Info Conseil

Communiqué n° 60 de 2 mars 2023

Elezione Presidente della Regione: il dibattito in Aula

 

Nella sessione straordinaria di oggi, giovedì 2 marzo 2023, dopo l'intervento del Consigliere Renzo Testolin (UV) candidato alla Presidenza della Regione, si è aperto il dibattito in Aula.

«Il pessimo spettacolo dato venerdì scorso non è stato dato da tutti i 35 Consiglieri, ma lo avete dato voi, 19 Consiglieri che vi riproponete oggi di nuovo in questa Aula con lo stesso programma, la stessa squadra di governo, le stesse deleghe e lo stesso programma - ha commentato la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -. Perché chi non vi ha votato la scorsa settimana dovrebbe votarvi oggi? Perché quei due, tre o quattro Consiglieri che non hanno votato venerdì voteranno oggi? Perché sono senza dignità? Per un attaccamento alle poltrone? Per quanto mi riguarda ho sempre dimostrato in questa Aula coerenza e correttezza e la caccia ai franchi traditori c'è stata. Rassicuro il Segretario del PD: nessuno ha mai pensato potesse essere uno dei suoi 5 Consiglieri un franco tiratore. In questi anni hanno votato la qualunque, accettato un governo fatto di soli uomini e provvedimenti in aperto contrasto con quanto proposto da anni. Oggi vengono riproposte le stesse cose presentate la scorsa settimana. Mi sarei aspettata che il dibattito tenuto in Aula portasse almeno a rivedere il programma, a dare risposte ai valdostani, ad inserire almeno la parola "casa" in quel documento. Il collega Testolin ha citato l'appello dei Sindaci e delle associazioni di categoria: io invece voglio ricordare il comunicato di Libera che, qualche mese fa, ha invitato a non ledere ulteriormente l'immagine della Valle d'Aosta e chiedeva all'Osservatorio di riunirsi per affrontare la questione. Mi chiedo se l'Osservatorio abbia fatto un minimo di riflessione sul tema. Comunque sia, il programma di oggi non ci convince così come non ci ha convinto la settimana scorsa.»

Per il Consigliere Claudio Restano (GM), «questa crisi che non è stata né voluta né provocata da Evolvendo: una crisi durata oltre un anno e non gestita nella maniera corretta. È stato un bel "paciocco": è questo che pensano i valdostani, che sono stufi di sentire che si opera per il bene della Valle d'Aosta. La soluzione della crisi poteva essere politica, ma purtroppo non è stato così: ci sono state posizioni di tipo personale, ma non politiche. Il percorso ha messo in luce l'individualità, i personalismi: noi abbiamo annunciato in più occasioni che non eravamo disponibili a soluzioni personali. Oggi ha vinto l'uomo più forte: solitario, pragmatico, decisionista, ma non ha vinto chi ha fatto politica. Auspico che Testolin sappia cambiare metodo e marcia, perché il "celodurismo" degli anni Novanta non potrà che portare a soluzioni impopolari, a nuove tensioni. Oggi celebriamo la sconfitta della politica, la vittoria di un Presidente e della sedicente squadra del Presidente: mi auguro che questo possa trasformarsi in una squadra compatta e reale, forte di un progetto politico che serve non solo alla maggioranza ma anche alla minoranza. Mi colloco all'opposizione, in un'area liberale, riformista, di centro-destra autonomista; collaborerò con Lega e Forza Italia e al di fuori di questo Consiglio con Fratelli d'Italia, con tutti coloro che vorranno portare legna ad un progetto politico serio. Collaborerò, se del caso, con la maggioranza, sempre nell'ottica di una collaborazione leale. Annuncio che non parteciperò al voto, uscirò dall'Aula, così non si potrà dire che sono un franco tiratore.»

Il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis, ha commentato: «Lo scorso Consiglio regionale è stato una pagina nera della nostra storia. Abbiamo visto i Consiglieri divisi e terrificati per quanto era successo. Mai in Valle d'Aosta, prima dello scorso Consiglio si è registrata una pagina del genere nel momento più alto dell'elezione della Presidenza della regione. È un episodio che non può essere sottovalutato, non è una "ragazzata". Credo invece che i valdostani abbiano l'esigenza di sapere cosa è successo. Il Presidente in carica ha oggi il coraggio di ripresentare la stessa proposta bocciata qualche giorno fà. Qual è il collante? Forse è la cadrega. Qual è il senso di responsabilità? Forse è quello per la propria famiglia, non di certo quella dei valdostani che auspicano un ritorno alle elezioni. La Valle d'Aosta merita persone serie all'interno di quest'Aula che invece è caratterizzata da un'eccessiva autostima. Non è la politica che ha fatto trovare delle soluzioni ma solo la paura di andare a elezioni, la necessità di mantenere lo status quo. Oggi ci si ripresenta in Aula come se niente fosse, gratificati dal compenso della poltrona. Il Presidente Bertin, poi, ci ha delusi molto. Il campione della trasparenza, che ha contribuito a portare la preferenza unica nel sistema elettorale di cui oggi constatiamo tutti i limiti. Lei ha creato le regole e, l'altro giorno, ha accettato l'introduzione di un criterio che garantisse la segretezza del voto. Oggi, invece, è tornato sui suoi passi. Il gruppo di Forza Italia non parteciperà a questo voto. Ci auguriamo che il risultato sia migliore di quello della volta scorsa. Ma se questa votazione non avesse esito positivo la riproporrete anche la settimana prossima per grande senso di responsabilità?»

