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Communiqué n° 177 de 21 mars 2024

Interpellanza sul supporto ai genitori separati

Con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste discussa nella seduta consiliare del 21 marzo 2024, è stata nuovamente affrontata la questione della bigenitorialità e del supporto ai genitori separati.

«Nel Piano regionale per la salute e il benessere sociale non si affronta la questione della bigenitorialità e neppure la condizione di marginalità ed esclusione di molti genitori separati - ha dichiarato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Sono noti i casi di genitori che per contribuire al mantenimento dei figli sono spesso costretti a indebitarsi fino ad arrivare a forme estreme di impoverimento e l'associazione Genitori separati ha avanzato una serie di richieste specifiche per migliorare la vita di queste persone. È stato chiesto un sostegno non solo economico, attraverso l'erogazione di contributi, elargizioni e benefici pubblici ma anche un sostegno di tipo psicologico con corsi informativi ad hoc, oltre che un nuovo regolamento di accesso all'edilizia pubblica che riservi delle percentuali di alloggi ai genitori separati in difficoltà economica. Vorremmo sapere se l'Assessore abbia preso visione delle richieste dell'associazione Genitori separati e se abbia l'intenzione di dare corso a quanto chiesto

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha assicurato di «aver preso visione delle comunicazioni pervenute da parte dell’associazione Genitori separati pervenute sotto forma di pubblicazioni di un quotidiano regionale on line. Al netto dei giudizi, la Regione ha rilevato l’esigenza di creare una piattaforma di condivisione dei dati per il monitoraggio dei contributi erogati ai beneficiari e abbiamo chiesto di inserire questo fabbisogno nel piano pluriennale per l’innovazione tecnologica che è in fase di elaborazione

«L’attività di prevenzione dell’allontanamento familiare è prevista nel Piano salute e benessere sociale, in particolare tra gli interventi del Programma di intervento per la prevenzione dell'istituzionalizzazione, individuato come Livello delle prestazioni e dei servizi, sperimentato dal 2019 su tutto il territorio regionale - ha chiarito Marzi -. Il programma prevede un percorso di accompagnamento per garantire a ogni bambino una valutazione appropriata e di qualità della sua situazione famigliare, attraverso l’équipe multidisciplinare che insieme alla famiglia definisce le azioni da porre in essere secondo un piano unitario, partecipato e sostenibile. Nei confronti dei genitori, l’équipe ha un approccio di equidistanza, senza giudizi sulla funzione genitoriale paterna e materna, valorizzando entrambe le figure e promuovendo il legame con i figli. Gli strumenti messi in campo sono molteplici e sono articolati in base al progetto individuale sul minore e sul nucleo familiare. In un’ottica di rafforzamento delle attività di mediazione familiare, come indicato nelle Politiche per la famiglia e natalità del Psbs, vengono proposti “gruppi di parola” per i figli di genitori separati che abbiano seguito il percorso di mediazione familiare, aperti anche ad altri minori, e si sta approfondendo la possibilità di attivare anche “gruppi di parola” per genitori separati. Inoltre, il Centro per le famiglie propone attività di laboratori e incontri rivolte ai genitori come i recenti momenti di incontro per i papà con un laboratorio padre e figli e una riflessione sull'essere padre

Sull'edilizia residenziale pubblica, l'Assessore ha precisato: «Siamo in fase di revisione della legge regionale sulle politiche abitative (n. 3/2013) e lo studio propedeutico, volto alla valutazione complessiva e multidimensionale del disagio sociale, comprenderà tutte le forme di disagio che investono i nuclei familiari. Per il patrocinio, tutti gli utenti fanno riferimento alla normativa nazionale di settore e al testo unico sugli interventi economici di sostegno e promozione sociale (l.r. 23/2010) che cura l’accesso ai sostegni a favore delle persone e alle famiglie valdostane in situazioni in difficoltà. Molte delle necessità rappresentate trovano quindi risposta nelle attività che sono in essere e che stiamo portando avanti su vari fronti

«Ritengo che la competenza in materia sia prima di tutto regionale e non nazionale - ha replicato il Capogruppo Manfrin -. La realizzazione del registro regionale unico dei contributi elargiti, il protocollo unico regionale per la concessione dei contributi, elargizioni e benefici pubblici, il regolamento protocollo sull'attività dei servizi sociali, i corsi per genitori separati sulla gestione del conflitto genitoriale, i corsi informativo-formativi sulle conseguenze psicologiche sui figli, il nuovo regolamento per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica sono tutte attività poste in capo alla Regione. Certo sono state attivate varie iniziative ma con riscontri pratici del tutto deludenti se non preoccupanti. Abbiamo già segnalato in quest'Aula dei casi concreti di persone disperate che hanno ricevuto poco aiuto, pur avendolo chiesto e sollecitato il supporto della Regione tante volte. Oggi, una delle categorie che soffre maggiormente è quella dei genitori separati in cui la parte più debole si trova in situazioni di estrema criticità su cui bisogna intervenire. Le azioni messe in campo non mi paiono risolutive e bisogna accelerare per non trovarci in situazioni ancora più gravi

LT