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Communiqué n° 175 de 21 mars 2024

Interpellanza sulla cura dei disturbi del sonno

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 21 marzo 2024 è stata affrontata la questione della cura dei disturbi del sonno.

Il Consigliere Paolo Sammaritani ha parlato in particolare della «sindrome delle apnee notturne (Osas) che spesso è associata a malattie riconosciute come le principali cause di morte: è frequentemente associata anche a una ridotta aspettativa di vita ed è causa di circa il 7% di tutti gli incidenti stradali. Può essere presente già in età pediatrica e tra i 40 e gli 85 anni. Nel 2014, il Ministero della salute ha prodotto delle linee guida che sono state recepite dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2016 e adottate da molte Regioni che si sono dotate di piani terapeutici specifici. Oltre all'Osas vi sono poi altre malattie del sonno tra cui l'insonnia e la sindrome delle gambe senza riposo (Rls). Vorremmo sapere: quanti sono i pazienti in terapia domiciliare per Osas; se è stato individuato - o si intende avviare - un percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare per i pazienti sospetti di soffrire di questa sindrome, in linea con le indicazioni dell'intesa Stato-Regioni del 2016, e se esiste un modello regionale assistenziale e organizzativo per la presa in carico, sia delle persone adulte, sia dei pazienti in età pediatrica; quali sono le azioni poste in essere dall'Ausl nell'ambito dell'ambulatorio per la cura dei disturbi del sonno aperto nel gennaio 2018, con riferimento all'insonnia e alla sindrome delle gambe senza riposo

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi ha riferito che «sono 700 i pazienti attualmente in terapia per la sindrome delle apnee ostruttive del sonno. L'Ausl ha individuato un percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare che garantisce una presa in carico efficace dei disturbi del sonno, attivata a partire dalla diagnosi ed è operativo un ambulatorio del sonno in capo alla Struttura di pneumologia che, a partire dal suo responsabile, ringraziamo per il lavoro che da sempre svolge per la nostra comunità. Anche in considerazione dell’attenzione data alle attività correlate a tali disturbi, il nuovo atto Aziendale ha valorizzato la struttura semplice della pneumologia, qualificandola in struttura complessa. Tale attenzione è stata riconosciuta anche dall’associazione Alice, che sin dal 1997 opera nella nostra regione per supportare i malati e i familiari e rapportarsi con le istituzioni per migliorare e uniformare i livelli di assistenza e di cura. Alice si dedica anche ad una importante attività di screening per la prevenzione dell’ictus, fortemente correlato alle patologie del sonno, che in Italia, con circa 200.000 casi all’anno, è la prima causa d’invalidità, la seconda di demenza e la terza di morte. L’insonnia, invece, viene normalmente diagnosticata e trattata all’interno degli ambulatori di neurologia generale, in quanto sintomo diffuso e traversale a tutte le patologie neurologiche, soprattutto quando a questa è associata una relazione emotiva ansiosa e/o depressiva. La sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo specifico del movimento potenzialmente associato a malattia di Parkinson, viene quindi affrontata nell’ambito dell’ambulatorio dedicato alle malattie neurodegenerative. Le patologie neurologiche primitive del sonno hanno una bassa prevalenza, pertanto i pochi pazienti con tale sospetto di disturbo vengono messi in contatto con i centri di regioni limitrofe più popolate che trattano una maggiore casistica di tale rilievo

«In occasione della Giornata mondiale del sonno, lo scorso 16 marzo, si è svolto ad Aosta il convegno, patrocinato dall’Amministrazione regionale, sul tema dei disturbi del sonno che ha approfondito le patologie Osas, la sindrome Rls e il legame tra ictus e sonno - ha proseguito Marzi -. Sia da parte di tutti i relatori, che delle associazioni dei pazienti e volontari è stato ribadito come le problematiche legate a queste patologie devono essere affrontate e risolte a livello nazionale: attraverso il riconoscimento dell’apnea ostruttiva nel sonno come malattia cronica e invalidante; al suo inserimento nei Livelli essenziali di assistenza; all’istituzione di un Registro nazionale; attraverso l’introduzione dei disturbi del sonno nei corsi di laurea in medicina, ad oggi non previsti in Italia, se non molto marginalmente e nella sola facoltà di neurologia. Sin dal 2019 in ambito nazionale il tema è stato trattato più volte dagli organi parlamentari, con risoluzioni e proposte di legge presentate da diverse forze politiche: dalla Lega al Partito democratico.»

Il Consigliere Sammaritani ha sottolineato «l'importanza di individuare in maniera chiara e tempestiva l'Osas che spesso, invece, viene banalizzata anche da coloro che ne soffrono e che non sanno riconoscere i sintomi. Si tratta di una patologia che ha ricadute molto gravi sullo stato di salute delle persone e porta a pagare costi personali, sociali e sanitari molto ingenti. Nel 2016 si stimava che, a livello nazionale, i costi sanitari diretti (ricoveri ospedalieri, visite specialistiche e ambulatoriali, diagnostica strumentale, farmaci, cure e riabilitazioni) fossero di circa 9,2 miliardi di euro e quelli indiretti (danni da mancata produzione, danni alle persone, danni materiali, ecc) di quasi 17 miliardi. Per questo tipo di cure è molto importante l'approccio multidisciplinare e ci vorrebbe una preparazione maggiore da parte delle università che formano i medici che, ad oggi, dedicano poco spazio e attenzione a questa patologia. Concordo sul fatto che si debba intervenire in via primaria a livello nazionale ma credo anche che la nostra Azienda sanitaria potrebbe incidere positivamente con un'attività di sensibilizzazione per far conoscere meglio questa patologia, in modo che le persone affette dai sintomi dell'Osas si rivolgano prima possibile ai medici curanti. Sarebbe meglio avviare una grande attività di prevenzione piuttosto che di cura

LT