Info Conseil
Communiqué n° 455 de 27 septembre 2023
Comunicazioni e dibattito sul nuovo gruppo consiliare Rassemblement Valdôtain
Nelle sue comunicazioni al Consiglio di oggi, mercoledì 27 settembre 2023, il Presidente Alberto Bertin ha riferito sulla costituzione di un nuovo gruppo consiliare, Rassemblement Valdôtain, composto dai Consiglieri Stefano Aggravi (Capogruppo), Dennis Brunod (Vice), Diego Lucianaz e Dino Planaz a seguito della loro fuoriuscita dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.
Il Presidente Bertin ha anche comunicato che il gruppo Lega VdA ha nominato il Consigliere Erik Lavy in qualità di Vicecapogruppo.
«In politica, come nella vita, spesso le strade finiscono per dividersi - ha evidenziato il Capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi -. Ognuno fa le proprie scelte e con i colleghi Brunod e Planaz abbiamo sottoscritto il documento “Le motivazioni di una divergenza, le ragioni di una scelta” che riassume il nostro pensiero. Con il collega Lucianaz, al di là delle giuste divergenze su alcuni temi (ma siamo nati liberali, non leninisti), ci accomuna la battaglia in difesa della nostra Autonomia, e della salvaguardia della nostra Identità, La nascita di “Rassemblement Valdôtain” è stata causata da una reazione ad una imposizione, una volontà di alcuni, un cambio di pelle che ci preoccupa che è stato evidente con la questione della legge elettorale. Noi crediamo fortemente che non vi possano essere influenze o direttive provenienti dall’esterno (Roma o Milano poco conta), soprattutto su questi temi. Crediamo nella libertà di scelta dei territori, nell’autogoverno e nelle scelte politiche locali. Gli altri sono liberi di fare e dipendere da chi vogliono e sono altrettanto liberi di imporre pregiudiziali e diktat ai propri alleati. Ma un partito o movimento che si dice “federalista”, come può essere succube di atteggiamenti di questo genere? Noi abbiamo scelto di dissentire da decisioni prese in altre stanze e altri luoghi, da scelte imposte e non discusse, da improvvisi cambi di rotta sostenuti (purtroppo) da un clima infame costruito e voluto ad arte anche da chi si dice “alleato”.»
«Qualcuno si è divertito parlando del “Rassemblement” con termini di presunti “rigurgiti secessionisti o indipendentisti” - ha proseguito Aggravi -. Questi per noi rappresentano un valore aggiunto e ci preoccupano invece quei “rigurgiti nazionalistici o centralistici” che oggi spesso si nascondono dietro al “in Valle d’Aosta siamo tutti autonomisti”. Abbiamo scelto di riferirci ad un movimento storico che si rifà ad una area politica centrale con la volontà di “rassembler” tutte quelle singolarità e forze libere che si riconoscono nei valori dell’Autonomia speciale, del federalismo, della salvaguardia dell’identità e delle tradizioni della nostra Valle, della difesa delle libertà individuali e dei valori conservatori della nostra società. Questo senza escludere il dialogo con tutte quelle altre esperienze disponibili a confrontarsi su idee, proposte del “Rassemblement” fatte con l’intento di innescare quel percorso di riforma della nostra Regione che non può più attendere. Il mondo è cambiato e dobbiamo rendercene conto agendo però di conseguenza.»
Il Vicecapogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Erik Lavy, ha commentato: «In politica c'è chi crede e chi sfrutta: oggi la trama è chiara e i registi di questa operazione pure. Gli unici perdenti sono i valdostani che sono stufi di incoerenze e di scissioni. La Lega aura un rôle central au cours de ces dernières années. Pour nous ce sont deux les dossiers centraux: l'autonomie différenciée et l'accord avec l'Etat, pour lesquels il faudra travailler en collaborant avec les autres Autonomies spéciales pour modifier notre Statut, qui a besoin d'une actualisation. La Lega VdA continuerà ad essere un punto di riferimento del territorio, delle periferie e delle terre alte. La differenza rispetto a prima è che ci saranno meno etichette, più concretezza, meno fumo narcisistico, più temi programmatici e, finalmente, più identità valdostana.»
