Info Conseil
Communiqué n° 127 de 19 avril 2006
DIBATTITO CONSILIARE SUL RISULTATO DELLE ELEZIONI POLITICHE
Il dibattito della prima parte della seduta della mattinata dell’adunanza del Consiglio regionale, è stato incentrato sulla discussione in relazione all’esito delle elezioni politiche del 9 e 10 aprile scorsi.
Dopo il ricordo, da parte dell’Assemblea, di Bruno Ferrero, già Assessore tecnico ai Lavori pubblici, scomparso venerdì 14 aprile, e l’intervento di Giulio Fiou che ne ha ricordato la figura politica e umana, il dibattito sul dopo elezioni è iniziato con l’intervento del capogruppo dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, Dina Squarzino.
“Come forza politica che ha sostenuto i candidati eletti, i colleghi , esprimiamo la piena soddisfazione per un risultato chiaro, inequivocabile e straordinario.”
Ha quindi augurato ai neo eletto un buon lavoro, aggiungendo che “si tratta di un risultato che ha disconosciuto un sistema di potere, e riteniamo che il Presidente Caveri, per le sue dichiarazioni nella campagna elettorale e per l’impegno profuso con il suo ruolo istituzionale, debba presentare le dimissioni.”
Ha quindi proseguito affermando che “la vostra forza politica è stata sconfitta dalla gente. Il segnale del popolo è stato chiaro: non si vogliono metodi di potere che usano le persone a fini personali, mentre ha detto sì a un cambiamento radicale a livello nazionale e regionale.”
Ha quindi preso la parola il capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS-PSE, Giovanni Sandri, per il quale “è successo un terremoto politico in Valle d’Aosta, qualcosa di più di un ordinario risultato elettorale.”
Ha poi fatto un excursus sulle vicende pre-elettorali e sugli accordi presi. “Su quella scelta la nuova maggioranza si è spesa al cento per cento in campagna elettorale. La risposta è stata precisa: il nuovo progetto è stato cancellato dagli elettori. Il risultato non è discutibile e questa giunta non rappresenta neppure un terzo dell’elettorato valdostano. La gente vuole voltare pagina.”
Ha proseguito dicendo che “Non si vogliono più le manovre di Palazzo che vanno contro il volere degli elettori: per ben tre volte in questa legislatura è successo e il risultato elettorale è stata le risposta. Proseguire su questa strada è un atto irresponsabile.”
Il Consigliere Carlo Perrin
“la volontà popolare mi ha conferito un ruolo importante e insieme al collega Nicco saremo attenti alle esigenze della popolazione. Le analisi del dopo voto e le conseguenze dovranno arrivare dalle forze politiche e questa Assemblea deve essere sovrana nelle decisioni.
Bisogna avere il coraggio di prendere atto della situazione: il segnale dato dalla popolazione è forte e reclama il cambiamento e la necessità di garantire una democrazia effettiva.”
Il Vicepresidente del Consiglio, Roberto Nicco, ha precisato che “opereremo cercando sempre il confronto con le parti interessate per individuare insieme le risposte più soddisfacenti per la Valle d’Aosta e il Consiglio sarà il punto di riferimento per questo tipo di lavoro. Al governo regionale offriamo la più leale e piena collaborazione, a cui auspichiamo un reciproco comportamento.”
Ha successivamente fatto riferimento allo Statuto speciale, auspicando l’inizio dell’iter di revisione. Ha, infine, annunciato di iscriversi al gruppo misto, nella componente delle minoranze etniche e linguistiche.
Il capogruppo della Casa delle Libertà, Dario Frassy, ha affermato che “il risultato elettorale è importante per le risultanze e perché sollecita una serie di valutazioni e riflessioni in chiave regionale. L’elettorato valdostano, con anni di ritardo, si è espresso chiaramente e ha bocciato la politica “ni droite ni gauche” dell’Union Valdôtaine. Una scelta che ha premiato anche il centrodestra: un elettore su quattro ha votato per la nostra proposta, quindi non possiamo che essere soddisfatti.”
