Info Conseil

Communiqué n° 353 de 19 juin 2024

Interpellanza sull'interruzione volontaria di gravidanza e il personale obiettore di coscienza

 

Il rapporto tra il personale obiettore di coscienza in servizio presso l'Azienda Usl e le donne che richiedono l'interruzione volontaria di gravidanza è stato affrontato nella seduta consiliare 19 giugno 2024, con un'interpellanza del gruppo Progetto Civico Progressista.

Ritenendo «molto vaga la procedura dell'Ausl regionale che disciplina l'Ivg», la Capogruppo Erika Guichardaz ha chiesto: «È corretto che un operatore sanitario dell'Azienda valdostana, nell'espletamento del proprio servizio, proponga, o abbia proposto, l'adesione al "progetto Gemma", misura non strutturale finanziata da una fondazione privata che prevede un aiuto economico mediante adozione prenatale a distanza? Cosa si sta facendo per evitare di far sentire il battito cardiaco del feto a una donna che ha intenzione di interrompere la gravidanza? Quali sono le garanzie previste dall'Ausl affinché le donne che necessitano del certificato medico per accedere all'Ivg non entrino in contatto con il personale obiettore? E infine, è intenzione dell'Assessorato e dell'Azienda Usl di rivedere la procedura?»

«L’Azienda Usl ha comunicato di aver ascoltato personalmente tutte le figure professionali a vario titolo coinvolte - ha riferito l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi - e tutte le testimonianze raccolte hanno confermato i seguenti aspetti: di non essere a conoscenza della presenza di associazioni pro-vita o volontari non autorizzati nei consultori o presso il reparto di ostetricia e ginecologia; di non essere a conoscenza di donne sottoposte a pressioni o a promesse di sostegni economici o beni di consumo per dissuaderle dalla scelta di abortire; di non essere a conoscenza di forzature o obblighi alle donne per l’ascolto del battito cardiaco fetale per dissuaderle dalla scelta di abortire. Anzi, i clinici dell'Usl hanno precisato che l’esame del cuore svolto nelle prime 10 settimane di gestazione è sconsigliato dalle linee guida, in quanto potrebbe comportare possibili danni alle valvole cardiache. L’attenzione alle donne su queste tematiche è alta, come alta è l’attenzione, più in generale, sulla tutela della dignità e la salvaguardia dei pazienti. Inoltre, il personale obiettore, peraltro esiguo nei numeri nella nostra regione rispetto ad altre realtà, non si occupa del percorso di interruzione volontaria di gravidanza. Nel caso un obiettore venga a contatto con tali pazienti, nel rispetto dell’autodeterminazione delle donne, indirizza le stesse ai colleghi non obiettori.»

«La donna che intende interrompere la gravidanza - ha aggiunto - può rivolgersi, per il rilascio del certificato, sia ai consultori, sia a strutture socio-sanitarie a ciò abilitate, sia ad un medico di sua fiducia. La tutela delle donne è sempre garantita, con assoluta riservatezza, attraverso segnalazione alla Presidente del Comitato unico di garanzia aziendale per ogni caso che presupponga comportamenti non rispettosi o scorretti. Ad oggi, non emerge alcuna necessità di procedere ad una revisione della procedura aziendale relativa all’interruzione volontaria.»

«Non ho mai parlato di associazioni pro-vita, ho esplicitato che si tratta di dichiarazioni pubbliche rilasciate da operatori sanitari, sia sulla proposta del metodo Gemma, sia sull'ascolto del battito fetale - ha replicato la Capogruppo Guichardaz -. La procedura dell'Ausl è vaga: sembrano delle linee guida che non garantiscono alle donne di non entrare in contatto con gli obiettori. Non c'è nulla rispetto a come garantire la non colpevolizzazione della donna; manca poi tutto il pezzo di come garantire la privacy ed evitare il contatto con le puerpere. Nulla infine si legge sulle minorenni. Mi aspettavo un minimo di apertura per rivedere questa procedura, visto che nulla di quello che ha detto l'Assessore è previsto, ma come al solito ci sentiamo rispondere che "è già stato fatto tutto" e non ci sono problemi.»

SC