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Communiqué n° 119 de 27 février 2025
Respinta una proposta di legge in materia di valorizzazione degli artisti
Con 12 voti di astensione, 14 contrari e 9 a favore (Lega VdA, FI) espressi nella seduta del 27 febbraio 2025, il Consiglio Valle ha respinto una proposta di legge del gruppo Lega Vallée d'Aoste recante disposizioni per la valorizzazione degli artisti in Valle d'Aosta.
Il testo, presentato il 31 luglio 2023, è stato illustrato dal Consigliere Simone Perron: «La possibilità per ogni individuo di scoprire, affinare e realizzare il proprio talento e le proprie inclinazioni artistiche deve essere annoverata tra gli obiettivi che ogni entità politica dovrebbe porsi. La nostra proposta - che ha l'obiettivo di supportare la crescita qualitativa e quantitativa degli artisti, anche al di fuori dei confini della Valle d'Aosta - intende compendiare la legislazione attualmente in vigore senza modificare né intaccare impianti normativi esistenti, andando a coprire settori non normati e da un'angolatura differente, la persona fisica, che non rientra nel quadro legislativo legato all'arte e all'offerta culturale. Si interviene quindi sulla persona fisica degli artisti, inclusi in un "Albo degli artisti valdostani", per l'accesso a contributi e sussidi nonché per possibili attribuzioni tramite bandi. Vengono contemplate inoltre possibili fruizioni di servizi, spazi o attrezzature di proprietà pubblica attraverso la messa a disposizione gratuita o a canone agevolato degli stessi. La nostra è una iniziativa propulsiva, pionieristica, che non ha nulla a che fare con il clientelismo e con il protezionismo, che mira ad andare oltre alla gestione dell'esistente, ma la maggioranza vuole mantenere lo status quo, perché non ha idee e ha paura dell'innovazione.»
Il dibattito in Aula
«Molte delle associazioni interpellate hanno espresso parere estremamente favorevole ai contenuti di questo testo di legge e ci ha stupito il voto non favorevole espresso dalla maggioranza in Commissione - ha dichiarato il Vicecapogruppo di Forza Italia, Mauro Baccega -. Una situazione paradossale in cui il Governo ci sollecita continuamente a presentare soluzioni e proposte e come risposta riceviamo la solita richiesta di ritirare "altrimenti ci asterremo". Crediamo che anche la grafica, universo visivo e creativo in crescita e di grande importanza, debba essere compresa in questo disegno di legge: ecco perché abbiamo presentato un emendamento in tal senso. Concludo facendo mie le parole di Papa Francesco "l'armonia porta alla pace": la cultura nelle sue espressioni porta armonia e spero che la maggioranza torni sulle proprie posizioni rivalutando positivamente questa legge.»
Per il Consigliere Luca Distort (Lega VdA), «disciplinare e incentivare l'arte sono due principi importanti per una società matura: se la bellezza è esaltazione dell'essere, è anche esaltazione della realtà, e l'arte è un occhio particolare per leggere la realtà. Se noi vogliamo avere un prodotto Valle d'Aosta, dobbiamo averlo anche nel campo artistico: questa è una buona proposta di legge perché si esprime nella dimensione della sensatezza e valorizza gli artisti, secondo una sana regolamentazione che ripropone il modello virtuoso del mecenatismo che ha permesso il patrimonio culturale di cui godiamo oggi. Ieri, il Capogruppo dell'UV Marguerettaz ci ha spronati a presentare iniziative e proposte: oggi, a fronte di questa nostra proposta di legge, la maggioranza ha l'occasione unica di approvare un testo di legge dell'opposizione.»
L'Assessore ai beni e attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha evidenziato alcuni aspetti della legge che «contraddicono i principi di trasparenza e democrazia che, secondo il relatore, dovrebbero essere gli assi portanti dell'impianto normativo. Viene introdotto un sistema di selezione che rischia di basarsi su parametri discrezionali piuttosto che su criteri reali. L'iscrizione all'Albo è un passaggio obbligato per poter accedere ai benefici della legge, ma in che modo si può conciliare la libertà artistica e il pluralismo culturale con un meccanismo di certificazione burocratica che stabilisce chi è meritevole e chi no? L'arte non può passare attraverso un sistema di certificazione amministrativa. La legge non rappresenta una svolta innovativa ma introduce strumenti che rischiano di appesantire e burocratizzare il settore. L'Albo degli artisti valdostani, nella sostanza, è un filtro arbitrario che divide gli artisti tra "riconosciuti e non", generando una selezione che non ha nulla a che fare con il merito o con la qualità delle opere prodotte. Come si pretende di dare più autonomia agli artisti obbligandoli all'iscrizione? L'arte non si può certificare sulla base di attestati di appartenenza a un albo. Mi sorprende che vi siano stati alcuni artisti valdostani che, pur avendo sempre rivendicato indipendenza dalla politica, non abbiano espresso preoccupazione per questa norma che introduce una forma di controllo degli artisti. Suscita molte perplessità anche la creazione della Consulta degli artisti valdostani, di nomina politica, con il compito di formulare proposte e valutare l'accesso ai finanziamenti che rischia di essere trasformato in un organo di selezione con il potere di determinare chi è meritevole e chi no. La norma in discussione oggi è tutt'altro che pluralistica e meritocratica, anzi introduce un sistema assistenzialistico che rischia di creare dipendenza dai finanziamenti pubblici anziché favorire lo sviluppo autonomo degli artisti. La Regione ha già un impianto normativo solido per il sostegno alla cultura, rafforzato con l'approvazione della legge n. 1/2025 che ha razionalizzato l'allocazione delle risorse e snellito le procedure di accesso ai benefici. Nel Defr abbiamo inserito un Piano strategico per la cultura che sarà la base per il "Testo unico della cultura". Abbiamo avviato un percorso organico, partecipativo e coerente che si sta sviluppando sulla base di riflessioni approfondite sulle reali esigenze del settore. La Regione negli anni, attraverso numerosi interventi normativi, ha già messo in piedi un sistema di sostegno e tutela strutturato rivolto agli artisti senza imporre in alcun modo certificazioni obbligate. Tutto sarà sistematizzato nel testo di riordino basato su sistemi meritocratici e inclusivi.»
Il Consigliere Paolo Sammaritani (Lega VdA), ribandendo il voto favorevole del gruppo, ha ricordato che «questa legge è stata fatta per creare ordine e trasparenza fissando dei criteri che, se non convincono, possono essere modificati con la presentazione di emendamenti. Il nostro testo voleva essere un modo per promuovere nella trasparenza più assoluta il mondo artistico, che spesso è costretto a muoversi in maniera atomizzata e senza particolari aiuti. L'apertura che abbiamo proposto non ha trovato rispondenza da parte di una maggioranza che si chiude in maniera assoluta di fronte alle iniziative presentate dall'opposizione, salvo poi sollecitare il nostro intervento propositivo su ogni questione.»
Il Consigliere Diego Lucianaz ha annunciato il voto di astensione del gruppo RV: «Il nostro gruppo si asterrà perché su questa legge abbiamo dei dubbi, nonostante gli interessanti argomenti sviluppati in Commissione. Riteniamo che questo Governo non voglia sentire parlare di cultura, preferisce la distribuzione dei milioni con variazioni di bilancio. Ringrazio il Consigliere Perron per la sua iniziativa e per gli interventi di oggi, che hanno permesso per una volta almeno in questa Aula un serio e vivace dibattito su un atto legislativo.»
SC-LT