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Communiqué n° 175 de 20 avril 2023

Interpellanza sul rinnovo del contratto del comparto unico regionale

 

Nella seduta consiliare del 20 aprile 2023, il contratto del comparto unico regionale è stato al centro di un'interpellanza del gruppo Progetto Civico Progressista.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha ricordato che «il contratto è scaduto nel 2018 e non è ancora stato rinnovato. Il 28 marzo, audito in seconda Commissione, il Presidente Testolin aveva riferito che il rinnovo era stato concordato con le organizzazioni sindacali e che sarebbe stato prossimamente approvato dalla Giunta ai fini della firma definitiva. Il Presidente aveva anche parlato di un rinnovo che pesa per 8,3 milioni di euro, che trovano già copertura sul bilancio 2023, annunciando che i dipendenti avrebbero trovato i soldi nella busta paga di maggio/giugno. Ad oggi, non ci risulta esservi la firma definitiva, mentre sono stati rinnovati sia i contratti delle Regioni a Statuto ordinario, sia quello dei lavoratori statali. Chiediamo quindi quali siano i motivi che determinano il perdurare della mancata sottoscrizione, a che punto sia la modifica della legge 22/2010 in materia di comparto unico con particolare riguardo alle aree di contrattazione, se siano state elaborate le direttive di contrattazione 2022-2024.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha ricordato che «il 23 febbraio scorso è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo contrattuale per il triennio economico 2019-2021 e per la modificazione dell’Accordo delle disposizioni contrattuali economiche e normative delle categorie del comparto unico del 13 dicembre 2010. Il 10 marzo, il Corecop (Comitato regionale per le politiche contrattuali) ha espresso parere favorevole in merito all’ipotesi di accordo. Il perdurare della mancata sottoscrizione dell’Accordo definitivo è dovuto al fatto che le trattative essendosi protratte oltre l’anno 2022, occorre sistemare le partite finanziarie accantonate per i rinnovi contrattuali al fine di poter procedere alle variazioni di bilancio necessarie all’erogazione degli arretrati. L’operazione si perfezionerà con l’approvazione del rendiconto finanziario in modo da dare conto dell'intera erogazione, sia delle categorie, sia dei vigili del fuoco che dei forestali.»

In merito alle modifiche della legge 22/2010 sul comparto unico, il Presidente ha specificato che «anche al fine di prevedere l’area di contrattazione separata specifica per il comparto sicurezza, si sta procedendo con gli incontri, anche con le parti sindacali, al fine di addivenire al più presto ad una proposta di disegno di legge. Ad oggi le aree di contrattazione sono 3: categorie, dirigenza e giornalisti. Anche le due leggi di riferimento dei vigili del fuoco e dei forestali saranno analizzate nel percorso complessivo in modo da armonizzarle e renderle coerenti nel loro insieme.»

«Infine - ha detto Testolin -, in merito all’emanazione da parte del Corepoc delle direttive relative al rinnovo parte giuridica e parte economica per il triennio 2022-2024, sia per le categorie che per la dirigenza, il Comitato provvederà al più presto alla loro predisposizione e invio al Comitato regionale per le relazioni sindacali, in modo da ultimare anche questa seconda tranche del contratto.»

La Capogruppo Guichardaz, nella replica, ha osservato: «Stiamo parlando di 5000 dipendenti: era quindi corretto mettere a conoscenza di tutti queste informazioni, anche a fronte di una serie di considerazioni che ci sono arrivate e che evidenziavano "disfunzionamenti della macchina direttiva (Giunta e Corepoc) e di quella recettiva esecutiva (Crrs)". Rilevo che il Corepoc, nel suo parere del 10 marzo 2023, mette in luce alcune criticità, di cui si dovrà tenere conto: il servizio mensa e la disciplina dello sgombero neve sono rinviati a momenti successivi; bisogna trovare copertura rispetto alla questione dei vigili del fuoco e dei forestali; l'ipotesi di accordo si discosta in parte dalle direttive del Corepoc e quindi le responsabilità restano a carico del Crrs. Ho visto con piacere che viene finalmente riconosciuta la figura dell'armiere, con un'indennità mensile di 600 euro: sarebbe più corretto però pensare ad un inquadramento specifico per figure con competenze così specifiche. Con un rinnovo così tardivo, purtroppo il peso fiscale in busta paga sarà rilevante e questo ci preoccupa. Alla luce di tutto questo direi agli insegnanti di tenersi stretti il loro contratto nazionale e di ricordarsi cosa avviene ai dipendenti del comparto regionalizzati, perché da noi si arriva sempre in ritardo. Dovremmo essere all'avanguardia e, invece, ci ritroviamo sempre a rimorchio degli altri.»

 

SC