«Venerdì in questa Aula sono state impartite lezioni su coerenza e correttezza, vi siete riempiti la bocca di réunion e di réunification. Poi l'urna ha dato un altro esito che è stato proprio un bell'esempio di coerenza e di infedeltà! - ha ricordato la Consigliera Chiara Minelli (PCP) -. Ora volete farci intendere che tutto si è appianato e risolto ma nessuno ci crede. Il Consiglio Valle è sempre più il palcoscenico di un teatro in cui vanno in scena le peggiori commedie dell'assurdo. Con 19 firme avete chiesto la convocazione del Consiglio straordinario, ha firmato anche il Presidente Bertin che, dunque, ha chiesto a sé stesso la convocazione dell'Assemblea! Quando sulla razionalità predominano le angosce e la volontà di dimostrare una compattezza fittizia si diventa ridicoli e si dimenticano anche i doveri di un ruolo istituzionale. Sul nostro voto di venerdì non si possono fare congetture fantasiose. Eravamo e siamo contrari a questa proposta di Governo che consideriamo non all'altezza delle esigenze della comunità di avere una solida azione di governo. Stare in maggioranza e in Giunta e votare deliberazioni non significa saper amministrare bene non è sufficiente per una forza politica. Nelle settimane scorse Elly Schlein ha affermato "amministrare non significa di per sé avere una linea politica". Valeva per un buon amministratore come il Presidente dell'Emilia Romagna, vale ancor più per i mediocri amministratori della Valle d'Aosta. Nella nostra regione si è dimenticata la politica, lo studio, l'approfondimento, la capacità di andare al cuore dei temi. Questo non succede più perché tutto è delegato alla dialettica di Palazzo. È un problema di sistema, di un sistema che non funziona e questo non funzionamento è legato anche al sistema elettorale valdostano. Tutti dicono che va cambiato ma nessuno dice come: avete avuto paura di sentire la popolazione, attraverso il referendum consultivo, perché avrebbe indicato una strada che avrebbe posto fine alle recite teatrali che vanno in scena in questa Aula da anni.»

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) ha parlato di «dramma, che ha coinvolto tutta la classe politica, senza distinguo. Questo, invece, va chiarito assolutamente: ci sono dei distinguo. Nella squadra del Presidente Testolin ci sono persone inaffidabili, che hanno deciso di fargli fare la più brutta figura che un candidato Presidente potesse fare. Oggi la squadra è stata ricompattata, ma domani? Avete ritrovato l'unità di intenti? Di fronte ai tanti dossier spinosi, che richiederanno un sostegno completo della maggioranza, cosa faranno gli insoddisfatti di turno? Vi manderanno di nuovo sotto? È una questione tutta interna alla maggioranza di sinistra e autonomista, che ha avuto la sfrontatezza di riproporsi, dove regna ancora oggi l'incertezza. E questo si avverte. Le persone sono disgustate e noi non possiamo non tenerne conto: quello visto sui social non sono i soliti leoni da tastiera, ma lavoratori, professionisti, uomini e donne attenti a quanto sta avvenendo, che non ne possono più di questo sistema. Ecco perché le percentuali di voto sono sempre più basse. Un esiguo numero di valdostani ha deciso il futuro politico e amministrativo dei valdostani. La Valle d'Aosta ha voglia di piani concreti, non di libri dei sogni. Per questo, Forza Italia ha sottolineato la richiesta di un cambiamento. La nostra opposizione è sempre stata seria, e noi in questa direzione lavoreremo di qui al 2025. Il Paese Italia ha dato fiducia al centro-destra: oggi, voi invece non guardate ad un futuro di rilancio, ma soltanto a consolidare le posizioni di alcuni e i valdostani se ne ricorderanno alle elezioni del 2025. Siamo disponibili al confronto sui temi, ma continueremo ad essere attenti, vigili e incalzanti nel fare opposizione, guardando con attenzione alle cose del fare e non agli annunci di prospettiva. La nostra opposizione si concentrerà sulla sanità, sulle attività economiche, sulle famiglie, sulla povertà. Oggi diciamo: basta con questa sceneggiata. È venuta l'ora della responsabilità e delle risposte concrete alle famiglie.»

