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Communiqué n° 486 de 11 octobre 2023

Interrogazione sulle accise sui carburanti

 

La questione delle accise sui carburanti di autotrazione è stata portata all'attenzione dell'Aula con un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare dell'11 ottobre 2023.

«L'ammontare del gettito di queste accise è notevole sul bilancio regionale - ha segnalato il Capogruppo Stefano Aggravi -. L'esenzione delle accise è stata abolita dal Consiglio Valle nel 2009 e l'effetto della tassazione applicata all'acquisto dei carburanti è particolarmente impattante sul prezzo finale sostenuto dall'utente. Quali sono il quadro normativo e i processi finanziari per l'iscrizione in bilancio di queste accise? Alla luce del quadro normativo sulla tassazione dei carburanti, la Regione ha la possibilità di promuovere iniziative, a carico del proprio bilancio, per ridurre l'effetto delle accise suo territorio valdostano?»

«Il dato delle accise sui carburanti nel bilancio triennale 2023-2025 è pari a 154 milioni - ha precisato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Queste influiscono in maniera significativa sul prezzo finale dei carburanti, che sostanzialmente è composto da tre fattori: il "costo dell’industria" (costi di produzione e distribuzione e il guadagno delle imprese di produzione e distribuzione); le accise, considerate come un’unica somma di tutte le accise introdotte da diverse norme, stratificatesi nel tempo dal 1995; l’Iva, calcolata in percentuale del prezzo di vendita, applicata sui primi due elementi, quindi, in parte un’imposta applicata su un’altra imposta.»

«Il fondamento giuridico per l’iscrizione in bilancio del gettito delle accise è l’art. 4 della legge. 690/1981 che prevede la devoluzione alla Regione "dell’intero gettito dell'accisa sulla benzina, sugli oli da gas, sui gas petroliferi liquefatti e sul gas naturale per autotrazione, erogati dagli impianti di distribuzione situati nel territorio della Regione” e indica anche che il gettito "è attribuito sulla base dei dati rilevati dall'Agenzia delle dogane, nell’anno antecedente a quello cui la devoluzione si riferisce". Il processo per la sua devoluzione prevede che, ogni anno - di solito a maggio -, la Direzione generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli comunichi alla Ragioneria generale dello Stato i dati del gettito riscosso nella Regione nell'anno precedente. Il dato viene poi trasmesso alla Regione e all’Agenzia delle entrate di Aosta e costituisce l’importo che viene accertato contabilmente nell’anno in corso e interamente riscosso. L’iscrizione in bilancio di previsione dei relativi stanziamenti tiene conto di questo quadro anche per poter “anticipare” fenomeni che possono portare scostamenti significativi del gettito da un anno all’altro e interiorizzarli già in sede di formulazione delle previsioni. Riporto un esempio concreto recente che ha determinato uno scostamento molto significativo nella previsione e nel gettito incassato. Con il lockdown del 2020, le forti limitazioni alla circolazione hanno comportato una drastica riduzione del consumo dei carburanti e quindi la previsione inserita nel bilancio di previsione per il 2021, basata sul gettito del 2020, era stata ridotta da 60 a 40 milioni. Anche la previsione per il 2023 era stata rivista al ribasso, in quanto, il Governo italiano, per fronteggiare il rincaro dei carburanti causato dai forti aumenti delle fonti energetiche, ha adottato norme di defiscalizzazione, ovvero di riduzione delle accise nel 2022. Il Governo Draghi aveva, infatti, stabilito l’applicazione di uno sconto sulle accise sui carburanti, in concomitanza con lo scoppio della guerra in Ucraina, a causa del caro carburanti e del caro-vita in generale, spinto dall’inflazione galoppante. La riduzione delle accise è stata di natura esclusivamente temporanea, come sappiamo, dato che il Governo Meloni ha infatti deciso di non rifinanziare lo sconto a partire da inizio 2023

Sul quadro normativo inerente alla tassazione applicata sui carburanti in Italia, il Presidente Testolin ha riferito che «si basa sul Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi (decreto legislativo n. 504/1995). Le accise, come l’Iva, però sono un tributo armonizzato a livello europeo: tutti gli Stati si sono adeguati a un tipo comune per eliminare le divergenze più significative. Quindi, la Regione non può intervenire sulle accise per ridurne l’effetto sul prezzo dei carburanti. Si potrebbe fare un ragionamento diverso sul “prezzo alla pompa” per i residenti valdostani, come per esempio fa la Regione Friuli Venezia Giulia che con propria legge (n. 14/2010), ha previsto dei contributi sull’acquisto di carburanti per autotrazione a favore delle persone fisiche residenti. L’intervento non è direttamente collegato alle accise ma si tratta di misure per il sostegno alla mobilità su strada, inserite in una strategia di sedicente riduzione dell’inquinamento ambientale di cui però non se ne individuano gli effetti positivi: per certi versi sembra persino anacronistico pensare di voler incentivare il consumo di carburanti fossili nell’ambito di un percorso di decarbonizzazione, così come intrapreso nella nostra Regione. Il nostro contributo, in questa ottica, va invece destinato al sostegno dell’acquisto dei veicoli elettrici, valutando, a tal proposito, anche l’ipotesi di un’eventuale implementazione dell’importo massimo dei sostegni concedibili. Inoltre le risorse eventualmente dedicate a una misura sul genere di quella friulana comportano necessariamente una diminuzione di risorse a detrimento di altre forme di sostegno già garantite alla collettività e che la comunità si attende

Il Capogruppo Aggravi ha replicato: «Sull'attuazione della norma friulana, sono un po' stupito che chi ha predisposto la risposta alle nostre domande arrivi a dire che il contributo è un incentivo all'inquinamento, considerato anche che la sua applicazione è molto contenuta rispetto al territorio di riferimento: sicuramente si vuole andare verso la decarbonizzazione, ma i motori a combustione non sono tutti uguali. Va poi anche detto che l'applicazione di queste misure, tramite norma regionale, è il risultato di una serie di decisioni prese dalla Commissione europea su casi specifici che consente oggi al Friuli l'applicazione del contributo di 12 centesimi al litro per la benzina e di 8 centesimi al litro per il gasolio. Dovremmo pensare a soluzioni simili, in combinato disposto con le politiche di decarbonizzazione e di evoluzione dei mezzi di trasporto.  Inoltre, se da un lato dobbiamo fare la guerra agli oli combustibili e quindi ai carburanti, dall'altro dobbiamo pensare che, così facendo, il nostro bilancio calerà inevitabilmente, così come anche quello nazionale. In prospettiva, i nostri bilanci potranno essere sanissimi dal punto di vista dell'ecosistema ma dovremo trovare altre forme di introito e nuove voci di entrata per sostenere l'onerosa attività della macchina amministrativa. In prospettiva, forse le accise "alla pompa" potranno essere sostituite da quelle "alla spina". Tutti noi sappiamo bene che a questo mondo non esistono "pasti gratis"!»

 

LT