Info Conseil
Communiqué n° 250 de 26 juillet 2006
IL CONSIGLIERE LAURENT VIERIN NOMINATO ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE E CULTURA
Il Consiglio ha nominato il Consigliere Laurent Viérin nuovo Assessore regionale all’Istruzione e Cultura.
Il Consigliere ha ricevuto 19 voti favorevoli; 8 sono state le schede contrarie e 8 quelle bianche.
Nel dibattito, il capogruppo della Stella Alpina, Marco Viérin, ha detto che “il nostro gruppo esprime amarezza per non aver dato forza e concretezza al progetto politico nato in occasione delle elezioni politiche. Staremo ancora più attenti e vigili nei confronti del Governo regionale. Convocheremo dopo la pausa estiva la nostra Assemblea per fare una riflessione seria e profonda sulla situazione. Chiediamo una verifica di maggioranza.”
Il Consigliere Emilio Rini (Union Valdôtaine) ha quindi affermato che “Le esperienze e i voti presi alle regionali contano meno delle correnti a cui si fa riferimento. Forse alcuni miei atteggiamenti sono stati considerati poco allineati e poco desiderati in Giunta. Da tempo nel movimento esiste il malessere che oggi non esito a definire una grave malattia. Ci sono troppe persone sotto tutela. Speravamo che dal Congresso uscisse un nuovo modo di fare politica. Siamo alla degenerazione del sistema politico. La gente ha fatto capire che certi modi di governare devono essere cambiati, che l’arroganza deve cessare, ma questi segnali non sono stati recepiti. Bisogna reagire a questo detestabile modo di governare. Non è facile ma bisogna avere la forza di farlo. Per questi motivi da oggi sarò indipendente. Annuncio sin d’ora il mio voto negativo.”
Per la capogruppo dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, Dina Squarzino, “Ancora oggi constatiamo che coloro che sono stati messi da parte ritornano con le loro strategie di potere. E’ la conferma che è stato rispettato il patto di potere tra Caveri, Rollandin e Viérin. Altri sono gli esiti del Congresso unionista. Vengono ridistribuiti gli incarichi senza il rispetto dei patti. Gli alleati sono stati usati a proprio piacimento. Il movimento dell’Union non ha saputo governare in questi ultimi anni, ha cambiato quattro assessori e forse non è ancora finita. Siete lontani dalla gente” .
Il capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS, Giovanni Sandri, ha sottolineato che “Oggi si segna un altro passo della crisi della Valle d’Aosta. Il progetto politico della maggioranza è stato sconfessato dalla storia di questi anni. È necessaria una verifica di maggioranza, per sapere da quali gruppi e da chi è formata. È una situazione grave a cui non si riesce a dare delle risposte. C’è un’immobilità della Giunta, una maggioranza fragile che non è all’altezza di fare quelle scelte necessarie per la Valle d’Aosta. Per cambiare, abbiamo posto come gruppo alcuni temi e problemi che riteniamo fondamentali. È necessario arrivare a una riforma elettorale del Consiglio, per permettere ai cittadini di scegliere preventivamente la coalizione e il programma di legislatura. Ribadisco la nostra assoluta posizione di opposizione che continueremo a fare con determinazione per il bene della Valle d’Aosta.”
Il capogruppo Dario Frassy (La Casa delle Libertà) ha precisato che “i problemi veri sono quelli sui quali la Giunta e la maggioranza dovrebbero davvero incidere. In questa aula, invece, non accade nulla. Si è smesso di governare da tre anni. L’economia sta segnando il passo. Diamo un giudizio globale negativo sulla tenuta di questa maggioranza e sul suo progetto, ammesso che ci sia. Avevamo chiesto le elezioni anticipate perché avevamo capito che erano saltate le regole per poter governare con efficacia. Adesso i fatti dimostrano che questo Consiglio non è più rappresentativo della realtà regionale. La società ha bisogno di scelte, che adesso non vengono fatte. Questo governo è arrivato al capolinea. Non si discute più di progetti politici, ma solo di poltrone.” Per protesta, i Consiglieri del gruppo hanno proseguito la discussione in piedi.