“Bisogna fare delle scelte ed essere coerenti politicamente, ha proseguito Frassy. Chi ha perso è perché non ha fatto delle scelte e l’elettorato più coraggioso ha optato per un’opzione netta e precisa. Ora, quale progetto politico si rende proponibile per questa regione? Vorremmo capire poi quale è il ruolo di tanti colleghi che sono unionisti e che vengono chiamati “dissidenti”.
“È cambiato tutto dopo le elezioni ed è necessario capire quali saranno i nostri interlocutori. La Valle d’Aosta è cambiata perché è cambiata la consapevolezza che bisogna fare delle scelte precise.”
Il capogruppo della Fédération Autonomiste, Claudio Lavoyer, ha preso atto del risultato negativo del risultato elettorale. “Questa maggioranza è nata non solo per sostenere la lista Vallée d’Aoste, ma per dare un progetto a questa regione. L’omogeneità delle coalizioni non vuol dire che si debbano vincere sempre le elezioni. La vittoria di Perrin e Nicco non è il risultato di una strategia convincente, un progetto omogeneo per la Valle d’Aosta.
Esprimiamo quindi la nostra piena e totale contrarietà verso l’ipotesi di elezioni anticipate. Vogliamo un governo stabile e capace di fornire risposte alla popolazione.”
Per il capogruppo dell’Union Valdôtaine, Guido Cesal, “il risultato delle elezioni rappresenta un momento di riflessione per il nostro movimento. Si tratta di una situazione complicata, piuttosto confusa. Tutti i Consiglieri hanno confermato di sostenere questo governo regionale con lealtà fino al prossimo congresso dell’Union Valdôtaine di giugno. Le ipotesi sul futuro di questa maggioranza sono ancora aperte. Ritengo comunque necessario respingere la richiesta di dimissioni perché la riteniamo strumentale. Il progetto politico, che non è stato ben compreso dagli elettori, deve portare a una profonda riflessione.”
Il dibattito prosegue con l’intervento di altri consiglieri.
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Dopo il ricordo, da parte dell’Assemblea, di Bruno Ferrero, già Assessore tecnico ai Lavori pubblici, scomparso venerdì 14 aprile, e l’intervento di Giulio Fiou che ne ha ricordato la figura politica e umana, il dibattito sul dopo elezioni è iniziato con l’intervento del capogruppo dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, Dina Squarzino.
“Come forza politica che ha sostenuto i candidati eletti, i colleghi , esprimiamo la piena soddisfazione per un risultato chiaro, inequivocabile e straordinario.”
Ha quindi augurato ai neo eletto un buon lavoro, aggiungendo che “si tratta di un risultato che ha disconosciuto un sistema di potere, e riteniamo che il Presidente Caveri, per le sue dichiarazioni nella campagna elettorale e per l’impegno profuso con il suo ruolo istituzionale, debba presentare le dimissioni.”
Ha quindi proseguito affermando che “la vostra forza politica è stata sconfitta dalla gente. Il segnale del popolo è stato chiaro: non si vogliono metodi di potere che usano le persone a fini personali, mentre ha detto sì a un cambiamento radicale a livello nazionale e regionale.”
Ha quindi preso la parola il capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS-PSE, Giovanni Sandri, per il quale “è successo un terremoto politico in Valle d’Aosta, qualcosa di più di un ordinario risultato elettorale.”
Ha poi fatto un excursus sulle vicende pre-elettorali e sugli accordi presi. “Su quella scelta la nuova maggioranza si è spesa al cento per cento in campagna elettorale. La risposta è stata precisa: il nuovo progetto è stato cancellato dagli elettori. Il risultato non è discutibile e questa giunta non rappresenta neppure un terzo dell’elettorato valdostano. La gente vuole voltare pagina.”