Il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian, ha evidenziato: «Capisco chi non è d'accordo sulla scelta fatta da questa maggioranza. Noi siamo convinti della scelta di campo autonomista e progressista sostenuta dai movimenti anche se in tutte le altre Regioni dell'Arco alpino e del Nord governa la destra. L'esito della votazione di venerdì scorso è stato sicuramente un piccolo shock, è innegabile. Nel momento in cui la soluzione alla crisi sembrava trovata, c'è stato un attimo di black-out a cui hanno fatto seguito reazioni diverse. Ma come si fa nei black-out, siamo andati a ricercare le origini del guasto. Venerdì scorso qualcosa non ha funzionato e così abbiamo riunito tutti i 19 componenti per cercare di capire e superare rapidamente l'empasse. La politica è affascinante ma a volte anche un po' perversa. Venerdì non è stata scritta una bella pagina e anche se le responsabilità di certi atti sono personali, la politica coinvolge tutti. Per quanto ci riguarda vogliamo andare avanti e riprendere il cammino assunto dai nostri movimenti. Ci siamo collocati in maniera chiara con la volontà di fare politica e ci siamo espressi con chiarezza, indicando una scelta di campo precisa e il progetto che prevede la ricomposizione dell'area autonomista. È un percorso difficile, ardito e l'obiettivo di dare centralità a un partito pluralista e autonomista può dare fastidio sul piano politico. Récemment la Présidente de l'Assemblée de Corse a défini notre Statut comme un instrument qui permet de prendre des décisions adaptes tenant compte de notre particularisme: ça fait du bien entendre quelqu'un qui nous rappelle ce qui est vraiment important pour nous. Cette chance comporte une grande responsabilité: être autonomes signifie être plus autonomes et efficaces avec des services ciblés sur la personne. Les autonomistes seront les acteurs de ce projet.»

«Il Consiglio è uscito malconcio e la brutta figura deve essere caricata sui 19 Consiglieri della maggioranza: su questo non ci sono dubbi - ha dichiarato il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz -. In questa settimana c'è stato un grande esercizio da parte di tutti per l'individuazione dei franchi tiratori: io oggi voglio ricordare che in tutte le elezioni, sia del Presidente della Regione sia degli Assessori, qualche voto è sempre mancato. Si invoca serietà e coerenza, ma il collega Restano, che siede da dieci anni in Consiglio, ha cambiato 10 volte casacca. E il collega Marquis, che è stato eletto in Stella Alpina e poi ha costituito Forza Italia? Marquis doveva dimettersi: oggi non può salire in cattedra e darci dei cialtroni, perché non credo che abbia la coscienza a posto per dare lezioni a nessuno. Qual è il progetto della Minelli? Era stata incaricata di fare l'Assessore, poi è fuggita dalle sue responsabilità. In politica le difficoltà ci sono ogni giorno, ma il compito della politica è di trovare una soluzione, non dimettersi. Certo è più facile abbandonare il campo. Quando parliamo di sviluppo delle Cime Bianche, parliamo di un progetto che dà lavoro, che cerca di dare risposte. Questo è un momento di alta responsabilità da parte nostra: ci dobbiamo guardare negli occhi e portare avanti il nostro progetto. Quando si fanno delle valutazioni, occorre scegliere la migliore fra quelle esistenti: nel momento in cui Forza Italia declina l'invito a trovare una soluzione, di fatto ha pronunciato una sentenza. Per uscire da questa crisi è indispensabile ricostituire gli organismi, costruire un confronto che voglia affrontare i temi. Rimettiamo in carreggiata questa amministrazione e diamo una risposta alla nostra comunità.»

«Siamo qui oggi per confermare la fiducia che abbiamo riposto nel progetto autonomista progressista e nel Presidente incaricato con l'obiettivo di riprendere il percorso politico amministrativo scritto insieme per arrivare al termine della Legislatura nel 2025 - ha sottolineato il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier -. Un fatto sono i due voti mancanti nell'urna a cui bisogna rimediare e un fatto è riprendere il programma responsabilmente per rispondere anche all'antipolitica, a coloro che vogliono ridicolizzare quest'Aula per rispondere anche ai falsi moralisti, ai politici insoddisfatti che un tempo sedevano in questa Assise, ai leoni da tastiera che sono offensivi verso le persone. A questi noi preferiamo la buona politica. Sosterremo con forza questo progetto e il Presidente individuato. La Valle d'Aosta ha bisogno di stabilità, di utilizzare energie e competenze per affrontare le sfide del futuro, rispondendo ai problemi che si presentano, passo dopo passo. Come avvenuto anche in passato, non sempre le elezioni ottengono subito i risultati sperati ma queste situazioni servono per consolidare le scelte. La situazione di venerdì scorso è una pagina nera che rimarrà nella storia della nostra regione ma bisogna voltare pagina e andare avanti, consolidando la maggioranza in prospettiva futura senza divisioni e ambiguità.»

Il Capogruppo Andrea Manfrin, nel chiedere il voto in cabina, ha annunciato che il gruppo Lega Vallée d'Aoste non partecipa al voto.

 
SC-LT