Info Conseil
Communiqué n° 594 de 6 novembre 2024
Respinte sei mozioni
Nella seduta del 6 novembre 2024, il Consiglio Valle ha respinto sei mozioni, mentre una è stata ritirata.
- Progetto di raddoppio della ferrovia Ivrea/Chivasso
Con una mozione, il gruppo Progetto Civico Progressista sollecitava l'audizione nella Commissione consiliare competente con i responsabili tecnici e/o politici della Regione Piemonte per avere un quadro informativo chiaro sulle prospettive di realizzazione del progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Ivrea/Chivasso. Il testo è stato respinto con 24 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, RV) e 11 a favore (Lega VdA, PCP, FI).
«Il raddoppio di questa linea ferroviaria è parte sostanziale della velocizzazione dei trasporti e dell'ammodernamento della ferrovia, unitamente all'elettrificazione che è in corso e che molti, anche nella maggioranza che mi ha vista come Assessora, hanno fortemente osteggiato - ha sottolineato la Consigliera Chiara Minelli -. Lo scorso mese di ottobre è stato firmato un protocollo d'intesa con Rfi per definire gli sviluppi di medio termine di questa tratta, che prevede però delle analisi su tempi lunghi: otto mesi per definire il "quadro esigenziale" e almeno un altro anno per elaborare il documento di fattibilità delle alternative progettuali. Ma l'esigenza del raddoppio in territorio piemontese da tempo è stata sollecitata in varie sedi e da tanti soggetti. È quindi necessario passare rapidamente alla fase operativa, poi alla progettazione e alla realizzazione dell'opera. Per perseguire il risultato occorre partire dalle valutazioni già effettuate dalla Regione Piemonte. Per avere un quadro informativo completo chiediamo di avviare un importante lavoro istruttorio con il coinvolgimento della Commissione.»
«Stiamo lavorando su questo tema con l'ordine, il metodo e i tempi che derivano dal confrontarsi con più soggetti, principalmente la Regione Piemonte e Rfi - ha affermato l'Assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile, Luigi Bertschy -. Il protocollo che è pienamente operativo e sta procedendo come da programma, è importante perché ci ha consentito di impegnare Rfi nella direzione auspicata da tempo da tutti gli attori coinvolti in questo progetto. L'obiettivo da raggiungere è di grande portata per la Valle d’Aosta e per il Piemonte, insieme all’Assessore Gabusi lavoriamo per raggiungerlo e per dare continuità agli investimenti necessari all’ammodernamento e al potenziamento della nostra infrastruttura ferroviaria.»
- Prestazioni di assistenza odontoiatrica garantite dal Servizio sanitario regionale
Respinta con 18 astensioni (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 a favore (RV, Lega VdA, PCP, FI) una mozione del gruppo Rassemblement Valdôtain che voleva impegnare il Governo a valutare la possibilità di modificare la delibera regionale 268/2018 "Condizioni di erogabilità delle prestazioni di assistenza odontoiatrica garantite dal Servizio sanitario regionale", prevedendo almeno un'ulteriore fascia di Isee, rispetto a quella attualmente prevista (sino a 10mila euro), per evitare che un seppur minimo aumento dell'Indicatore della situazione economica equivalente possa interrompere il riconoscimento dello stato di vulnerabilità sociale nell'ambito di un piano di cura che interessi più di un anno fiscale di riferimento.
Il Capogruppo Stefano Aggravi ha definito la misura proposta «necessaria per sostenere le persone che versano in situazioni economiche precarie.»
