresentanti dei Consorzi di miglioramento fondiario e delle consorterie - che svolgono un ruolo fondamentale nel presidio del territorio e nel mantenimento della viabilità interpoderale e delle infrastrutture irrigue - a seguito dei quali sono state attivate e rafforzate misure per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria e per la gestione ordinaria delle infrastrutture rurali spesso collocate in località marginali.»
«Durante questi quasi due anni di mandato - ha evidenziato Carrel -, l'Assessorato ho messo in atto diverse azioni per contrastare l'abbandono delle terre di montagna, garantendo lo sviluppo delle aziende agricole, agroalimentari e forestali regionali e favorendo lo sviluppo delle aziende site in aree più depresse attraverso l'adeguamento dei bandi alle caratteristiche del territorio e alle dimensioni delle aziende; gli incentivi alle produzioni di qualità; l'attenzione al ricambio generazionale per la creazione di nuove imprese agricole. Abbiamo attivato varie misure per il settore zootecnico tra cui quelle di monticazione e del pascolamento finalizzate proprio a garantire la permanenza delle aziende in località critiche e siamo intervenuti anche con il supporto alle attività promozionali per la valorizzazione delle tradizioni locali e delle produzioni di eccellenza, rendendo più attrattive le zone di montagna. Inoltre, le novità introdotte dalla legge n. 1/2024 riservano particolare attenzione ai territori montani più disagiati, dove spesso si trovano piccole e piccolissime aziende, solitamente a conduzione familiare, fornendo loro uno strumento snello e flessibile, complementare al Csr, che prevede la possibilità di ottenere dei contributi a fondo perduto per investimenti al di sotto degli 80mila euro. Per affrontare con successo questa problematica è indispensabile ottenere una piena consapevolezza da parte della comunità, la totale condivisione di intenti tra istituzioni e operatori del settore agro-zootecnico e l’impegno costante sia della società civile che del mondo della politica.»
Il Consigliere Planaz ha evidenziato «l'importanza di sostenere l'attività dei nostri agricoltori e allevatori che, con fatica e dedizione, si occupano del mantenimento delle terre alte. Le tante misure messe in atto a favore del settore zootecnico, apistico, vitivinicolo, ecc., sono un passo importante ma bisognerebbe avere un approccio diverso per determinate aree particolarmente impervie che si mantengono in buona salute grazie alla presenza e al lavoro dell'uomo che le abita a costo di tanti sacrifici. Una maggiore attenzione può incentivare anche i giovani a portare avanti il lavoro svolto dalle loro famiglie o anche ad avviare nuove aziende agricole.»
LT