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Communiqué n° 494 de 12 octobre 2023

Interpellanza sulle ripetizioni scolastiche agli studenti valdostani

 

Si è parlato di ripetizioni scolastiche, nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«Assistiamo oggi a una crisi della scuola - ha dichiarato il Consigliere Simone Perron -. Abbiamo un elevato grado di dispersione scolastica, le scuole professionali continuano ad avere un ruolo subalterno, nonostante tutte le dichiarazioni di riforma di questi istituti contenute nei vari Documenti di economia e finanza regionale, l'obbligo scolastico innalzato a 16 anni non ha prodotto gli effetti desiderati, così come anche i metodi innovativi sulla didattica digitale. I paesi nordici che sono all'avanguardia su questo tipo di utilizzo, stanno tornando in dietro, mentre noi insistiamo ad andare avanti. L'università, con l'introduzione delle lauree triennali, fortemente spinta dall'UE per avere più laureati, ha abbassato il livello qualitativo della formazione rispetto alle vecchie lauree. In Valle, inoltre, abbiamo esplosione di certificazioni con conseguente necessità di attivare Piani educativi individualizzati e, tra gli studenti, si stanno diffondendo problemi di ansia che denotano un malessere crescente. La mentalità progressista del "tutti possono fare tutto" applicata in ambito scolastico fin dagli anni 60 non ha dato i risultati auspicati e sono, in prevalenza, le classi abbienti che possono portare i figli ad avere buoni risultati tramite le ripetizioni private. Da un'indagine della Fondazione Einaudi del 2016 la spesa mensile delle famiglie è di circa 324 euro con un giro di affari di 800 milioni di euro annui: un vero e proprio "impero delle ripetizioni", con studenti molto più impegnati fuori dall'aula che a scuola. Chiediamo se, su questo tema, siano mai stati fatti censimenti da parte dell'Amministrazione regionale; se gli interventi di sportello e altre modalità di recupero adottate dalle varie istituzioni scolastiche con risorse interne siano sufficienti o possano essere ulteriormente implementati; quali siano gli intendimenti per avere ulteriori dati su questa situazione e se si intenda pensare a soluzioni innovative per rendere più facile ed equo l'accesso di ogni ceto sociale a eventuali ripetizioni o didattiche specializzate per bisogni educativi speciali.»

«Non condivido del tutto la visione secondo cui i problemi della scuola derivino da una impronta politica di stampo progressista - ha commentato l'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz -. Il sistema scolastico moderno è una macchina complessa che ha visto passare Ministri di ogni colore e che richiederebbe elementi di continuità e certezze, che non sempre sono garantite. E le molteplici riforme negli anni attestano che la scuola è spesso oggetto di interventi slegati tra loro, incoerenti. Convengo, invece, che il corretto orientamento degli studenti rispetto alla scelta della scuola, sia fondamentale perché questo crea anche la giusta motivazione. Quando la famiglia e la scuola stessa indirizzano i ragazzi in percorsi di studio o in scelte professionali che non sono in linea con le loro predisposizioni e capacità, possono nascere situazioni di disagio e di frustrazione che, talvolta richiedono addirittura degli approcci medici e psicologici/psichiatrici.»

«Per quanto riguarda le ripetizioni private - ha proseguito Guichardaz -, non mi risulta che siano mai stati fatti censimenti o questionari da parte dell’Amministrazione, anche perché tutti gli studenti delle scuole secondarie possono usufruire di attività di recupero, così come disciplinato dall’ordinanza ministeriale Fioroni del 2007. Queste attività costituiscono una parte ordinaria e permanente del piano dell’offerta formativa predisposta annualmente da ogni istituzione scolastica e comprendono gli interventi di sostegno che hanno lo scopo di prevenire l’insuccesso scolastico: si realizzano in ogni periodo dell’anno scolastico, a cominciare dalle fasi iniziali. Sono finalizzate alla progressiva riduzione di quelle di recupero dei debiti e si concentrano sulle discipline o sulle aree disciplinari per le quali si registra nella scuola un più elevato numero di valutazioni insufficienti. Le istituzioni scolastiche hanno l’obbligo di attivare questi interventi e inoltre determinano anche le modalità di realizzazione precisandone tempi, durata, modelli didattico metodologici, forme di verifica dei risultati conseguiti dagli studenti, criteri di valutazione, nonché modalità di comunicazione alle famiglie

L'Assessore ha proseguito evidenziando che «le attività di recupero-sostegno interessano tutte le discipline nelle quali i Consigli di classe accertano carenze e possono svolgersi adottando una o più modalità: studio individuale, svolto autonomamente, eventualmente guidato con opportune indicazioni dal docente; contestualmente al normale svolgimento delle lezioni, con opportuni adattamenti dell’attività didattica (pausa didattica, durante la quale lo svolgimento delle lezioni comprenderà il ripasso degli argomenti in vista del loro recupero o approfondimenti per gruppi classe); corsi-lezioni di recupero, generalmente pomeridiani; azioni di sostegno sotto forma di sportelli didattici, in corso d’anno, eventualmente anche on line. Le istituzioni scolastiche organizzano i corsi utilizzando il fondo di istituto e le risorse finanziarie aggiuntive specificatamente destinate a tale scopo. A livello regionale, in analogia a quanto avviene a livello ministeriale, l'Amministrazione stanzia fondi vincolati che non possono essere utilizzati per altre finalità. Dal 2008, il finanziamento è calcolato sulla quota degli alunni iscritti al biennio (per un importo ad alunno di circa 52 euro) e degli alunni iscritti al triennio (per un importo ad alunno di 11,50 euro), sulla base di una verifica effettuata a livello nazionale in relazione alla determinazione del fondo. Da un’analisi effettuata nella nostra regione negli ultimi 10 anni, risulta che le scuole, nel complesso, hanno sostenuto una spesa inferiore rispetto al finanziamento spettante. A seguito di confronto con i dirigenti scolastici, si potrebbe valutare se effettuare un monitoraggio presso famiglie e studenti per capire le eventuali motivazioni che li portano a rivolgersi, in alcuni casi, a professionisti privati per le ripetizioni, nonostante le diverse possibilità di recupero a disposizione che non comportano costi per le famiglie.  A partire dallo scorso anno, le scuole secondarie – comprese quelle di primo grado – possono usufruire di ulteriori finanziamenti legati al Pnrr per attività di recupero/sostegno, anche personalizzate (tutoring/mentoring), indirizzate, in particolare, agli studenti più fragili

In replica, il Consigliere Perron ha parlato di «uno studio fatto da un sociologo di sinistra, Luca Ricolfi, che ha evidenziato come l'approccio progressista applicato alla scuola abbia penalizzato l'ascensore sociale, mentre una scuola più selettiva favorisce anche gli studenti delle classi meno abbienti. Effettuare una selezione attraverso le borse di studio e altre opportunità offerte a chi ha più capacità, crea una scuola meritocratica in cui gli studenti sono spinti a dare il meglio. Per quanto riguarda le ripetizioni private, sappiamo che vengono fatte e richieste anche in Valle e sarebbe interessante fare qualche approfondimento in più perché se l'attività di recupero attivata dalla scuola fosse sufficiente non ci sarebbe bisogno di ricorrere al settore privato

LT