Ha proseguito dicendo che “Non si vogliono più le manovre di Palazzo che vanno contro il volere degli elettori: per ben tre volte in questa legislatura è successo e il risultato elettorale è stata le risposta. Proseguire su questa strada è un atto irresponsabile.”
Il Consigliere Carlo Perrin
“la volontà popolare mi ha conferito un ruolo importante e insieme al collega Nicco saremo attenti alle esigenze della popolazione. Le analisi del dopo voto e le conseguenze dovranno arrivare dalle forze politiche e questa Assemblea deve essere sovrana nelle decisioni.
Bisogna avere il coraggio di prendere atto della situazione: il segnale dato dalla popolazione è forte e reclama il cambiamento e la necessità di garantire una democrazia effettiva.”
Il Vicepresidente del Consiglio, Roberto Nicco, ha precisato che “opereremo cercando sempre il confronto con le parti interessate per individuare insieme le risposte più soddisfacenti per la Valle d’Aosta e il Consiglio sarà il punto di riferimento per questo tipo di lavoro. Al governo regionale offriamo la più leale e piena collaborazione, a cui auspichiamo un reciproco comportamento.”
Ha successivamente fatto riferimento allo Statuto speciale, auspicando l’inizio dell’iter di revisione. Ha, infine, annunciato di iscriversi al gruppo misto, nella componente delle minoranze etniche e linguistiche.
Il capogruppo della Casa delle Libertà, Dario Frassy, ha affermato che “il risultato elettorale è importante per le risultanze e perché sollecita una serie di valutazioni e riflessioni in chiave regionale. L’elettorato valdostano, con anni di ritardo, si è espresso chiaramente e ha bocciato la politica “ni droite ni gauche” dell’Union Valdôtaine. Una scelta che ha premiato anche il centrodestra: un elettore su quattro ha votato per la nostra proposta, quindi non possiamo che essere soddisfatti.”
“Bisogna fare delle scelte ed essere coerenti politicamente, ha proseguito Frassy. Chi ha perso è perché non ha fatto delle scelte e l’elettorato più coraggioso ha optato per un’opzione netta e precisa. Ora, quale progetto politico si rende proponibile per questa regione? Vorremmo capire poi quale è il ruolo di tanti colleghi che sono unionisti e che vengono chiamati “dissidenti”.
“È cambiato tutto dopo le elezioni ed è necessario capire quali saranno i nostri interlocutori. La Valle d’Aosta è cambiata perché è cambiata la consapevolezza che bisogna fare delle scelte precise.”
Il capogruppo della Fédération Autonomiste, Claudio Lavoyer, ha preso atto del risultato negativo del risultato elettorale. “Questa maggioranza è nata non solo per sostenere la lista Vallée d’Aoste, ma per dare un progetto a questa regione. L’omogeneità delle coalizioni non vuol dire che si debbano vincere sempre le elezioni. La vittoria di Perrin e Nicco non è il risultato di una strategia convincente, un progetto omogeneo per la Valle d’Aosta.
Esprimiamo quindi la nostra piena e totale contrarietà verso l’ipotesi di elezioni anticipate. Vogliamo un governo stabile e capace di fornire risposte alla popolazione.”
Per il capogruppo dell’Union Valdôtaine, Guido Cesal, “il risultato delle elezioni rappresenta un momento di riflessione per il nostro movimento. Si tratta di una situazione complicata, piuttosto confusa. Tutti i Consiglieri hanno confermato di sostenere questo governo regionale con lealtà fino al prossimo congresso dell’Union Valdôtaine di giugno. Le ipotesi sul futuro di questa maggioranza sono ancora aperte. Ritengo comunque necessario respingere la richiesta di dimissioni perché la riteniamo strumentale. Il progetto politico, che non è stato ben compreso dagli elettori, deve portare a una profonda riflessione.”
Il dibattito prosegue con l’intervento di altri consiglieri.