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Communiqué n° 162 de 19 avril 2023

Interrogazione sul patrimonio immobiliare e sui costi delle "case green"

 

Con un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste, presentata nella seduta consiliare del 19 aprile 2023, si è parlato di "case green".

Il Capogruppo Andrea Manfrin, richiamando la direttiva UE per il miglioramento delle performance energetiche degli edifici che prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028 e quelli esistenti dovranno raggiungere la classe E entro il 2030 e la D entro il 2033, ha chiesto i dati sul patrimonio immobiliare pubblico e privato della regione, la stima dei costi a carico delle famiglie e delle istituzioni per l'adeguamento alla direttiva UE e le valutazioni del Governo riguardo al suo impatto sulle relative ristrutturazioni.

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha affermato che «la direttiva europea definisce e lancia un grande obiettivo finale, ma come in altre politiche di coesione non pone sufficiente attenzione al diverso punto di partenza dei vari Paesi europei. Per capire l’impatto che la direttiva avrà sul patrimonio immobiliare pubblico e privato è quindi necessario attendere le decisioni del Governo nazionale. Per quanto riguarda il parco immobiliare pubblico e privato presente sul territorio regionale, il dato ultimo utilizzabile è quello del censimento ISTAT del 2011 in cui sono rilevati gli edifici in base alla destinazione d'uso (residenziale, produttivo, terziario, turistico-ricettivo e altri) che sono in totale 58.751 di cui 51.211 utilizzati. Per quanto riguarda gli edifici pubblici in Valle d’Aosta, non è disponibile un dato complessivo consolidato: dalle informazioni in nostro possesso risulterebbero 845 edifici, al 2018, numero ricavato dagli Attestati di prestazione energetica (APE) e da alcune verifiche effettuate con dati FESR. Di questi, 275 sono edifici in capo alla Regione (esclusi quelli di proprietà di VdA Structure), i restanti 570 di Comuni e, in minima parte, di Unités des Communes. Bisogna precisare che per il calcolo delle classi energetiche non si fa riferimento all'edificio ma alle unità immobiliari anche con destinazioni d'uso diverse. Il numero complessivo delle unità immobiliari presenti in Valle d’Aosta non è disponibile, fatto salvo per il settore residenziale, composto, sempre da fonte ISTAT, da 130.053 unità abitative al 2019, delle quali 59.736 con uso continuativo e 78.317 con uso saltuario. Per quanto riguarda la classificazione energetica, a partire dal 2017 è stata recepita la classificazione nazionale degli APE, abbandonando la precedente classificazione regionale “Beauclimat” e le due classificazioni non sono perfettamente confrontabili in quanto hanno classi differenti. Le elaborazioni aggiornate al 2023 sono in corso di validazione, per cui si fa riferimento agli ultimi dati consolidati al 30 giugno 2022. A tale data gli APE sono 57.497, di cui 36.395 redatti con il metodo “Beauclimat” e 21 mila con il metodo nazionale.»

Ricordando che a un edificio possono corrispondere più APE in base alla destinazione d’uso e all’accatastamento l'Assessore ha evidenziato che «estrapolando le unità immobiliari in classe energetica D ed E, 272 risultano in classe D, pari al 14% del totale degli APE e 424 in classe E, pari al 21,8% del totale. Per quanto riguarda la stima dei costi per le ristrutturazioni sul patrimonio pubblico e privato che causerebbe l'approvazione della direttiva, non siamo in grado di avere un dato reale. Utilizzando i dati del Super bonus proveremo a trasformare il dato di costo unitario della ristrutturazione che, però, ha un range molto largo a seconda del luogo e dell'edificio e incide in maniera rilevante sulla stima dei costi. Come per il Super bonus, questa direttiva, se non sarà calmierata da politiche mirate, rischierà di far aumentare i prezzi, i costi della materia prima e quelli di costruzione e di efficientamento. In larga massima, possiamo dire che per gli edifici pubblici in classe F e G (867 unità) il range può arrivare fino a 87 milioni di euro e fino a 43 milioni per quelli in classe E (424 unità). Se questa direttiva vuole raggiungere gli obiettivi che si è prefissata, immaginiamo che saranno messe a disposizione delle risorse per aiutare cittadini e imprese a realizzare questi interventi e saranno adottate politiche che governino il mercato per evitare le conseguenze del Super bonus che hanno distorto completamente il quadro di riferimento

Il Capogruppo Manfrin ha commentato: «È una situazione complessa. Spesso l'Europa si pone grandi obiettivi dimenticandosi dei punti di partenza e cerca di omogeneizzare realtà molto diverse tra loro. Se venisse applicata, la direttiva green costerebbe alle casse pubbliche circa 130 milioni di euro: soldi dei cittadini sottratti ad altre attività di pubblico interesse e non oso immaginare quale sarebbe la spesa per gli edifici privati. Questa direttiva è assolutamente folle e ci auguriamo che possa essere modificata. Su questo baseremo la nostra azione e vigileremo attentamente. Non vogliamo che si ripeta la situazione generatasi con il bonus 110%: il ricorso massiccio a opere di ristrutturazione ha creato un aumento dei prezzi dei materiali e dei lavori e una indisponibilità da parte delle imprese edili. È stata un'operazione elettorale di un ex Presidente del Consiglio dei Ministri i cui costi, però, sono stati scaricati su tutti i cittadini italiani

 

LT