Info Conseil
Communiqué n° 197 de 8 juin 2006
PIANO REGIONALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE 2006/2008
Adunanza del Consiglio regionale
Il Consiglio regionale ha discusso il disegno di legge relativo all’approvazione del Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2006/2008.
Il dibattito è iniziato con la relazione del Presidente della V Commissione e relatore del disegno di legge, Dario Comé, (Stella Alpina) che ha affermato che “Il Piano regionale per la salute e il benessere sociale pensato per il triennio 2006/2008 presenta delle peculiarità sia nel metodo sia nel contenuto. Sotto il profilo del metodo è stato progettato a partire dall’analisi dei bisogni emersi, individuando le priorità, la fattibilità e la sostenibilità finanziaria delle scelte fatte. Per i contenuti, il Piano compie delle scelte necessarie, offrendo ai cittadini valdostani le necessarie garanzie di diritto all’assistenza sanitaria e sociale.”
“È un Piano – ha proseguito Comé - pensato sul piano politico e non entra nel merito dei processi di gestione: esso ambisce a definire linee di indirizzo, a monitorare il raggiungimento degli obiettivi e a svolgere le utili funzioni di controllo. È un progetto indirizzato non solo alla cura delle malattie, ma al mantenimento della salute e del benessere della persona, intesa come globalità di esigenze e di bisogni.”
Per la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) “E’ un documento che ha avuto una lunga gestazione. Nel piano mancano i criteri di valutazione con cui determinare i singoli interventi. L’impostazione è interessante, e consente di arricchire e meglio precisare le azioni con le quali si vogliono raggiungere gli obiettivi.”
“L’eccellenza che si tenta di ottenere nel Piano, deve essere cercata nella gestione della medicina normale e non nelle strutture altamente specialistiche.”
L’Assessore alla Sanità e politiche sociali, Antonio Fosson, ha quindi preso la parola, sottolineando che “si è tentato di rendere questo Piano il più condiviso da tutti. È stato estremamente concertato ed è un grande risultato, perché è un progetto sul quale bisogna sempre lavorare. È la continuazione del Piano precedente.”
Ha quindi proseguito affermando che “Per noi l’eccellenza vuol dire potenziare le strutture già esistenti per renderle più performanti.”
Per Francesco Salzone (Fédération Autonomiste) “Il metodo adottato è senz’altro positivo. È un Piano politico di alti contenuti e compie scelte necessarie, mettendo al centro dell’interesse la persona, con un’attenzione particolare per i soggetti meno vantaggiati.”
La Consigliera Adriana Viérin (Union Valdôtaine) ha detto che “il Piano ha avuto una lunga gestazione, che è stato modificato grazie a un lavoro intenso che alla fine è stato ampiamente condiviso dalle stesse forze politiche.”
“È però un Piano che non dà risposta alla libertà terapeutica e alla medicina non convenzionale. In questo senso, non si può dire che il Piano abbia saputo rispondere a una parte della popolazione valdostana.”
Il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha ribadito l’importanza della medicina non convenzionale.
“Occorrerebbe ascoltare chi ha beneficiato delle cure alternative senza seguire con presunzione soltanto la scientificità.”
Per il Consigliere Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS) “Nel futuro sarà bene separare l’aspetto politico da quello amministrativo. È meglio puntare, per l’eccellenza, sulle problematiche di tutti i giorni, piuttosto che su strutture particolari che non hanno magari un impatto generale. Le terapie alternative sono pericolose perché fanno perdere tempo e distolgo dall’utilizzo dei farmaci giusti.”
Successivamente, l’aula è passata a discutere gli emendamenti presentati dai gruppi dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste e della Casa delle Libertà.
Il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà), nelle dichiarazioni di voto, ha dichiarato il voto favorevole del proprio gruppo, “perché nel Piano ci sono delle innovazioni nell’approccio della politica sanitaria in Valle d’Aosta. In quest’occasione c’è stato più dialogo e confronto. Il Piano però è uno strumento, ma non la soluzione dei problemi della sanità. Questo Piano ha il merito di mettere in luce debolezze e limiti della sanità attuale e non è solo celebrativo. Individua una serie di strumenti importanti che consentono di verificare nel tempo la bontà delle scelte. Una volta votato, seguiremo se sarà applicato.”
Il capogruppo dell’Union Valdôtaine, Guido Cesal, ha sottolineato che “il Piano è concreto, ben radicato nel territorio. E’ attento ai bisogni della gente e tiene conto delle mutate condizioni di vita. Indica degli obiettivi ambiziosi, ma credo raggiungibili. Condivido, poi, la scelta di un unico presidio ospedaliero.”
Il Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2006/2008, è stato quindi approvato, con alcuni emendamenti della Casa delle Libertà e dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, con 30 voti favorevoli e 3 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste).
