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Communiqué n° 359 de 20 juin 2024

Interpellanza sulla costruzione di un parco eolico in Sardegna da parte di Cva

 

Con l'interpellanza presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 19 giugno 2024, è stata nuovamente affrontata la questione della costruzione di un parco eolico in Sardegna da parte della Cva.

«Lo scorso mese di maggio, la società "Eos Monte Rughe srl" creata da Cva, ha depositato al Ministero dell'ambiente, per la valutazione di impatto ambientale, un progetto per la realizzazione di un parco eolico, sollevando pesanti critiche da parte dell'opinione pubblica sarda nei confronti di questa operazione e della Regione Valle d'Aosta - ha sottolineato la Consigliera Chiara Minelli -. Chiediamo di conoscere: con quali finalità è stata creata “Eos Monte Rughe” e chi sono gli amministratori della società; se la Giunta regionale e Finaosta erano state informate dell'esistenza del progetto in campo eolico in Sardegna prima del deposito al Ministero dell'ambiente per la procedura di Via; se Cva abbia provveduto ad acquisire preventivamente il parere dei Comuni sardi territorialmente interessati; come intende comportarsi il Governo valdostano, viste le critiche che coinvolgono direttamente la Regione Valle d'Aosta e Finaosta e quali interlocuzioni ci sono state con la Presidente della Regione autonoma della Sardegna.».

Ribadendo che «ai sensi della normativa vigente, la Regione e Finaosta non esercitano alcun potere di direzione e coordinamento nei confronti di Cva», il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha sottolineato che «la tesi per cui Cva sarebbe invece soggetta a direzione e coordinamento sarebbe in palese violazione della legge regionale 20/2016 e violerebbe l'autonomia gestionale della Società con tutte le relative potenziali negative conseguenze per il suo futuro, in particolare in vista dell'eventuale indizione delle procedure di gara per l'affidamento delle concessioni idroelettriche regionali. Le informazioni sulla Eos Monte Rughe sono agevolmente reperibili dalla visura camerale della Società e non era previsto, né vi era nessun particolare motivo per cui Regione e Fianosta dovessero essere preventivamente informate del progetto eolico. Il progetto è in fase di valutazione di impatto ambientale e, in questo ambito, qualsiasi potenziale interessato, come anche i Comuni sardi territorialmente competenti, può presentare osservazioni e contribuire, se ritenuto necessario, al rigetto del progetto. Le osservazioni sollevate sulla questione nei confronti della nostra Regione, ci sembrano ingiustificate. Cva ha agito nell'ambito della legislazione vigente, per cui, chi sia l’azionista della società non dovrebbe essere così rilevante, come peraltro immagino avvenga quando i progetti in Sardegna o altrove sono di altre società produttrici di energia

La Consigliera Minelli si è detta «basita nel sentir dire che non è rilevante chi sia il socio unico di Cva, una Società che sta facendo un'azione invasiva nei confronti di un'altra Regione, per giunta a Statuto speciale, con cui la Valle d'Aosta ha sempre intrattenuto rapporti. Questa società è pubblica: a chi dobbiamo andare a chiedere le informazioni se non alla Regione che ne detiene la proprietà? Non condividiamo l'interpretazione giuridica data dal Presidente, secondo cui Cva sarebbe esonerata dal rispetto della normativa regionale sulle società partecipate e dalle regole sulla trasparenza societaria. Siamo contrari all'impostazione generale del Piano strategico di Cva, che è concentrata ad espandersi fuori Valle e non si occupa in modo incisivo della transizione energetica della regione. E non possiamo fare a meno di esprimere preoccupazione e imbarazzo per operazioni come quella che si sta tentando in Sardegna, ritenuta speculativa da molti cittadini. Sul sito del Ministero, sulla valutazione di impatto ambientale, ci sono decine di osservazioni che sono state fatte da singoli cittadini che segnalano, tra l'altro, che non è stata messa in atto nessuna procedura di consultazione e informazione pubblica per la cittadinanza. Ci sono anche note di associazioni di vario tipo, del Comune di Macomer e della Direzione generale dell'Assessorato sardo della difesa dell'ambiente, che esprime "parere negativo a causa degli elementi di impatto non mitigabili e di magnitudo eccessivamente elevata rispetto alla capacità di assorbimento dei difetti da parte del contesto territoriale". Su tutto questo la Regione Valle d'Aosta, davvero, non ha niente da dire?»

LT