Info Conseil

Communiqué n° 150 de 13 mars 2025

Interpellanza sull'avvio di una campagna informativa sul consumo di latte crudo

 

Si è discusso della necessità di avviare una campagna informativa sul consumo del latte crudo, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 13 marzo 2025.

«Diversi articoli stampa hanno evidenziato i potenziali rischi legati al consumo di latte crudo che hanno enfatizzato le possibilità di infezioni da Escherichia coli - ha affermato il Vicecapogruppo Erik Lavy -. Visto che, la Fontina, il Fromadzo e altri formaggi freschi e artigianali sono ottenuti dalla lavorazione di latte crudo, vogliamo sapere se il Governo, di concerto con le associazioni di categoria e il consorzio Fontina Dop, abbia intenzione di promuovere una campagna informativa sui rischi ma soprattutto sui benefici del consumo di latte crudo, evitando la creazione di falsi allarmismi.»

L'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel, nel ribadire «la massima attenzione al tema del consumo di latte crudo», ha sottolineato come «la sempre maggiore attenzione alla sicurezza alimentare impone un'informazione corretta e completa ai cittadini. Durante questi due anni abbiamo organizzato diversi incontri, cui ho partecipato personalmente, con le strutture competenti e i rappresentanti delle associazioni di categoria e del Consorzio produttori e tutela Fontina Dop. È sicuramente necessario non sottovalutare i rischi per la salute legati al consumo di latte crudo e promuovere la messa in atto di tutte le possibili misure di contenimento, di prevenzione e di corretta informazione. D'altro canto, è ugualmente importante che il latte crudo e i suoi derivati non vengano demonizzati, evitando che la diffusione di informazioni non equilibrate generi allarmismi ingiustificati che possono condizionare negativamente l’opinione pubblica.»

«In questi due anni - ha proseguito Carrel -, abbiamo posto in essere una nutrita serie di importanti iniziative tra cui la convenzione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per la ricerca dell’Escherichia coli Stec nella filiera di produzione della Fontina Dop, che ha portato all’esecuzione di 1300 analisi su campioni di latte, cagliate e formaggi prima dell’immissione sul mercato e, ove necessario, all’applicazione di procedure di verifica e controllo sia da parte del Consorzio che da parte della Struttura competente dell'Ausl. Sono stati realizzati anche incontri formativi destinati agli operatori della filiera lattiero-casearia per il miglioramento delle pratiche aziendali in modo da ridurre il rischio legato alla presenza di E.coli Stec che si sono tenuti a novembre e dicembre 2024 con la partecipazione di 83 aziende di trasformazione del latte, caseifici e singoli trasformatori e di 680 aziende di allevamento e produzione di latte. Abbiamo anche attivato un finanziamento per la realizzazione del "Progetto tecnico scientifico per la riduzione del rischio da E.coli Stec in Fontina Dop", approvato nell’ambito del Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027.»

Sulla corretta informazione dei cittadini, l'Assessore ha segnalato che «l'Ausl VdA ha predisposto, nell’ambito del Piano regionale della prevenzione e del Piano regionale lotta antimicrobico-resistenza, una campagna informativa rivolta alle categorie più a rischio di sviluppare malattie in caso di consumo di cibi crudi, tra cui i bambini, gli anziani, le donne incinte, e i soggetti immunodepressi. Questa campagna, che ha come scopo quello di sottolineare l’importanza di corrette prassi igieniche e di adeguate modalità di conservazione e di manipolazione dei cibi consumati crudi, si avvarrà anche di brochure e locandine predisposte dall'Azienda sanitaria che verranno a breve distribuite negli ambulatori pediatrici. Inoltre, sono stati svolti specifici incontri formativi tra medici e veterinari del Dipartimento di prevenzione e pediatri di libera scelta, in modo da fornire a questi ultimi le adeguate informazioni da divulgare ai genitori, periodicamente allarmati dagli articoli di stampa, per aumentarne la consapevolezza dei rischi e per rassicurarli con le parole autorevoli dei professionisti che operano nel campo della salute pubblica.»

 

Il Vicecapogruppo Lavy, nella replica, ha osservato: «Le iniziative elencate dall'Assessore vanno bene, ma manca l'ultimo passo: manca cioè una campagna informativa rivolta al grande pubblico. Sappiamo bene che basta anche un solo caso critico per sollevare dubbi sul consumo di latte crudo e sui suoi derivati: cosa succederebbe se qualche autorità sanitaria, magari da Bruxelles, decidesse un giorno che il latte crudo è pericoloso? Come reagirebbe il grande consumo? Per la nostra regione le conseguenze sarebbero senza dubbio molto gravi, danneggiando tutta la nostra filiera. Invito l'Assessore a prestare attenzione all'etichettatura e ad agire d'anticipo con una campagna informativa rivolta a una platea ampia che, ricevendo le informazioni corrette, potrà continuare ad acquistare i nostri prodotti con latte crudo con la massima serenità.»

SC