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Communiqué n° 218 de 10 mai 2023

Approvato un disegno di legge in materia di strutture turistico-ricettive


Con 19 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PC, PlA, SA,) e 15 astensioni (Lega VdA, PCP, FI, GM) espressi nella seduta del 10 maggio 2023, il Consiglio ha approvato un disegno di legge che contiene disposizioni in materia di strutture turistico-ricettive.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta il 13 dicembre 2022 ed esaminato dalle Commissioni terza e quarta, si compone di cinque articoli volti a modificare gli articoli 90bis, ter e quater della legge regionale n. 11/1998 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta) che disciplinano alcune fattispecie di interventi di ampliamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e di strutture turistico-ricettive.

Sul testo sono stati approvati cinque emendamenti della maggioranza volti, da una parte, ad evitare l'efficacia retroattiva delle due nuove disposizioni inserite e, dall'altra, a introdurre una durata decennale del vincolo di destinazione per le strutture che beneficiano degli incrementi.

Il Consigliere Paolo Cretier (FP-PD) ha relazionato in Aula anche a nome del Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU): «Negli anni sono nate alcune criticità rispetto ai Piani regolatori generali comunali e gli adeguamenti sono necessari per limitare iniziative non coerenti con lo spirito originario delle norme oltre che per gli standard di mercato. In Commissione, l'Assessore Grosjacques ha riferito che sono state richieste 161 autorizzazioni e 102 pareri per l'articolo 90ter (centri benessere): si tratta quindi di una norma con un impatto importante nell'evoluzione del settore. Queste modifiche evidenziano bene la necessità di recuperare l'enorme patrimonio presente in molti comuni che vedono nel proprio territorio incrociarsi i percorsi del Cammino Balteo e della Via Francigena con il transito di escursionisti amanti della natura vissuta in modo "lento" e interessati a offerte di servizi lungo il percorso prescelto tipicamente a tappe. Con questo intervento centriamo quindi tre importanti obiettivi: il primo, dare concretamente un'occasione di recupero ai fabbricati esistenti; il secondo collegato al primo è quello di contenere il consumo di suolo; il terzo è offrire dei servizi territoriali diversi a costi differenziati a clientele che non cercano i servizi alberghieri ma che si muovono su un itinerario, giorno dopo giorno.»

Entrando nel merito delle modifiche, il Consigliere ha specificato: «In particolare sono escluse dai benefici urbanistici le strutture che siano oggetto di riduzione del volume o della superficie complessiva; viene fissato un rapporto tra le superfici da destinare a centro benessere e le superfici di servizio delle strutture ricettive, in modo da sostenere la prevalenza dell'attività ricettiva rispetto al centro benessere, così come vengono introdotti un vincolo di destinazione d'uso per le strutture che beneficiano degli incrementi e un vincolo specifico all'uso nell'ambito delle attività consentite nei centri benessere; si escludono di fatto gli interventi di nuova costruzione degli ostelli per la gioventù e i posti tappa escursionistici (dortoirs), al fine di privilegiare le forme di riuso anche di interi nuclei preesistenti e disponibili.»

Il dibattito in Aula

Il Consigliere Luca Distort, anticipando l'astensione del gruppo Lega, VdA ha spiegato: «Il percorso di approfondimento in Commissione di questo documento è stato accompagnato da un dibattito e anche da una condivisione di visioni. Il nostro gruppo ha esposto una serie di intendimenti fondamentali per dare risposte concrete a un mondo imprenditoriale e, in quest'ottica, abbiamo chiesto interventi che fossero funzionali allo svolgimento delle attività ricettive. La nostra è una visione politica, economica e di territorio e non funzionale alla mera disciplina legislativa di un settore economico. La nostra azione ha avuto una risposta importante da parte del Governo che ha comunicato di avere in elaborazione un ulteriore testo in cui saranno sviluppati gli argomenti da noi evidenziati. Esprimeremo la nostra posizione su questo documento in Aula e prima ancora in Commissione perché, per il nostro gruppo, i lavori consiliari hanno un'importanza essenziale per creare norme realmente rappresentative e aderenti alle esigenze della comunità. Per quanto riguarda, invece, il testo in discussione oggi, vogliamo sottolineare che non è quello su cui ci siamo espressi alla fine di un breve percorso di approfondimento in Commissione, dal momento che, solo questa mattina, sono stati presentati cinque emendamenti, alcuni dei quali particolarmente significativi. Oggi ci viene chiesto di esprimerci su un testo molto diverso da quello che abbiamo approvato. Non è nostra intenzione boicottare questo disegno di legge ma ci preme rilanciare l'appuntamento al prossimo atto normativo annunciato dalla maggioranza che dovrebbe avere una visione più ampia del mondo dell'imprenditoria: un mondo che segue delle regole non improntate solo al mero profitto ma alla valutazione costi/benefici. I dettagli tecnici, per il Consiglio, sono un esercizio normativo ma è ben diverso per chi si trova a doverli applicare concretamente. La normativa deve dare indicazioni e non costruire dei recinti se vuole sostenere la nostra classe imprenditoriale.»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, annunciando l'astensione, ha osservato: «Questa norma è l'ennesima toppa a dimostrazione che non vi è una visione complessiva. È vero che questa modifica legislativa ha l'obiettivo di arginare in qualche modo un uso improprio della norma e metterci al riparo da speculazioni, come dettoci in Commissione. Si è invece deciso di limitare il testo solo ad una parte, senza conoscere l'entità del fenomeno. I numeri forniti dall'Assessore in Commissione, infatti, ci dicono semplicemente che vi sono state 161 autorizzazioni, ma non conosciamo la percentuale di questi aumenti né l'entità volumetrica di cui stiamo parlando. Sul piano casa dove c'è un monitoraggio abbiamo chiaro che l'aumento dei volumi a Courmayeur ad esempio è stata di 100.000 m3, qui no. Bene l'emendamento che porta il vincolo limitativo a 10 anni, anziché ai 5 previsti dell'Assessore Guichardaz, così come il riutilizzo del patrimonio esistente per quanto riguarda i "dortoirs". Ancora una volta, con questa norma, si continua in una logica di sottrazione delle competenze urbanistiche ai Comuni, enti direttamente interessati visto che poi devono garantire servizi, l'acquedotto, tutto ciò che sta nel loro territorio. Visto che si andava a toccare la norma di riferimento, ci aspettavamo qualcosa di più.»