Per il capogruppo della Fédération Autonomiste, Claudio Lavoyer,
“guardiamo all’Assessore con favore. Si apre una fase nuova. Crediamo molto nel percorso intrapreso dall’Union con l’elezione a Presidente di Cesal.”
Ha quindi preso la parola il capogruppo dell’Union Valdôtaine, Guido Cesal, per il quale “viviamo un momento politico difficile. Ci sono delle fibrillazioni, delle denunce che però riguardano non i progetti, ma le persone, i posti. Tutti criticano l’Union Valdôtaine, ma un cambiamento nel Congresso c’è stato. Siamo disponibili a qualunque verifica, a confrontarci. Credo che tutti noi rifiutiamo la logica del dualismo per arrivare alla scelta del nuovo assessore. Il problema della riforma elettorale, poi, deve essere affrontato, discusso.”
Rivolto a Rini, poi, ha detto di “non capire il gesto, di non comprendere la sua uscita dal movimento e le sue motivazioni politiche. Mi auspico che possa esserci un ripensamento.”
Per Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà)
“Sono anni che diciamo che la Valle d’Aosta si sarebbe fermata e così è avvenuto. Le scelte fatte sono solo per equilibrare la situazione.” Ha poi criticato il comportamento del Governo regionale che non ha portato a compimento un solo punto del programma di legislatura.
“E’ un’agonia politica – ha concluso - sulla quale non c’è il coraggio di chiedere un parere al popolo.”
Al termine della discussione generale, ha preso la parola il Presidente della Regione, Luciano Caveri, il quale ha sottolineato che
“Ognuno di noi è “pro tempore” e quindi non c’è ansia per il futuro. Nessuno è indispensabile. Stiamo lavorando con determinazione ogni giorno sui differenti temi per il bene della Valle d’Aosta.”
“Per quanto riguarda la scelta dell’Assessore, ha proseguito, la sua nomina non riguarda assolutamente suo padre o un presunto patto scellerato. È stata una scelta fatta da una valutazione personale, senza accordi segreti.”
Nel rispondere alla Stella Alpina, ha infine detto che “la verifica è indispensabile, a seguito degli eventi. Il Congresso dell’Union ha confermato la validità del progetto politico delle forze regionaliste e bisognerà valutare la situazione insieme.”
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Il Consigliere ha ricevuto 19 voti favorevoli; 8 sono state le schede contrarie e 8 quelle bianche.
Nel dibattito, il capogruppo della Stella Alpina, Marco Viérin, ha detto che “il nostro gruppo esprime amarezza per non aver dato forza e concretezza al progetto politico nato in occasione delle elezioni politiche. Staremo ancora più attenti e vigili nei confronti del Governo regionale. Convocheremo dopo la pausa estiva la nostra Assemblea per fare una riflessione seria e profonda sulla situazione. Chiediamo una verifica di maggioranza.”
Il Consigliere Emilio Rini (Union Valdôtaine) ha quindi affermato che “Le esperienze e i voti presi alle regionali contano meno delle correnti a cui si fa riferimento. Forse alcuni miei atteggiamenti sono stati considerati poco allineati e poco desiderati in Giunta. Da tempo nel movimento esiste il malessere che oggi non esito a definire una grave malattia. Ci sono troppe persone sotto tutela. Speravamo che dal Congresso uscisse un nuovo modo di fare politica. Siamo alla degenerazione del sistema politico. La gente ha fatto capire che certi modi di governare devono essere cambiati, che l’arroganza deve cessare, ma questi segnali non sono stati recepiti. Bisogna reagire a questo detestabile modo di governare. Non è facile ma bisogna avere la forza di farlo. Per questi motivi da oggi sarò indipendente. Annuncio sin d’ora il mio voto negativo.”
Per la capogruppo dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, Dina Squarzino, “Ancora oggi constatiamo che coloro che sono stati messi da parte ritornano con le loro strategie di potere. E’ la conferma che è stato rispettato il patto di potere tra Caveri, Rollandin e Viérin. Altri sono gli esiti del Congresso unionista. Vengono ridistribuiti gli incarichi senza il rispetto dei patti. Gli alleati sono stati usati a proprio piacimento. Il movimento dell’Union non ha saputo governare in questi ultimi anni, ha cambiato quattro assessori e forse non è ancora finita. Siete lontani dalla gente” .