«Stiamo analizzando in maniera approfondita il tema sul quale condividiamo con lei l'attenzione al tema - ha replicato l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -, che deve essere affrontato in un’ottica più ampia che ricomprende ma non si esaurisce con le sole motivazioni legate alla fascia Isee. Parallelamente, in collaborazione con la Fondazione Comunitaria e il Dipartimento politiche sociali, stiamo concretizzando un progetto sperimentale sempre sull'odontoiatria sociale per sostenere le persone più fragili e vulnerabili attraverso cure odontoiatriche adeguate, gratuite o a prezzo agevolato che contiamo di avviare a entro la fine dell'anno. Per l’impegno già in essere, che è in linea con la sua stessa sensibilità al tema, chiediamo quindi il ritiro dell'iniziativa, in alternativa ci asterremo.»
- Progetto di ampliamento dell'ospedale Parini
Con una mozione respinta con 19 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 voti a favore (Lega VdA, RV, PCP, FI), il gruppo Progetto Civico Progressista voleva impegnare l'Assessore alla sanità a fare il punto sull'ampliamento dell'ospedale Parini in quinta Commissione. In particolare, chiedeva di presentare le verifiche sulla compatibilità tecnico-progettuale ed economica e sulla realizzabilità in termini cronologici adeguati del progetto di ampliamento dell'ospedale Parini che hanno permesso la prosecuzione dell'opera, oltre che le varianti progettuali e lo stato dell'arte dei lavori nei diversi presidi ospedalieri.
«Recentemente l'Assessore alla sanità ha riferito che la società esterna incaricata della validazione del progetto esecutivo della fase 3 ha notificato alla società Siv il rapporto conclusivo favorevole di verifica del progetto stesso e, il 4 novembre scorso, la Giunta ha valutato positivamente lo stesso - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. In Consiglio, l'Assessore aveva anche detto che all'esito della validazione, sarebbe stato possibile effettuare una stima in termini di costi complessivi e di tempi di realizzazione. Visti gli impegni presi a più riprese per mettere a disposizione del Consiglio la documentazione relativa al progetto esecutivo, noi riteniamo che sia giunta l'ora di presentarla in Commissione in modo da chiarire quando i valdostani avranno il pezzo dell'ospedale per acuti e le altre opere (polo materno infantile, psichiatria, ...) necessarie alla comunità. Questa opera, come avevamo pronosticato, si sta rivelando il più grande flop di questa maggioranza.»
«Il 4 novembre scorso la Giunta regionale ha espresso la valutazione positiva alla variante del progetto esecutivo del IV lotto, Fase 3 del nuovo presidio unico ospedaliero Parini - ha riferito l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Si è quindi chiusa la terza fase progettuale che concerne la realizzazione di un’opera che di fatto per i valdostani è il nuovo ospedale Parini. L’approvazione della variante del progetto esecutivo nei tempi già condivisi consente l’emanazione del decreto del Presidente della Regione quale titolo abilitativo alla costruzione, a cui seguirà l’avvio, da parte di Siv, delle procedure di gara pubblica di appalto dei lavori di realizzazione dell’opera, per un importo complessivo di oneri e Iva di 178 milioni e 500mila euro. La mozione non è approvabile, sia perché superata dal fatto che il progetto esecutivo del nuovo ospedale appena approvato è stato già ampiamente presentato nella riunione della quinta Commissione del mese di aprile scorso, sia in quanto, fino alla pubblicazione del bando di gara, così come previsto anche dal Codice degli appalti, non è possibile divulgare ulteriore materiale, trattandosi di documenti riservati che formeranno parte integrante degli elaborati d’appalto dei lavori.»
- Riattivazione del servizio "Vivere in Valle d'Aosta"
Con una mozione respinta con 6 voti contrari (Lega VdA), 27 astensioni (UV, FP-PD, PlA, SA, RV, FI) e 2 voti a favore (PCP), il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto l'impegno dell'Assessore alle politiche sociali a riferire nella quinta Commissione consiliare le intenzioni e i tempi previsti per la pubblicazione della gara d'appalto per la riattivazione del progetto "Vivere in Valle d'Aosta".
