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Communiqué n° 645 de 20 décembre 2023

Approvata la nuova disciplina regionale delle attività trasfusionali e della produzione degli emoderivati

 

Nella seduta del 20 dicembre 2023, il Consiglio ha approvato all'unanimità il disegno di legge che contiene la nuova disciplina regionale delle attività trasfusionali e della produzione degli emoderivati, abrogando la norma regionale n. 41 del 2009.

Contestualmente, l'Aula ha respinto, con 19 voti contrari (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA), 2 astensioni (PCP) e 13 voti a favore (Lega VdA, RV, FI, GM), l'ordine del giorno illustrato dal Capogruppo di Lega VdA, Andrea Manfrin, che invitava il Governo a mettere in campo ogni azione utile per consentire la trasfusione autologa.

Sono stati approvati due emendamenti della seconda Commissione, che rivedono le disposizioni finanziarie alla luce dell'approvazione del bilancio 2024-2026, mentre è stato respinto un emendamento del Consigliere Lucianaz (RV) sulla trasfusione autologa e dedicata.

Il testo, presentato dalla Giunta il 19 settembre, è stato illustrato in Aula dal Consigliere Roberto Barmasse (UV). «Questo disegno di legge risponde a quattro finalità. La prima è di aggiornamento della disciplina attuale che risale al 2009. La seconda è di revisione della strutturazione della rete trasfusionale regionale, prevedendo lo sdoppiamento dell'attuale Commissione regionale tecnico-consultiva in due organi: la Commissione per la programmazione in materia di attività trasfusionali, con compiti consultivi e di pianificazione, tra i quali anche la definizione in accordo con la struttura regionale competente del Programma annuale di autosufficienza regionale, e il Comitato tecnico-consultivo, con competenze più gestionali, cui spetta altresì la predisposizione del Piano pluriennale sangue e plasma. Si tratta di importanti atti di programmazione attraverso i quali la Regione concorre al conseguimento dell'autosufficienza regionale e statale di sangue ed emoderivati. Un'autosufficienza che è garantita dalle associazioni e dai donatori che sono i veri protagonisti di questa legge e della donazione del sangue: sono i rappresentanti di questa cultura del dono, e donare il sangue significa salvare vite.»

«Terzo obiettivo di questo provvedimento - ha proseguito il Consigliere - è quello di garantire, come avviene a livello statale, la rappresentanza di tutte le associazioni e federazioni dei donatori volontari di sangue presenti in Valle d'Aosta negli organi competenti per la programmazione regionale in materia di attività trasfusionali: è stata quindi eliminata la soglia minima del 12,5% dei donatori attivi che le associazioni e federazioni dovevano raggiungere annualmente per essere rappresentati nella Commissione regionale. Infine, sono modificate le modalità di concessione dei contributi, prevedendo il finanziamento delle attività aggiuntive a supporto esclusivo del sistema trasfusionale regionale, individuate in specifici progetti relativi al raggiungimento dell'autosufficienza di sangue ed emoderivati, e l'incremento del 10% rispetto alle quote di rimborso indicate dalla normativa statale per le attività svolte dalle associazioni e dalle federazioni regionale al fine di supportarle finanziariamente.»

Il dibattito in Aula

«Il primo impegno per un donatore di sangue è la responsabilità - ha commentato il Consigliere Diego Lucianaz (RV) -. Al fine di garantire la massima tutela nei confronti del ricevente vale il principio di precauzione che prevede che il donatore sia in buona salute e proprio per questo vengono individuate delle situazioni in cui la donazione non è consentita. Le regole stabilite dall'ente preposto alla raccolta, prevedono, ad esempio, che dopo una vaccinazione antinfluenzale è vietato donare sangue per tre mesi e non si capisce razionalmente il motivo per cui nel caso del vaccino anti-Covid, invece, ci si possa recare a donare anche il giorno dopo essere stati inoculati. Parrebbe che almeno l'80% degli italiani abbia in corpo almeno una dose di uno dei vaccini ancora allo stato sperimentale. Tra questi ci sono anche i donatori, il cui sangue è messo a disposizione degli ospedali italiani. Le segnalazioni di persone non vaccinate ma trasfuse sono numerose; si tratta di persone che hanno avuto le stesse reazioni avverse della vaccinazione anti-Covid. Il disegno di legge manca di attenzione nei confronti della pratica della donazione autologa dando la possibilità di donare il proprio sangue in previsione di un'operazione e di quella "dedicata" che invece dà la possibilità di donare il proprio sangue a un parente o a un congiunto.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha replicato che «il rinnovo della normativa sul sangue è avvenuto attraverso un continuo confronto con le associazioni di riferimento e di questo ringrazio gli uffici e la Commissione per il lavoro svolto. Il mondo del volontariato in termini di dono del sangue è uno dei più attivi in Valle d'Aosta: nel 2023, 2550 volontari hanno fatto 6755 donazioni, collocandosi tra le prime Regioni in Italia per plasma raccolto rispetto alla popolazione residente. Con l'unanimità su questa legge rafforziamo il ruolo delle associazioni e federazioni regionali e ribadiamo l’importanza che la loro attività riveste per il raggiungimento degli obiettivi regionali strategici legati alla donazione del sangue. La nostra civiltà, l'Italia in particolare, si fonda sul mondo del volontariato e donare il sangue significa salvare la vita: a maggior ragione questo settore va sostenuto adeguatamente.»

Il Consigliere Mauro Baccega, annunciando il voto favorevole di Forza Italia, ha definito la norma «un grosso passo avanti soprattutto per quanto riguarda la partecipazione delle associazioni di donatori, consentendo loro di fare squadra. Sul nostro territorio sono particolarmente attive l'Avis e la Fidas e la loro azione sinergica non potrà che aumentare i risultati che già oggi segnano un'azione di grande valore.»

 

SC-LT