«La politica nazionale come quella della Valle d'Aosta - ha osservato il Consigliere Claudio Restano (gruppo Misto) - non è sfuggita al nuovo fenomeno politico dell'ultimo decennio che cerca di dare risposte agli umori delle persone, basandosi sulla suggestione dei social. Questo, a dispetto della buona e rimpianta politica del passato che sapeva guardare a riforme strutturali con una visione del futuro chiara e strutturata. La scissione della Lega provoca un tremblement ma ci ricorda anche che l'area autonomista è articolata e complessa e che al suo interno vivono più pensieri: quello riformista, il progressista e anche quello conservatore. Ho letto con attenzione il documento prodotto dal nuovo gruppo consiliare e con interesse la chiusura del documento con cui si punta a radunare tutte quelle singolarità che si riconoscono nei valori dell'Autonomia speciale, del federalismo, della salvaguardia dell'identità e delle tradizioni della nostra Valle, della difesa delle libertà individuali e dei valori conservatori nella nostra società. Questa parte è quella di maggiore interesse per gli autonomisti, per i valdostani e per tutte le forze ancora presenti nella nostra regione che cercano di lavorare per il futuro della Valle d'Aosta.»
La Vicecapogruppo di PCP, Chiara Minelli, ha parlato di «fatto importante ma anche sorprendente perché fin qui non avevamo colto delle divaricazioni di fondo sui contenuti e sulle scelte programmatiche degli 11 Consiglieri leghisti: evidentemente una compattezza più di facciata che di sostanza. Tuttavia, vista l'omogeneità dei contenuti e la collocazione politica diventa difficile cogliere i motivi di una spaccatura così forte. L'unico motivo di dissenso evidenziato sta in un punto della seconda proposta di legge di riforma elettorale, su cui ci sarà parecchio da discutere. La scelta del nome e del simbolo del nuovo gruppo ricalca il nome di un movimento nato 60 anni fa e morto nel giro di pochi anni: un'operazione quindi che non pare molto originale, che riprende quello che in sostanza è stato un fallimento politico. Vedremo gli sviluppi futuri, anche se gli elementi che abbiamo finora sul neonato Rassemblement non ci inducono a valutazioni particolarmente positive.»
«Siamo in questo Consiglio per combattere una buona battaglia che ha come obiettivo il bene della Valle d'Aosta - ha affermato il Consigliere Luca Distort (Lega VdA). -. Questo significa anche saper collaborare e gestire i rapporti tra gli alleati, gli avversari e tra coloro che dovranno decidere se essere veramente alleati o avversari. Per poter svolgere questa operazione serve partire da un dato di fondo: bisogna essere onesti per non prendere in giro le persone. Con tanta verità esprimo i miei migliori auguri al nuovo movimento autonomista formato dagli ex leghisti che di auguri ne hanno veramente bisogno perché non partono assolutamente sotto una buona stella. Avete imboccato la strada sbagliata nel momento sbagliato. Questa scelta politica non nasce da un percorso di maturazione ma da un ego che si è sentito ferito. Avete scoperto che militare nella Lega significa seguire la linea politica del suo direttivo e non il vostro personale pensiero e questo non vi stava più bene. Avete deciso di formare l'ennesimo partito autonomista e penso (ironicamente) che ogni valdostano in questo periodo storico non aspettasse altro che un nuovo partito autonomista, per gestire meglio degli altri la declinazione dell'Autonomia. Infine, voi siete entrati in Consiglio grazie a una candidatura sotto l'insegna della Lega alla quale oggi voltate le spalle e la gente si sarebbe aspettata le vostre dimissioni da Consiglieri, lasciando il posto a chi segue nell'ordine elettorale. Vi riformulo i miei migliori auguri: ne avete veramente bisogno.»
SC-LT