Il capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS, Giovanni Sandri, ha sottolineato che “Oggi si segna un altro passo della crisi della Valle d’Aosta. Il progetto politico della maggioranza è stato sconfessato dalla storia di questi anni. È necessaria una verifica di maggioranza, per sapere da quali gruppi e da chi è formata. È una situazione grave a cui non si riesce a dare delle risposte. C’è un’immobilità della Giunta, una maggioranza fragile che non è all’altezza di fare quelle scelte necessarie per la Valle d’Aosta. Per cambiare, abbiamo posto come gruppo alcuni temi e problemi che riteniamo fondamentali. È necessario arrivare a una riforma elettorale del Consiglio, per permettere ai cittadini di scegliere preventivamente la coalizione e il programma di legislatura. Ribadisco la nostra assoluta posizione di opposizione che continueremo a fare con determinazione per il bene della Valle d’Aosta.”
Il capogruppo Dario Frassy (La Casa delle Libertà) ha precisato che “i problemi veri sono quelli sui quali la Giunta e la maggioranza dovrebbero davvero incidere. In questa aula, invece, non accade nulla. Si è smesso di governare da tre anni. L’economia sta segnando il passo. Diamo un giudizio globale negativo sulla tenuta di questa maggioranza e sul suo progetto, ammesso che ci sia. Avevamo chiesto le elezioni anticipate perché avevamo capito che erano saltate le regole per poter governare con efficacia. Adesso i fatti dimostrano che questo Consiglio non è più rappresentativo della realtà regionale. La società ha bisogno di scelte, che adesso non vengono fatte. Questo governo è arrivato al capolinea. Non si discute più di progetti politici, ma solo di poltrone.” Per protesta, i Consiglieri del gruppo hanno proseguito la discussione in piedi.
Per il capogruppo della Fédération Autonomiste, Claudio Lavoyer,
“guardiamo all’Assessore con favore. Si apre una fase nuova. Crediamo molto nel percorso intrapreso dall’Union con l’elezione a Presidente di Cesal.”
Ha quindi preso la parola il capogruppo dell’Union Valdôtaine, Guido Cesal, per il quale “viviamo un momento politico difficile. Ci sono delle fibrillazioni, delle denunce che però riguardano non i progetti, ma le persone, i posti. Tutti criticano l’Union Valdôtaine, ma un cambiamento nel Congresso c’è stato. Siamo disponibili a qualunque verifica, a confrontarci. Credo che tutti noi rifiutiamo la logica del dualismo per arrivare alla scelta del nuovo assessore. Il problema della riforma elettorale, poi, deve essere affrontato, discusso.”
Rivolto a Rini, poi, ha detto di “non capire il gesto, di non comprendere la sua uscita dal movimento e le sue motivazioni politiche. Mi auspico che possa esserci un ripensamento.”
Per Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà)
“Sono anni che diciamo che la Valle d’Aosta si sarebbe fermata e così è avvenuto. Le scelte fatte sono solo per equilibrare la situazione.” Ha poi criticato il comportamento del Governo regionale che non ha portato a compimento un solo punto del programma di legislatura.
“E’ un’agonia politica – ha concluso - sulla quale non c’è il coraggio di chiedere un parere al popolo.”
Al termine della discussione generale, ha preso la parola il Presidente della Regione, Luciano Caveri, il quale ha sottolineato che
“Ognuno di noi è “pro tempore” e quindi non c’è ansia per il futuro. Nessuno è indispensabile. Stiamo lavorando con determinazione ogni giorno sui differenti temi per il bene della Valle d’Aosta.”
“Per quanto riguarda la scelta dell’Assessore, ha proseguito, la sua nomina non riguarda assolutamente suo padre o un presunto patto scellerato. È stata una scelta fatta da una valutazione personale, senza accordi segreti.”
Nel rispondere alla Stella Alpina, ha infine detto che “la verifica è indispensabile, a seguito degli eventi. Il Congresso dell’Union ha confermato la validità del progetto politico delle forze regionaliste e bisognerà valutare la situazione insieme.”