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Communiqué n° 491 de 12 octobre 2023

Interpellanza sull'accordo di finanza pubblica con lo Stato

 

Nella seduta pomeridiana del Consiglio dell'11 ottobre 2023, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza sull'accordo di finanza pubblica con il Governo nazionale.

Il Vicecapogruppo Erik Lavy ha ricordato che «a titolo transattivo, a saldo e stralcio di ogni reciproca pretesa, lo Stato riconosce alla nostra Regione un trasferimento di 120 milioni di euro per spese di investimento, dirette e indirette per lo sviluppo economico e la tutela del territorio da erogare in quote di 10 milioni annui (per il 2019 e il 2020) e di 20 milioni dal 2021 al 2025. Dopo questa data non sono più assicurati contributi da parte dello Stato e chiediamo quindi quali siano le intenzioni per trattare con il Governo italiano rispetto ad un eventuale nuovo accordo finanziario; se si stia già lavorando alle richieste da presentare; se si intenda ragionare in un'ottica più ampia anche attraverso la revisione degli Statuti speciali delle Regioni.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha specificato che l'accordo in materia di finanza pubblica tra la Regione e lo Stato firmato nel 2018 e in scadenza nel 2025, «è stato sottoscritto a titolo transattivo e il finanziamento di 120 milioni di euro aveva il carattere di una-tantum, peraltro derivante da opportunità create negli anni precedenti da forti prese di posizione della Regione avverso provvedimenti statali in ambito di trasferimenti economici, ed è stato destinato, come noto, al finanziamento del nuovo ospedale Parini. L'accordo ha anche definito il contributo della Valle d’Aosta per il risanamento della finanza pubblica pari a 102,807 milioni di euro annui a decorrere dal 2020, ammontare che con il successivo accordo sottoscritto nel novembre 2021 è stato ridotto, dal 2022, a 82,246 milioni di euro. Pertanto, la nostra attenzione non è tanto in riferimento all’importo del contributo agli investimenti che viene a cessare, quanto al futuro del contributo della Regione al risanamento della finanza pubblica. La Regione sta quindi lavorando soprattutto sul fronte della riduzione di quest'ultimo contributo che, se ottenuta, potremmo riconoscere in riduzione anche agli enti locali.»

«Ricordo inoltre - ha aggiunto il Presidente - che l’accordo del novembre 2021 prevede che la Regione partecipi dal 2022 ai lavori della Commissione tecnica per i fabbisogni standard con propri rappresentanti, finalizzato alla rilevazione, tenuto conto delle peculiarità del relativo territorio, dei fabbisogni e dei costi standard dei propri enti locali in un’ottica condivisa e nel rispetto delle prerogative costituzionali. Di conseguenza, per il confronto con lo Stato in relazione al contributo della Valle d’Aosta al risanamento della finanza pubblica potrebbe essere utile aspettare i risultati del tavolo dei fabbisogni standard. Similmente si ritiene che il confronto con lo Stato non potrà essere focalizzato su maggiori entrate regionali, perché attualmente la Regione gode praticamente del gettito di tutte le imposte percepite sul territorio a cui si aggiunge una quota dell’Iva e il trasferimento annuo sostitutivo per la perdita del gettito delle accise (birra e energia), pari a 70 milioni di euro annui: si potranno, invece, valutare particolari richieste di ristoro derivanti da particolari situazioni di disagi da verificarsi sul territorio (come la chiusura del tunnel). Va ricordato poi che il confronto con lo Stato è portato avanti di concerto con le altre Regioni a Statuto speciale e Province autonome, in particolare per quanto riguarda le garanzie di invarianza di gettito nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale che entro fine anno dovrebbe tradursi solo in norme senza impatto finanziario, rinviando dal 2024 l’attuazione delle norme che comportano oneri per il bilancio dello Stato.»

«Il Presidente sa bene che ci sono delle finestre in cui certi dialoghi e certe rivendicazioni si possono fare con maggiori capacità di ascolto - ha replicato il Consigliere Lavy -. È giusto puntare l'attenzione sulla riduzione del contributo al risanamento della finanza pubblica, così come è importante interessarsi alla questione dei fabbisogni standard e dei Livelli essenziali delle prestazioni. Occorre però osare di più: in particolare ora, la chiusura del tunnel del Monte Bianco - che comporterà dei disagi - potrebbe essere l'occasione per avere una manovrabilità fiscale sulle aliquote. L'accordo tra Stato e Regione non deve essere sottovalutato e occorre agire nella giusta direzione.»

 

SC