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Communiqué n° 217 de 10 mai 2023

Approvato l'ampliamento del Parco Mont Avic nel comune di Fénis

 

Nella seduta del 10 maggio 2023, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità l'atto di ampliamento dei confini del Parco naturale Mont Avic all’area dell'alta val Clavalité, nel comune di Fénis.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale il 12 aprile scorso, prevede una zona di ampliamento di 1.549 ettari, di cui 1.458 di proprietà privata e 91 ettari del Comune di Fénis. Con questa modifica, l'estensione complessiva del Parco si eleva quindi a 7.293 ettari.

L'Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet, nel ricordare che l'iter ha preso il via alla fine del 2018, ha parlato di «un ampliamento adeguato per cui sono stati fatti i giusti ragionamenti non solo sull'aumento di organico e sulla spesa che comporterà per il Parco ma anche sulle giuste istanze dei territori e dei portatori di interessi del mondo agricolo, venatorio, degli enti locali. L'interesse delle comunità limitrofe al Parco è un aspetto positivo: vuol dire che la sua mission viene svolta bene, che l'interazione con il territorio è buona e che il Parco è diventato un interlocutore credibile. Un soggetto che oltre ad assicurare la conservazione di un ambiente naturale di pregio può contribuire anche alla crescita economica del territorio secondo i principi di sostenibilità. Le richieste avanzate in sede di Assemblea del CELVA saranno sicuramente valutate: abbiamo condiviso le prospettive e le perplessità dei Comuni in particolare di quelli che non sono coinvolti da questo ampliamento e che ad oggi non hanno ancora elementi sufficienti per potersi esprimere a favore di un ulteriore ampliamento. Si tratta di elementi che forniremo così da proseguire un confronto che dovrà essere rispettoso delle varie sensibilità degli enti locali, sapendo che un ulteriore allargamento dovrà essere territorialmente coerente e condiviso anche con i due comuni che fin dalla sua creazione nel 1989 rappresentano il cuore (Champdepraz e Champorcher). Il territorio regionale ad oggi vede una percentuale di aree protette del 12%, un dato significativo che raggiunge il 30% considerando anche le aree Natura 2000. L'attuale Consiglio di amministrazione del Parco è in scadenza: appena vi sarà il rinnovo si riprenderà un percorso che vuole essere una continua evoluzione tenendo conto delle esigenze dei territori ma anche un ragionamento complessivo su tutta la regione che sappia coniugare tutti i suoi atout turistici naturalistici agricoli e paesaggistici.»

Il dibattito in Aula

Le Chef de groupe de AV-VdAU, Albert Chatrian, a retracé l'histoire du Parc du Mont Avic, qui a été crée en 1989 «dans le but de conserver et de mettre en valeur les ressources naturelles présentes dans la haute vallée du torrent Chalamy dans la commune de Champdepraz. Le premier élargissement date de 2003 et concerne le territoire de la haute vallée du torrent Ayasse dans la commune de Champorcher pour une extension totale d'environ 5 800 hectares. Le Parc est la première aire protégée enregistrée EMAS en Italie et en Europe, ce qui permet la mise en œuvre d'un système de gestion environnementale visant l'amélioration continue de l'état de conservation et à la mise en valeur du territoire, des écosystèmes et de la biodiversité. Ce système de gestion a également été transféré aux 18 opérateurs qui ont obtenu le label de qualité Parc naturel du Mont Avic grâce à leur engagement pour la durabilité environnementale de leurs activités. Le Parc s'est occupé au fil des années de la récupération et de l'entretien des biens immeubles régionaux (alpages, bivouacs, gîtes forestiers) en les valorisant. Par ailleurs, sur son territoire, se trouvent également des structures d'hébergement détenues et gérées par des particuliers (refuges et buvette), tout comme l'activité pastorale, encouragée pour préserver les typologies de grande valeur environnementale et paysagère, est exercée dans 14 alpages (dont 8 avec des bâtiments habitables). Le réseau de sentiers de randonnée pédestre s'étend sur plus de 100 km, dont certains peuvent être parcourus avec des VTT et des animaux de selle. A rappeler aussi, les collaborations avec le Musée régional des sciences naturelles de Saint-Pierre, différentes universités, d'autres parcs naturels et des groupes de recherche internationaux, en contribuant au développement de projets de recherche et d'études. Enfin, je tiens à souligner l'activité didactique réalisée par les gardes forestiers avec des classes primaires et secondaires aussi bien dans les centres d'accueil que sur le territoire. Avec cet élargissement qui augmente de 30% les limites du Parc nous donnons force à notre vision politique: protection de l'environnement et développement des communautés, création de nouveaux postes de travail, en sachant relever les défis avec le territoire.»