La Capogruppo Erika Guichardaz ha parlato di «un progetto importante che garantisce uno sportello volto a garantire i servizi essenziali ai cittadini dei paesi terzi che vivono in Valle d'Aosta. Il Governo aveva dichiarato di aver stanziato 600mila euro per il triennio 2024-2026 (200mila euro annui) e che la procedura di affido era in fase di elaborazione, il che avrebbe consentito la continuità del servizio già nel 2024. Non ci risulta, però, che questo sia avvenuto.»
L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha evidenziato che «a partire dal 2024 abbiamo lavorato per riattivare e rendere strutturale lo sportello, che è chiuso da 10 anni. Stiamo lavorando ad una visione più ampia, anche tenendo in considerazione i progetti Fami depositati che si concentrano sul potenziamento dell'insegnamento della lingua (già avviato), sullo sviluppo di un sistema avanzato di dati per un supporto personalizzato (in fase di avvio), su percorsi formativi e di inserimento lavorativo (in fase istruttoria). Obiettivo ambizioso è quello di realizzare uno sportello immigrazione che non sia solo un punto di assistenza, ma rappresenti un vero e proprio modello di inclusione e innovazione per rispondere in modo professionale alle esigenze dei nuovi arrivati e dei residenti. Gli uffici stanno lavorando da marzo all'individuazione di uno spazio idoneo. Il capitolato d'appalto è in fase di ultimazione in modo da far partire il sevizio a partire dal 2025: l'esternalizzazione consentirà di avere un servizio strutturato e accogliente, capace di affrontare le sfide attuali con risorse adeguate, facilitando l'inserimento nella comunità valdostana e portando benefici all'intera comunità. Chiedo il ritiro della mozione, in alternativa ci asterremo.»
- Individuazione del gestore del canile/gattile regionale
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste voleva sollecitare il Governo a revocare la decisione di procedere con bando di gara all'individuazione del soggetto a cui affidare la gestione del canile/gattile regionale, escludendo le organizzazioni di volontariato dalla possibilità di divenire affidatari e di procedere all'individuazione del soggetto nel rispetto del criterio di priorità previsto dalla circolare del Ministro della sanità (n. 5 del 2000). La mozione è stata respinta con 23 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, RV) e 11 a favore (Lega VdA, PCP, FI).
«La delibera con cui vengono allocati 1,5 milioni di euro per la gestione del canile per il 2025-2027, non contiene una reale motivazione della scelta di non procedere più ad affido della gestione mediante stipula della convenzione con un'associazione di volontariato - ha commentato il Consigliere Paolo Sammaritani -. L'Assessore, da noi sollecitato sul punto, ci ha risposto che la gara è una procedura più trasparente. Tuttavia, la circolare del Ministro della sanità prevede che le convenzioni per la gestione dei canili e gattili debbano essere concesse prioritariamente ad associazioni o enti con finalità di protezione degli animali. Per sgombrare il campo dai dubbi che legittimamente possono sorgere, riteniamo che il Governo debba spiegare compiutamente perché ha deciso di non seguire più una procedura che funzionava bene e che è stata utilizzata fino a due anni fa: abbiamo a che fare con degli animali e non con dei prodotti da scaffale. Gandhi diceva che una società si misura nel modo in cui tratta gli animali. Ogni altra considerazione è superflua.»
L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha spiegato che «la nostra priorità è garantire la continuità del servizio del canile/gattile regionale che deve necessariamente passare attraverso una gara pubblica, a cui potranno partecipare anche le associazioni di volontariato che hanno già avuto positive esperienze con soggetti pubblici e privati, come prevede la normativa Europea. La gara pubblica si rende necessaria considerato che ad oggi, sul territorio regionale, sono presenti almeno 3 associazioni animaliste, e non più una unica associazione come era nel recente passato. Va inoltre considerata la rilevante entità economica di remunerazione del servizio, pari a 1,5 milioni di euro sul triennio, che è ampiamente superiore rispetto alle soglie di affidamento diretto dei servizi che sono previste per legge, pari a 140.000 euro. La gara pubblica non cura solo l’aspetto economico, ma comprende anche la valutazione sulla qualità del servizio: in tal senso, proprio perché riteniamo che la priorità sia assicurare il benessere dei cani ospitati all’interno del canile e gattile regionale - oltre che i gatti liberi che temporaneamente è consentito vengano accuditi prima di essere rilasciati - l’Amministrazione non procederà all’aggiudicazione qualora nessuna offerta risulti conveniente o idonea a gestire e sostenere questo servizio che, per la sua specificità, richiede naturalmente di possedere la dovuta esperienza nel settore animalista.»
