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Communiqué n° 529 de 26 octobre 2023

Interrogazioni sul passaggio del Giro d'Italia in Valle d'Aosta

 

Le edizioni 2024 del Giro d'Italia e del Tour de France sono state al centro di tre interrogazioni, di cui una a risposta immediata, trattate congiuntamente nella seduta del 26 ottobre 2023 e presentate dai gruppi Lega Vallée d'Aoste, Misto e Forza Italia.

«Quest'anno le condizioni meteo avverse non hanno consentito il passaggio del Giro nella nostra regione con grande delusione da parte di tutti coloro che si erano messi e disposizione per l'organizzazione dell'evento e dei numerosi appassionati che contavano di assistere al passaggio della Carovana - ha ricordato il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin -. Peraltro sul sito della "Valle d'Aosta Regione europea dello sport" il Giro è stato inserito come primo fra i nostri "top events". Viste le aspettative della nostra regione su questo evento sportivo di grande rilevanza, chiediamo di conoscere le azioni messe in campo per evitare il ripetersi del mancato passaggio della tappa.»

I Consiglieri Claudio Restano (GM) e Pierluigi Marquis, con due interrogazioni distinte, hanno chiesto conto delle interlocuzioni con gli organizzatori riguardo al passaggio del Giro d'Italia e del Tour de France in Valle d'Aosta nel 2024.

L'Assessore al turismo e sport, Giulio Grosjacques, ha ripercorso quanto fatto durante e dopo il mancato passaggio del Giro d'Italia in Valle nel 2023, riferendo che «il 4 luglio scorso, vi è stato un incontro ufficiale con RCS, al quale era presente anche il Presidente della Regione, durante il quale sono state gettate le basi della nuova collaborazione tra RCS Sport e Regione per riportare in Valle d'Aosta il Giro d'Italia nel 2025: questo poiché l'organizzazione del Giro d'Italia è una macchina molto complessa e ha la necessità di programmare con largo anticipo  le attività e nel momento in cui sono iniziate le interlocuzioni con RCS Sport, il Giro d'Italia 2024 era stato in larga parte già definito e non è stato possibile inserire una tappa valdostana. Il Giro d'Italia rientra nelle priorità sportive di una regione con una forte tradizione ciclistica come la Valle d'Aosta e ce lo dicono i numeri: la nostra regione è stata sede di tappa di arrivo o di partenza ben 23 volte. Si tratta di una vetrina sportiva di alto profilo e la nostra attenzione sulla tematica è quindi altissima. Il 23 ottobre, abbiamo avuto conferma dall'Amministratore delegato di RCS Sport il massimo impegno per riportare il Giro in Valle nel 2025 e la possibilità di ospitare l'edizione 2024 del Giro Next Gen, che porta ogni anno sul territorio italiano le più grandi promesse del ciclismo Under23 da tutto il mondo e dalle factory delle più importanti squadre ciclistiche internazionali.»

Riguardo al Tour de France, l'Assessore ha sottolineato «l'importanza di rilanciare il progetto ambizioso di riportare la Grande Boucle in Valle d'Aosta, dopo i due arrivi nel 1949 ad Aosta e nel 1959 a Saint-Vincent e il passaggio del 2009 con ingresso dal Colle del Gran San Bernardo e uscita dal Colle del Piccolo San Bernardo. Il 6 settembre, sono stati ripresi i contatti con gli amici svizzeri del Canton du Valais per aggiornare il grande progetto "Le Tour de France en Vallée d'Aoste, le pays de Maurice Garin, étape autour du Mont Blanc", del quale la nostra Regione è partner, iniziativa nata nel 2019. Si tratta di un progetto identitario finalizzato ad esaltare e fortificare i legami anche sportivi che uniscono la Valle d'Aosta, il Valais e la Haute Savoie, che prevede 3 tappe transfrontaliere: dalla Francia alla Valle d'Aosta, dalla Valle d'Aosta alla Svizzera e dalla Svizzera di nuovo in Francia. Non si tratta quindi semplicemente di richiedere, pagare e ottenere una tappa, pur non essendo questo in ogni caso un percorso affatto semplice; si tratta di proporre un progetto che può essere un valore aggiunto anche per il Tour stesso, sempre alla ricerca di soluzioni innovative e non ancora viste nel disegno della corsa a tappe più importante al mondo. Il progetto di tre nazioni, di tre regioni alpine, di tre realtà unite da interscambi culturali, sociali ed economici con un appeal importante, nuovo, differente: è questo il percorso che abbiamo intrapreso e che vogliamo perseguire. A inizio novembre è previsto un nuovo approfondimento per definire ulteriori dettagli del progetto con i partner svizzeri e francesi. Dopo questa nuova sessione di lavori è nostra volontà richiedere un incontro con Amaury Sport Organisation, la società organizzatrice del Tour de France, nella loro sede di Parigi per riprendere la discussione sul progetto che è già nelle loro mani.»

«Il dato di fatto è chiaro - ha replicato il Consigliere Manfrin -: la mappa del Giro c'è, le tappe ci sono, con un Giro che innerva tutto il Paese, ma la Valle d'Aosta rimane esclusa. La cronologia fornita dall'Assessore non rimargina una ferita aperta. La delusione è molta.»

«Oggi la questione è politica - ha replicato il Consigliere Claudio Restano -: noi, con un ordine del giorno, avevamo chiesto un impegno politico per svolgere una tappa interamente sul territorio valdostano per il 2024 dando la nostra disponibilità: ci era stato detto che questa maggioranza aveva già dato corso a questa richiesta e l'iniziativa non era stata votata. Noi oggi prendiamo atto del fallimento dell'Assessore: ci dispiace perché teniamo molto a questi eventi e per quanto possono dare alla Valle d'Aosta. Riguardo ai costi del Tour de France, chiedo di fare una valutazione sui costi-benefici, rilevando che mettere in concorrenza il Tour con il Giro potrebbe essere controproducente. Ospitare, invece, il Giro con una certa periodicità potrebbe essere una vetrina importante per la nostra Valle. Oggi prendiamo anche atto che a fronte della richiesta di risarcimento per il mancato passaggio del Giro nel 2023, la nostra regione è esclusa dall'edizione 2024: è una sconfitta per la Valle d'Aosta e l'Assessore ne è il protagonista.»

Il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis, ha aggiunto: «Queste pratiche vanno gestite con delicatezza, cautela e accortezza, senza grossi annunci che possono mettere in difficoltà gli interlocutori stessi. In politica bisogna lavorare in silenzio, cercando di raggiungere gli obiettivi e poi mettere a disposizione della comunità i risultati delle azioni. Ci auguriamo che da qui in avanti si possa procedere in questa direzione perché la visibilità che viene data dalla presenza di percorsi ciclisti di questa importanza in Valle d'Aosta può offrire dei grandi risultati sotto il profilo della pubblicità e della promozione turistica.»

 

SC