I lavori del pomeriggio sono stati anticipati alle ore 14.45
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Il dibattito è iniziato con la relazione del Presidente della V Commissione e relatore del disegno di legge, Dario Comé, (Stella Alpina) che ha affermato che “Il Piano regionale per la salute e il benessere sociale pensato per il triennio 2006/2008 presenta delle peculiarità sia nel metodo sia nel contenuto. Sotto il profilo del metodo è stato progettato a partire dall’analisi dei bisogni emersi, individuando le priorità, la fattibilità e la sostenibilità finanziaria delle scelte fatte. Per i contenuti, il Piano compie delle scelte necessarie, offrendo ai cittadini valdostani le necessarie garanzie di diritto all’assistenza sanitaria e sociale.”
“È un Piano – ha proseguito Comé - pensato sul piano politico e non entra nel merito dei processi di gestione: esso ambisce a definire linee di indirizzo, a monitorare il raggiungimento degli obiettivi e a svolgere le utili funzioni di controllo. È un progetto indirizzato non solo alla cura delle malattie, ma al mantenimento della salute e del benessere della persona, intesa come globalità di esigenze e di bisogni.”
Per la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) “E’ un documento che ha avuto una lunga gestazione. Nel piano mancano i criteri di valutazione con cui determinare i singoli interventi. L’impostazione è interessante, e consente di arricchire e meglio precisare le azioni con le quali si vogliono raggiungere gli obiettivi.”
“L’eccellenza che si tenta di ottenere nel Piano, deve essere cercata nella gestione della medicina normale e non nelle strutture altamente specialistiche.”
L’Assessore alla Sanità e politiche sociali, Antonio Fosson, ha quindi preso la parola, sottolineando che “si è tentato di rendere questo Piano il più condiviso da tutti. È stato estremamente concertato ed è un grande risultato, perché è un progetto sul quale bisogna sempre lavorare. È la continuazione del Piano precedente.”
Ha quindi proseguito affermando che “Per noi l’eccellenza vuol dire potenziare le strutture già esistenti per renderle più performanti.”
Per Francesco Salzone (Fédération Autonomiste) “Il metodo adottato è senz’altro positivo. È un Piano politico di alti contenuti e compie scelte necessarie, mettendo al centro dell’interesse la persona, con un’attenzione particolare per i soggetti meno vantaggiati.”
La Consigliera Adriana Viérin (Union Valdôtaine) ha detto che “il Piano ha avuto una lunga gestazione, che è stato modificato grazie a un lavoro intenso che alla fine è stato ampiamente condiviso dalle stesse forze politiche.”
“È però un Piano che non dà risposta alla libertà terapeutica e alla medicina non convenzionale. In questo senso, non si può dire che il Piano abbia saputo rispondere a una parte della popolazione valdostana.”
Il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha ribadito l’importanza della medicina non convenzionale.
“Occorrerebbe ascoltare chi ha beneficiato delle cure alternative senza seguire con presunzione soltanto la scientificità.”
Per il Consigliere Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS) “Nel futuro sarà bene separare l’aspetto politico da quello amministrativo. È meglio puntare, per l’eccellenza, sulle problematiche di tutti i giorni, piuttosto che su strutture particolari che non hanno magari un impatto generale. Le terapie alternative sono pericolose perché fanno perdere tempo e distolgo dall’utilizzo dei farmaci giusti.”
Successivamente, l’aula è passata a discutere gli emendamenti presentati dai gruppi dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste e della Casa delle Libertà.
Il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà), nelle dichiarazioni di voto, ha dichiarato il voto favorevole del proprio gruppo, “perché nel Piano ci sono delle innovazioni nell’approccio della politica sanitaria in Valle d’Aosta. In quest’occasione c’è stato più dialogo e confronto. Il Piano però è uno strumento, ma non la soluzione dei problemi della sanità. Questo Piano ha il merito di mettere in luce debolezze e limiti della sanità attuale e non è solo celebrativo. Individua una serie di strumenti importanti che consentono di verificare nel tempo la bontà delle scelte. Una volta votato, seguiremo se sarà applicato.”
Il capogruppo dell’Union Valdôtaine, Guido Cesal, ha sottolineato che “il Piano è concreto, ben radicato nel territorio. E’ attento ai bisogni della gente e tiene conto delle mutate condizioni di vita. Indica degli obiettivi ambiziosi, ma credo raggiungibili. Condivido, poi, la scelta di un unico presidio ospedaliero.”
Il Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2006/2008, è stato quindi approvato, con alcuni emendamenti della Casa delle Libertà e dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, con 30 voti favorevoli e 3 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste).
I lavori del pomeriggio sono stati anticipati alle ore 14.45