«La vicenda dell'allargamento del Parco è iniziata nel luglio 2018 quando alcuni proprietari di terreni nel comune di Fénis si costituirono in comitato per chiedere l'inserimento delle loro proprietà nell'area protetta - ha ricordato la Consigliera di PCP Chiara Minelli -. Si tratta persone convinte dell'importanza che l'ampliamento può avere per la salvaguardia dell'ambiente, dei terreni e degli alpeggi, e anche per la promozione turistica. Nel periodo successivo, oltre a questi privati, anche altri Comuni hanno manifestato il loro interesse a valutare l'inserimento nel Parco di terreni pubblici. Nel periodo in cui sono stata Assessora ho proseguito gli incontri con i cittadini e le Amministrazioni comunali, avviati nella precedente Legislatura per portare a termine il progetto. Spiace che di questa parte del percorso non sia rimasta traccia nella delibera che si approva, una mancanza di attenzione per le Amministrazioni comunali che avevano avuto un atteggiamento di apertura e interesse. Assurdo è il fatto che ci siano voluti cinque anni per arrivare alla conclusione dell'iter quando, sempre nel 2021, il progetto di ampliamento per questi terreni era pronto: l'istruttoria era stata completata e le risorse stanziate. E, invece, tutto è rimasto bloccato per due anni! Non abbiamo ben compreso le ragioni di un così lungo ritardo, possiamo però intuirle. In ogni caso, oggi arriva in Consiglio un provvedimento importante, che voteremo convintamente. Chiediamo fin da subito all'Assessore competente di riprendere il progetto di allargamento del Parco ad altri comuni. C'è un interesse manifesto che va coltivato. Con l'atto di oggi si mette la parola fine solo ad una parte dell'ampliamento, ora bisogna continuare il lavoro.»

Per il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, «il Parco ha fatto da volano a uno sviluppo del turismo escursionistico della zona per gli amanti della montagna, un turismo lento in un ambiente naturale protetto grazie al lavoro sinergico tra Parco, Amministrazioni comunali e privati che hanno investito per il miglioramento di strutture ricettive e per ottenere la certificazione di qualità di aziende e prodotti. Si è così potuto dare un'ulteriore spinta ad un complesso di iniziative per creare sviluppo imprenditoriale ed economico di attività e aziende dentro e attorno al Parco. È importante che con questo ampliamento del Parco vengano implementate le risorse dell'Ente con un trasferimento triennale funzionale agli adeguamenti della pianta organica sia in senso amministrativo che di vigilanza e per il mantenimento della rete sentieristica in sicurezza. Con questo ampliamento sarà possibile accedere al Parco da tre punti diversi da tre vallate diverse: occorre fare dei ragionamenti anche con i comuni limitrofi poiché il flusso turistico necessita di una serie di servizi e di una valutazione legata ai temi della protezione civile. Bene quindi l'iniziativa ma sarà necessaria la comprensione e l'informazione sui vincoli, in particolare con la gestione dei pascoli e degli alpeggi, e sulla pericolosità della rete sentieristica: questo il Parco lo sta facendo bene a servizio di tutti i territori.»

«Il lavoro svolto fino ad oggi è stato molto importante - ha commentato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Centrale è stato l'approccio adottato nei confronti delle varie comunità, improntato all'attenzione e all'ascolto delle esigenze degli enti locali rispetto ai dubbi e alle criticità sollevate sull'ampliamento del Parco. Un percorso virtuoso che non deve essere considerato come un rallentamento del lavoro ma come un passaggio necessario e obbligato. L'ampliamento è stato metabolizzato da chi lo ha proposto - Comune di Fénis e privati - anche per le risorse finanziare che sono state investite e che ne garantiscono la realizzazione e la gestione quotidiana. Ci sono altre Amministrazioni comunali che stanno facendo le dovute valutazioni sul tema prima di prendere la decisione finale più appropriata per il loro territorio e la loro comunità.»

 

SC-LT