- Metodo di calcolo per canone di affitto Erp
Respinta con 19 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 a favore (Lega VdA, RV, PCP, FI), la mozione dei gruppi Lega Vallée d'Aoste e Forza Italia per l'introduzione, in sede di revisione della legge regionale 3/2013 in materia di politiche abitative, di un metodo di calcolo che preveda un tetto massimo al canone, rapportato al reddito, al fine di limitare gli aumenti indiscriminati e favorire un contenimento dei costi per gli assegnatari fragili.
«Attualmente la norma regionale stabilisce un canone massimo percentuale in base al reddito del nucleo - ha ricordato il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin -. A nostro avviso sarebbe più giusto utilizzare un sistema di calcolo con costi minimi e costi massimi del canone di affitto non superiori al 20% del proprio reddito, come fanno in Regione Piemonte. Modificare la legge 3/2013 sulla scorta del modello piemontese potrebbe porre un freno agli aumenti indiscriminati a carico di famiglie e utenti in gravi difficoltà economiche. Se noi vogliamo dare un'equità nella gestione e nel mantenimento degli alloggi dobbiamo mettere dei limiti di reddito oltre al quale gli inquilini non devono pagare: tutto questo si sposa con il fatto di lasciare l'edilizia residenziale pubblica quando si supera una certa soglia di Isee e con il fatto che le case popolari non devono essere ereditarie. Non accogliere questa iniziativa è sbagliato.»
L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha osservato che «questa iniziativa parte da un presupposto che è quello della Regione Piemonte, che è diverso da quello della Valle d'Aosta: da noi non è previsto un limite di Ise/Isee oltre al quale bisogna lasciare l'alloggio. Infatti, nel sistema piemontese, i nuclei che raggiungono un certo valore Ise pari al doppio del limite di accesso all’Erp devono rilasciare l’alloggio, pertanto gli occupanti le case Erp sono persone che si trovano in condizione di effettiva fragilità economica. Se volessimo applicare lo stesso metro di misura del Piemonte, alcune famiglie valdostane potrebbero arrivare a dover versare solo canoni di locazioni - senza le spese condominiali- che arriverebbero ad essere di importi superiori ai 1.000 euro. Nell’ambito della revisione della legge regionale 3/2013 è in corso uno studio di ricerca all'Università della Valle d'Aosta. Anche perché l’attuale legge 3 non funziona né per i requisiti di accesso né per i requisiti di permanenza nell’edilizia residenziale pubblica; inoltre, c'è il fatto che i nuclei che occupano alloggi di edilizia residenziale vi rimangono senza alcuna valutazione rispetto all’eventuale aumento del reddito e soprattutto a vita. Come già riferito in Aula, entro novembre saremo in quinta Commissione a parlare di questi temi, condividendo le valutazioni emerse nella prima parte dello studio dell’Università. Pertanto, abbiamo chiesto il ritiro della mozione in quanto confermiamo che stiamo già lavorando sulla revisione dei requisiti sia di accesso che di permanenza all'edilizia residenziale pubblica, morosità compresa, per rendere la futura legge più equa.»
È stata ritirata una mozione del gruppo Rassemblement Valdôtain sulla Bluetongue che chiedeva di prevedere un protocollo condiviso con le altre Regioni e con i Dipartimenti dei Ministeri interessati per la movimentazione interregionale dei bovini.
SC-LT