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Communiqué n° 214 de 10 mai 2023

Il Consiglio ha eletto le sue componenti in seno alla Consulta per le pari opportunità

 

Nella seduta del 10 maggio 2023, il Consiglio Valle ha nominato le Consigliere Raffaella Foudraz (20 schede a favore), Erika Guichardaz (8) e Chiara Minelli (13) in seno alla Consulta per le pari opportunità.

Ha inoltre eletto dieci componenti in rappresentanza degli organismi femminili di sindacati, datori di lavoro, forze politiche, volontariato e associazioni che si occupano di valorizzazione dell'identità di genere. Sono state elette: Raffaella Matar-Sahd (21 voti), Vera Verducci (14), Alessia Prochilo (13), Sonia Caracciolo (14), Fabiola Megna (18), Maria Elena Udali (20), Miguelina Baldera Santana (17), Sara Favre (16), Franca Borre (19), Denise Noussan (18).

Spetterà poi al Presidente del Consiglio costituire con proprio decreto la Consulta, che oltre a queste tredici figure sarà formata da: Cristina Del Favero (GGIL VdA), Alessandra Fanizzi (Conferenza valdostana delle professioni), Giacinta Prisant (DORA - Donne in VdA) e Patrizia Scaglia (Fondazione Comunitaria) designate congiuntamente dagli organismi femminili; Manuela Bergamasco (Vicesindaco di Quart), Dorina Brunod (Vicesindaco di Châtillon), Francesca Farinella (Consigliera comunale di Ayas), Clotilde Forcellati (Assessora di Aosta) e Raffaella Roveyaz (Consigliera comunale di Aymavilles) designate dal Consiglio permanente degli enti locali; la Consigliera di parità Kaya Foletto.

La Consulta per le pari opportunità è prevista dalla legge n. 53/2009 con l'obiettivo di promuovere iniziative per la valorizzazione delle differenze di genere oltre che di favorire la rimozione di ogni forma di discriminazione e disuguaglianza.

Il dibattito in Aula

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha sostenuto che «riproporre un organismo tel quel ha poco senso visto che conosciamo le problematiche che ci sono state in passato. Con la votazione di oggi vedo difficile che la "minoranza della minoranza" possa essere rappresentata all'interno della Consulta nei dieci nomi di espressione del Consiglio. La parte progressista difficilmente sarà rappresentata, in un organo che, invece, dovrebbe essere plurale e rappresentare tutti. Fa specie poi che il movimento dell'UV non sia nemmeno riuscito a fare sintesi al suo interno proponendo tre nominativi. Sarà comunque importante comprendere l'evoluzione di questo sistema anche alla luce della futura modifica della legge.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha osservato: «C'è una legge che dispone la nomina di una Consulta per le pari opportunità, ma in questi anni questa norma è stata disapplicata. Le leggi vanno osservate, anche se non ci piacciono e devono essere riformate. Questo è un principio fondamentale e deve essere rispettato.»

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha replicato che «questa norma ha molteplici criticità che sono già state evidenziate anche in altre Legislature nelle quali non si era proceduto alla ricomposizione di questo organismo e si sera riflettuto se non fosse il caso di modificare la legge prima di rinominare la Consulta. Ma in Conferenza Capigruppo si è preferito procedere prima alla sua ricomposizione. La legge ha molte lacune, ora la applichiamo nella prospettiva di migliorare il testo già in questa Legislatura.»

 

SC-LT