Info Conseil

Communiqué n° 62 de 29 janvier 2025

Interpellanza sulla discarica di Pompiod

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 29 gennaio 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto di avere aggiornamenti sulla situazione della discarica di Pompiod nel comune di Aymavilles.

«La riqualificazione di questo sito è una questione importante e delicata che richiede un'opera di bonifica puntuale e definitiva - ha premesso la Capogruppo Erika Guichardaz -. Attualmente, il rinnovo dell'autorizzazione alla gestione di Pompiod è sottoposta alla procedura di Valutazione d'impatto ambientale e vorremmo sapere: quante e ad opera di quali soggetti sono state le osservazioni pervenute alla Via; lo stato dell'arte della procedura di approvazione del rinnovo; quando si prevedono le operazioni successive alla messa in sicurezza che riguardano la bonifica definitiva e il ripristino ambientale; quali sono le intenzioni della Regione nel caso in cui le opere di bonifica e ripristino non vengano effettuate.»

L'Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet, ha confermato che «il progetto per il rinnovo dell’autorizzazione alla gestione della discarica per rifiuti inerti di Pompiod è attualmente oggetto di procedura di verifica di assoggettabilità a Via. A seguito della fase di evidenza pubblica sono pervenute 12 osservazioni e richieste di integrazioni da parte di strutture regionali, amministrazioni comunali, associazioni e privati. Il procedimento risulta attualmente sospeso per richiesta di integrazioni e approfondimenti sulla base delle osservazioni pervenute, che saranno rese pubbliche al termine del procedimento amministrativo in essere e saranno riportate integralmente in allegato al provvedimento dirigenziale conclusivo. Il rinnovo può avere esito positivo, anche con condizioni, o negativo. Ricordo che la Società proponente ha proposto, nella documentazione presentata per il rinnovo, di dimezzare l’elenco dei Cer autorizzati conferibili in discarica passando dagli attuali 129 a 68: un passaggio rilevante che va messo in evidenza

«Il gestore ha provveduto ad attuare il piano di messa in sicurezza della discarica, approvato dal consulente dell’autorità giudiziaria - ha aggiunto Sapinet -, che consiste nella rimozione di rifiuti non conformi conferiti, nella posa di tessuto non tessuto sulla porzione di discarica interessata dai rifiuti, nella posa di teli tecnici impermeabili e reti antivento sull’intero corpo della discarica, nel posizionamento di 2 pompe automatiche di rimozione delle acque meteoriche. L’attuazione del piano - certificata dal Consulente tecnico del Pm che ha attestato come "siano state eliminate oppure confinate le sorgenti che possono provocare conseguenze dannose e pericolose per l’ambiente" - ha consentito al gestore di giungere alla chiusura della vicenda giudiziaria. L’autorità giudiziaria, in esito alla relazione finale del Ct, non ha ritenuto necessario disporre l’esecuzione di ulteriori interventi. Le operazioni di recupero ambientale devono avvenire secondo il relativo piano di ripristino ambientale approvato per la discarica di Pompiod: eventuali modifiche al progetto di ripristino ambientale andranno definite in accordo con tutti i soggetti coinvolti (proprietà, gestore e Amministrazione comunale) anche in relazione alle decisioni che saranno assunte dal Celva dopo l’esame dello studio Arpa di cui abbiamo relazionato in Commissione. Stante le conclusioni della procedura giudiziaria, non vi sono al momento scenari per i quali debba essere effettuata una bonifica. Nell’eventualità che il soggetto gestore non effettui le previste opere di ripristino ambientale, come da progetto approvato, la Regione procederà a recuperare la garanzia finanziaria e ad eseguire in proprio tali lavori.»

«L'Assessore ha confermato che non vi è stata bonifica, ma solamente due messe in sicurezza - ha rilevato la Capogruppo Guichardaz -. Le garanzie previste andrebbero riviste perché sappiamo che attualmente non potrebbero coprire un ripristino ambientale, quindi occorre intervenire almeno per il prosieguo. Sappiamo che sono state ritrovate delle sostanze che non potevano essere depositate, quindi bisogna continuare a vigilare proprio in ottemperanza al principio e agli obblighi di prevenzione sanciti da tante sentenze. È vero che i Cer sono stati dimezzati, ma ricordiamo che rimangono ancora all'interno di quei Cer scorie da fusione e altri elementi. Continueremo a monitorare la vicenda anche per capire se saranno recepite le osservazioni al Via da noi depositate.»

SC