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Communiqué n° 179 de 24 mai 2006

INCARICO DI PUBBLICHE RELAZIONI A ROMA CONFERITO DALLA CASINO SPA

Il Consiglio regionale ha discusso un’interrogazione, presentata dai Consiglieri Sandri e Carmela Fontana (Gauche Valdôtaine-DS), e un’interpellanza, iscritta dai Consiglieri Dina Squarzino e Venturella (Arcobaleno Vallée d’Aoste), sull’incarico di pubbliche relazioni conferito dal Consiglio di Amministrazione della Casa da gioco di Saint-Vincent.

La Consigliera Dina Squarzino ha chiesto se tale incarico rientra in un organigramma aziendale più ampio e come si intende utilizzare l’attività del referente del Casinò presso il Parlamento italiano per quanto attiene alla eventuale normativa sulle Case da gioco.

L’Assessore alle Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, nella risposta, ha affermato che “Questo incarico riguarda l’attività che la società Casinò S.p.A. intende attivare, avvalendosi per questo di consulenti.”
Ha quindi letto in aula una lettera del Presidente della Casinò SpA, Moreno Martini, nella quale vengono spiegati i motivi alla base della scelta dell’Onorevole Collé per tale incarico e cioè: approfondita conoscenza del gioco offerto ai clienti da parte della Società;  conoscenza della normativa nazionale esistente in materia di gioco e delle ipotesi di evoluzione futura e un’esperienza assimilabile  a un ruolo di pubbliche relazioni nel campo specifico del gioco.”
Nella lettera, viene riportato che “Casino de la Vallée ha sempre avuto un particolare interesse per la piazza di Roma, tanto da aver già sentito l’esigenza di avere, per diversi anni e fino al settembre 2003, un ufficio, un addetto e una foresteria. Si è ritenuto di dare continuità a questa attività, individuando una figura in grado di rappresentare gli interessi specifici della Società.”
 
Nella replica, il Consigliere Giovanni
Sandri si è dichiarato non soddisfatto della risposta dell’Assessore. “ Avrei gradito sentire che non c’è alcuna motivazione per questa scelta. Soprattutto, non aveva alcun significato tenere aperto ancora quell’ufficio di rappresentanza a Roma che costa molto al Casinò, che è già in difficoltà economiche. Altre persone avrebbero potuto tranquillamente assolvere a tale compito. La verità è che per questioni partitocratiche si è deciso che l’onorevole Collé non andava bene come candidato, e per accontentarlo gli è stato affidato tale incarico. La risposta a questa manovra l’hanno data gli elettori nelle ultime elezioni.”

Per la Consigliera Squarzino, “l’Assessore quando non vuole dare risposte politiche, diventa un ragioniere per rispondere alle nostre iniziative. Questo è un problema di tipo politico e l’Assessore non è stato in grado di dire i motivi per cui è stato scelto Collé. È strano che dopo tre anni di chiusura di quel determinato ufficio a Roma, si senta l’esigenza di riattivare il servizio, considerandolo importante. La sensazione è che prima si è scelta la persona e poi si sono decisi i requisiti.”