Info Conseil
Communiqué n° 28 de 15 janvier 2025
Interpellanza sul progetto "RiUscire"
Il progetto "RiUscire" per il reinserimento della popolazione carceraria è stato al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 15 gennaio 2025.
«A ottobre 2024, è stato approvato questo progetto - ha segnalato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Nell'atto di approvazione, tuttavia, non è stato dettagliato come sarà utilizzato il finanziamento così come non sono chiare le modalità di realizzazione delle attività e degli altri attori coinvolti, né sono evidenti i risultati da conseguire. Si parla di un generico "reinserimento lavorativo dei detenuti" e, da quanto letto, apprendiamo che il progetto coinvolgerà solo 13 persone in 3 anni (dal 2024 al 2026) per un esborso monstre di 810mila euro. Una somma davvero cospicua a fronte di un numero esiguo di persone. Anche l'attività di formazione prevista sembra piuttosto scarsa con due soli corsi previsti. Per l'aggiudicazione di questo servizio, non è stata fatta una gara d'appalto ma un bando di coprogettazione e si è presentato un solo soggetto che, tra l'altro ha ottenuto un punteggio piuttosto basso: 69 punti su 100. Curiose poi le professionalità coinvolte, decine di persone, non si sa con quali qualifiche, e centinaia di ore di lavoro per regolarizzare le pratiche dei detenuti stranieri, a che scopo tutto questo? Interpelliamo quindi l'Assessore alla sanità per avere maggiori informazioni su questo progetto sia in merito alle spese, sia ai partner di progetto, oltre che per sapere quanti detenuti fruiranno di attività lavorativa in un anno e con che emolumento, quali e quante verifiche siano state fatte sulle attività indicate nel progetto e quali sono le motivazioni per cui, a fronte di un finanziamento cospicuo, si è presentato un solo candidato.»
«Il progetto, per un costo di 810mila e 500 euro, di cui 180mila a valere su fondi regionali, è stato approvato a novembre 2024 dal Tavolo di coprogettazione e gestione in partnership di un sistema integrato di interventi e servizi finalizzati al reinserimento socio-lavorativo delle persone sottoposte a provvedimenti limitativi o privativi della libertà personale e all’assistenza alle vittime di qualsiasi tipologia di reato - ha riferito l'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi -. Le spese contenute nel piano finanziario sono state dettagliate in funzione degli indirizzi forniti dal Ministero della giustizia, dalla Cassa delle ammende e dei costi ammissibili e gli enti partner del Terzo settore hanno messo a disposizione, come richiesto dall’avviso pubblico, una quota di cofinanziamento pari all’1% dei fondi pubblici alla base dell’istruttoria di coprogettazione. Il progetto RiUscire ha come obiettivo il reinserimento occupazionale e lavorativo sia in favore di persone detenute che di persone in area penale esterna. Per i detenuti, si ipotizza di organizzare dei percorsi formativi che coinvolgano almeno 32 persone, finalizzati al potenziamento delle competenze lavorative e di attivare almeno 10 tirocini di inclusione. Ai beneficiari coinvolti nei tirocini sarà riconosciuta un’indennità oraria di 5 euro con un massimale mensile non superiore a 500 euro. Il progetto prevede anche ulteriori attività tra cui: supporto per il reperimento di abitazioni sia per i detenuti privi di risorse in fase di scarcerazione, che per le persone in esecuzione penale esterna nelle stesse condizioni; potenziamento delle azioni di sostegno psicologico e legale in favore dei detenuti a Brissogne e il miglioramento della vita in carcere (attività sportive, ricreative, ecc.); formazione del personale impiegato presso la Casa circondariale per la gestione di situazioni conflittuali e dinamiche relazionali complesse; potenziamento del servizio di mediazione interculturale in favore dei detenuti; promozione dell’accesso ai programmi di giustizia riparativa da parte degli autori di reato residenti in Valle d’Aosta; apertura di un Centro di sostegno alle vittime di reato e raccolta dati per il monitoraggio del fenomeno.»
L'Assessore ha specificato che «le attività progettuali sono state definite sulla base delle Linee di indirizzo per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi per il reinserimento socio-lavorativo delle persone sottoposte a provvedimenti limitativi o privativi della libertà personale, sancite nella Conferenza unificata tra Stato, Regioni e Enti locali, del 28 aprile 2022. Sono poi state oggetto di coprogrammazione da parte della Cabina di regia regionale per l’integrazione dei servizi socio-sanitari e di inclusione socio-lavorativa delle persone sottoposte a provvedimenti limitativi o restrittivi della libertà personale, composta da referenti dell’Amministrazione regionale, dell’Amministrazione della Giustizia, del Celva, del Comune di Aosta, dell’Ausl VdA, delle organizzazioni di volontariato operanti presso la Casa circondariale. È stata svolta un’attenta valutazione del fabbisogno territoriale e delle attività da sviluppare in collaborazione con tutti i soggetti coinvolti ed è stato redatto il Piano di azione regionale triennale, approvato con delibera di Giunta e avvallato dal Consiglio di amministrazione della Cassa delle ammende. L’istruttoria di coprogettazione e il relativo avviso pubblico hanno dunque messo a bando le attività e i servizi individuati nell’ambito del Piano triennale che richiedevano specifiche competenze e esperienza. Il soggetto del Terzo settore che si è candidato è una partnership composta da quattro cooperative sociali operanti nel settore del reinserimento lavorativo, nei servizi educativi territoriali e per l’accoglienza alloggiativa temporanea. Questi enti hanno coinvolto ulteriori realtà associative del territorio, quali organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, fondazioni e aziende agricole.»
«Un progetto misterioso che ci lascia molto perplessi - ha replicato il Capogruppo Manfrin -. La delibera approvata dalla Giunta parla di un finanziamento su tre anni, ma oggi apprendiamo che nel 2024 il progetto non è stato attivato e, quindi, i 260mila euro stanziati su quella annualità come verranno utilizzati? Abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti che ci è stata consegnata priva del dettaglio delle spese. Per quale motivo? Dimenticanza o altro? Altra questione centrale riguarda le incompatibilità: oltre a tutti i soggetti partecipanti, chi ha compiuto queste verifiche, ha valutato anche la sua posizione? Siamo sicuri che non esistano legami di parentela tali da rappresentare un conflitto di interesse? E, infine, se le 13 persone coinvolte nel progetto non possono percepire più di 500 euro mensili, dove vanno a finire gli altri soldi? Il sostegno lavorativo è davvero a favore dei detenuti?»
LT