«Nelle audizioni in Commissione è emersa la necessità di correggere le situazioni necessarie ad arginare la questione delle speculazioni - ha ricordato il Capogruppo Pierluigi Marquis, annunciando l'astensione del gruppo Forza Italia -. Tuttavia il Governo non ha saputo comunicare l'entità delle criticità rilevate. Come possiamo pronunciarci su questa norma, facendo delle valutazioni di tipo tecnico se non ci sono stati forniti gli strumenti necessari? Come si fa a prevedere nella legge la possibilità di realizzare ampliamenti di volumetria fino al 40% senza conoscere lo stato dell'arte? Questo approccio metodologico non è sicuramente positivo e non genera i miglioramenti qualitativi che noi auspichiamo. Il nostro gruppo ritiene che l'impresa debba essere il motore del rilancio dell'economia e questa iniziativa non considera con la giusta attenzione l'approccio imprenditoriale. Serve una riforma complessiva del settore turistico perché la creazione di nuove leggi spesso confliggenti tra loro non ci rende competitivi nei confronti delle altre Regioni che sono molto più evolute in questo senso. Sui cinque emendamenti giunti in Aula questa mattina, fa specie che siano stati presentati dalla maggioranza che forse non ha debitamente approfondito la questione.»

Per il Capogruppo di AV-VdA Albert Chatrian, «l'obiettivo di questo provvedimento è fare ordine. A monte ci sono state delle criticità e quando queste vengono evidenziate bisogna avere la capacità e la forza di trovare le migliori soluzioni. La nostra visione politica vuole rispondere alla necessità di recuperare l'enorme patrimonio edilizio valdostano: con questa norma fissiamo dei pilastri fondamentali per farlo, andando così anche a contenere il consumo di suolo, valorizzare il territorio e creare le condizioni per dare servizi agli ospiti in maniera differenziata. Osservo poi che gli emendamenti sono cinque ma è uno quello principale: estendere a 10 anni il vincolo di destinazione d'uso per le strutture che beneficiano degli incrementi.»

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha evidenziato che «la Valle d'Aosta ha territori diversi e conseguentemente offre diverse tipologie di turismo tanto che è stata suddivisa in ben sette aree. Ci sono località di grande richiamo turistico ma anche piccoli territori con la loro offerta peculiare. Questa legge cerca di dare delle risposte concrete all'imprenditoria e deve porsi come base per iniziare un discorso più profondo tarato sulle diverse esigenze dei territori. La norma del futuro dovrà consentire di recuperare il patrimonio immobiliare, valorizzare il territorio ma anche di sostenere chi fa investimenti improntati non solo sul guadagno ma basati sulla passione per la propria professione Fare l'imprenditore turistico nei piccoli comuni significa lavorare solo per un certo periodo dell'anno ma è anche un servizio duraturo, reso al territorio, che va oltre la stagionalità. mi auguro che con questa norma il Consiglio voglia iniziare un percorso virtuoso nei confronti del turismo ponendo le basi per il futuro.»

L'Assessore al turismo e commercio, Giulio Grosjacques, nella replica, ha evidenziato che «la discussione in Commissione è stata utile e ha portato il Governo a fare delle considerazioni per dare risposte a quanto emerso. Ho parlato di situazioni anomale, ma vorrei sgombrare il campo: con questo provvedimento non stiamo precludendo agli imprenditori la possibilità di ampliare, stiamo mettendo delle regole, perché nei 263 pareri si sono verificate delle anomalie. Non c'è niente che impedisca l'attività imprenditoriale, viene semplicemente regolamentata la disciplina dei cambi di destinazione d'uso delle attività turistico-ricettive, che se attivati non potranno consentire di beneficiare degli aumenti volumetrici previsti dagli articoli 90bis e 90ter della legge 11/1998. Riguardo agli emendamenti, ricordo che quello relativo alla data obbligatoria del 30 giugno 2023 lo avevo già annunciato in Commissione ed è volto ad evitare l'efficacia retroattiva delle nuove disposizioni inserite. L'aumento a 10 anni del vincolo di destinazione d'uso, come maggioranza riteniamo che sia un'impostazione corretta per chi da oggi in poi beneficerà degli aumenti volumetrici per posti letto e centri benessere. L'obiettivo è quindi quello di regolamentare in maniera molto puntuale questa materia, che come tutte le norme ha avuto qualche distorsione nella sua applicazione.»

SC-LT