Info Conseil
Communiqué n° 350 de 12 juillet 2023
Approvato il disegno di legge che disciplina l'imposta di soggiorno
I lavori del Consiglio riprendono domani, giovedì 13 luglio, alle ore 9
In chiusura della seduta pomeridiana del 12 luglio 2023, il Consiglio ha approvato, con 28 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, PlA, Lega VdA) e 4 astenuti (PCP, FI, GM), il disegno di legge che disciplina l'imposta di soggiorno in Valle d'Aosta.
Il testo, presentato dalla Giunta regionale il 30 dicembre 2022 ed esaminato dalle Commissioni seconda e quarta, si compone di undici articoli che rivedono l'imposta di soggiorno reintrodotta in Valle d'Aosta a partire dal 2012 con l'articolo 32 della legge finanziaria regionale 2012-2014. Sul testo sono stati approvati tre emendamenti delle Commissioni - di cui uno stabilisce gli effetti della legge a partire dal 1° maggio 2024 -, uno del gruppo PCP che estende l'esenzione dal pagamento dell'imposta alle scolaresche di ogni ordine e grado.
«Con questo provvedimento - ha detto il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD), relazionando all'Aula anche a nome del Consigliere Andrea Padovani (FP-PD) - andiamo a regolamentare l'imposta di soggiorno al fine di garantire un'esperienza turistica di qualità e promuovere la coerenza dei servizi offerti in tutto il territorio. La revisione si è quindi focalizzata su quattro punti principali: introdurre un'applicazione uniforme dell'imposta in tutti i Comuni con l'obiettivo di assicurare al turista livelli di servizi elevati e omogenei; uniformare le tariffe applicate in Valle d'Aosta a quelle delle principali mete turistiche delle Alpi, il che è giustificato dal crescente bisogno di risorse finanziarie per l'adozione di politiche di promozione e valorizzazione del territorio più efficaci e incisive; estendere l'applicazione dell'imposta di soggiorno anche agli ospiti degli alloggi a uso turistico, che costituiscono una forma di ricettività in forte espansione nel nostro territorio, anche per garantire una più corretta equità impositiva; prevedere, per le strutture turistico-ricettive soggette a classificazione, come le aziende alberghiere e i complessi ricettivi all'aperto, un nuovo criterio di applicazione dell'imposta basato sul numero di stelle attribuite, anziché sui prezzi praticati, un approccio che serve a semplificare le politiche di prezzo, liberandole dai parametri dei prezzi minimi e massimi dichiarati che vengono attualmente utilizzati per determinare l'importo dell'imposta di soggiorno. Si prevede che l'imposta sia applicata dal Comune secondo un principio di gradualità, con un importo minimo di cinquanta centesimi e un importo massimo di cinque euro per notte di soggiorno: il gettito dovrà essere destinato al finanziamento di interventi di promozione turistica, valorizzazione del territorio, manutenzione fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali.»
Il dibattito in Aula
Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha osservato: «Rispetto alla precedente norma, questo testo supera il principio di possibilità per ogni Comune di applicare questa imposta. Un principio che dovrebbe essere un patrimonio di chi si dice federalista: se l'imposta è in capo al Comune è questo che dovrebbe avere la possibilità di scegliere se istituirla o meno. Questo disegno di legge sembra avere due obiettivi di fondo diversi da quelli prospettati, riprendendo una vecchia idea: centralizzare sulla Regione il gettito dell'imposta di soggiorno e le politiche di promozione turistica.»
La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha espresso «perplessità sugli aspetti tecnico organizzativi contenuti nella norma e, in particolare, sul ruolo di controllo, verifica e sanzionatorio attribuito agli enti locali che sono in sofferenza di organico. Non è stata sufficientemente chiarita la modalità operativa e non ci conforta sapere che i Comuni hanno dato parere positivo sul testo, perché spesso accade che il rilievo delle difficoltà avviene al momento dell'applicazione delle leggi. Le modalità burocratiche e le tempistiche di registrazione e trasmissione dei dati da parte di molti piccoli proprietari che non hanno dimestichezza con le moderne tecnologie, potrebbero portare alla rinuncia di affittare. Sono criticità che non possono essere banalizzate dal momento che toccano in particolare i centri più piccoli con il rischio di vedere ulteriormente ridotta la presenza di turisti nei momenti estivi.»
Per il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis, «è una norma che va nel senso della centralizzazione, che impone la sua applicazione ai Comuni, in un contesto dove ci sono realtà molto diverse, anche molto piccole. Si poteva fare qualche riflessione sul lasciare la facoltà di introdurre l'imposta di soggiorno da parte di un Comune. Non si capisce la necessità continua di fare cassa con imposte varie quando poi la Regione ogni anno ha un avanzo di amministrazione di poco meno di 300 milioni di euro. Se vogliamo portare avanti delle politiche organiche, dobbiamo operare in senso diverso.»
«La norma sicuramente andava rivista ma ho dei dubbi sulle motivazioni addotte dalla maggioranza - ha commentato il Consigliere Claudio Restano (GM) -. Uniformare l'imposta di soggiorno in tutti gli enti locali per garantire livelli elevati e omogenei dei servizi non sarà possibile, perché in un piccolo comune l'incasso annuale stimabile, con 20mila presenze, sarà di 10mila euro e con una cifra di questo genere non si potrà fare molto, anzi, aumenterà il divario tra i comuni piccoli e quelli grandi che potranno investire molto di più di quanto avevano oggi. Non si comprende come si possano ipotizzare con l'applicazione di questa norma politiche di promozione e valorizzazione del territorio più efficaci e incisive, quando avete sempre parlato di prodotto Valle d'Aosta e di marchio unico, mentre con la proposta odierna tendete a dividere il territorio. Sarebbe stato meglio creare un fondo perequativo che avrebbe inciso significativamente sulle attività di tutti i territori per la promozione turistica e la valorizzazione del territorio.»
L'Assessore al turismo e commercio, Giulio Grosjacques, ha replicato che «la centralizzazione del gettito della Regione non è tra le finalità della norma: l'imposta di soggiorno serve a valorizzare il territorio e la sua manutenzione. In caso di riforma del settore turismo, in accordo con il Consiglio permanente degli enti locali, si potrà ragionare in maniera diversa, ma ad oggi così non è. Il centralismo è difficile da vedere in questa norma che fa chiarezza: in accordo con il CPEL è stato deciso di applicarla in modo uniforme su tutto il territorio ad esclusivo beneficio degli enti locali.»
I lavori sono sospesi; riprendono domani, giovedì 13 luglio, alle ore 9.
SC-LT