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Communiqué n° 199 de 8 juin 2006

APPROVATA UNA RISOLUZIONE SUL REFERENDUM CONFERMATIVO SULLA LEGGE DI RIFORMA COSTITUZIONALE

Il Consiglio regionale ha discusso e approvato una Risoluzione relativa al referendum confermativo sulla legge di riforma costituzionale, approvata con una maggioranza assoluta, ma inferiore ai due terzi dei membri di entrambe le Camere.

L’iniziativa è stata sottoscritta dai Presidenti del Consiglio, Perron, e della Regione, Caveri, e dai capigruppo dei gruppi di maggioranza e di minoranza, fatta eccezione per la Casa delle Libertà.

Il testo ha ottenuto 26 voti favorevoli e 2 contrari (La Casa delle Libertà).

Si sono espressi a favore del testo i capigruppo Guido Cesal, Marco Viérin, Claudio Lavoyer e il Consigliere Ugo Venturella, che hanno espresso un parere negativo sulla legge di riforma costituzionale, e il Consigliere Enrico Tibaldi che ha sostenuto le tesi favorevoli alla riforma, esprimendosi negativamente sulla risoluzione.

Il testo della Risoluzione è il seguente:
Visto il testo di legge costituzionale approvato in seconda votazione a maggioranza assoluta, ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna Camera, recante: «Modifiche alla Parte II della Costituzione», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 269 del 18 novembre 2005
Richiamate le proprie precedenti iniziative in materia, nelle quali si  richiamava all’attenzione del legislatore costituzionale l’importanza di addivenire alla creazione di un sistema realmente federale e federalista, rispettoso delle autonomie e delle specialità, e di quella valdostana  in particolare, in quanto precostituzionale e fondata su profonde e riconosciute radici storiche e culturali;

Ribadito l’assunto che nessun ordinamento che pretenda di qualificarsi come federale possa essere disegnato senza il concorso, effettivo e paritario, di tutti i soggetti che lo costituiscono;
Preso atto che il testo di legge costituzionale non ha tenuto nella dovuta considerazione le indicazioni e le legittime sollecitazioni provenienti dalle istituzioni regionali, con particolare riferimento alle Regioni ad autonomia differenziata, e che lo stesso, riportando una clausola di salvaguardia limitata e non estesa a tutto il testo della riforma, risulta lesivo delle prerogative statutarie della Valle d’Aosta e delle altre Regioni a Statuto speciale e Province Autonome, le quali vedrebbero stravolti i rispettivi statuti; Preso altresì atto che nel testo di legge costituzionale permangono invariate le criticità già a sue tempo  rilevate, in ordine a:
· un inammissibile scioglimento d’imperio del Consiglio Regionale;
· una composizione ed un ruolo del Senato non conformi ad un sistema istituzionale rispettoso della posizione delle autonomie territoriali;
· il venir meno della necessaria rigidità della Costituzione, essendo rimessi ai Presidenti della Camere ed al Governo poteri derogatori rispetto al riparto delle competenze tra i due rami del Parlamento, fissato costituzionalmente;
· l’assenza di un effettivo potere di indirizzo e di controllo del Parlamento sul Governo;
· il mantenimento in capo al Presidente della Repubblica di funzioni meramente ratificatorie, vanificandone l’effettività dei poteri di garanzia;
· l’indeterminatezza e l’inconsistenza della cosiddetta “devolution” a fronte, invece, di un reale riaccentramento di competenze a favore dello Stato;
· la reintroduzione di un inaccettabile controllo di merito sulle leggi regionali in base ad un non meglio definito “interesse nazionale”;

Nel prendere atto delle disposizioni relative a:
· la riduzione del numero dei parlamentari;
· il coinvolgimento del Consiglio regionale nelle future procedure di modifica statutaria, più volte rivendicato dalla nostra Regione attraverso i propri rappresentanti istituzionali;
Rilevando, tuttavia, come l’entrata in vigore della prima sia eccessivamente differita e la seconda non assicuri effettivamente le garanzie da noi richieste;

IL CONSIGLIO REGIONALE
Precisa nuovamente che la modifica costituzionale in questione risolve i difetti di coordinamento tra Stato e Regioni, ma introduce ulteriori elementi di confusione suscettibili di aggravare notevolmente il conflitto interistituzionale; Ribadisce il giudizio globalmente negativo e preoccupato in ordine alla riforma costituzionale nel testo approvato in quanto confuso e contraddittorio che, lungi dal risolvere i problemi generati dal vigente ordinamento, ha un effetto moltiplicatore dei medesimi; Prende atto con favore del fatto che, per i giorni 25 e 26 giugno 2006, sia stato indetto il referendum popolare previsto dall'articolo 138 della Costituzione per la conferma o il diniego alla legge di modifica della Parte II della Costituzione, approvata dai due rami del Parlamento; Auspica che la partecipazione al referendum sia vasta e cosciente e che il risultato della consultazione sia, per il legislatore costituzionale, momento di riflessione e di indirizzo perché la revisione della Costituzione sia improntata ad uno spirito realmente federale e federalista, sia rispettosa delle autonomie territoriali e riconosca il fondamento e il valore delle regioni a statuto speciale.


La Risoluzione iscritta d’urgenza e riguardante l’elezione del deputato Sergio D’Elia, è stata rinviata alla prossima adunanza del Consiglio regionale, che sarà convocata per mercoledì 21 e giovedì 22 giugno prossimi.