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Communiqué n° 688 de 15 décembre 2022

Interpellanza sulla riforma dell'autonomia regionale in Italia

 

Il tema della riforma dell'autonomia regionale in Italia è stato trattato nella seduta consiliare del 14 dicembre 2022 con tre iniziative ispettive, trattate congiuntamente, presentate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Luca Distort ha ricordato che «il 17 novembre, durante la prima riunione della Conferenza Stato-Regioni presieduta dal Ministro Roberto Calderoli, sono state avviate le interlocuzioni in materia di autonomia differenziata. La nostra Regione, con la sua autonomia storica e consolidata, può avere un ruolo fondamentale nella discussione di questi temi.»

«Il Presidente della Regione - ha aggiunto il Consigliere Diego Lucianaz -, parlando di tema di assoluto interesse per la nostra Regione, ha dichiarato che la Valle d'Aosta parteciperà attivamente al confronto anzitutto con le altre realtà a Statuto speciale, perché siano salvaguardate le peculiarità delle nostre realtà.»

I Consiglieri hanno quindi voluto conoscere i contenuti della proposta avanzata dal Ministro Calderoli, i risultati di questo primo incontro tra Stato e Regioni, che ruolo abbia avuto la Regione e quale posizione abbia manifestato il Presidente della Regione. Hanno poi voluto sapere se la Valle d'Aosta intenda essere protagonista dell'azione del Governo nazionale, come voglia tenere aggiornato il Consiglio su di un tema così importante e quali richieste avanzerà oltre alla salvaguardia dell'autonomia.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha confermato che «è un tema di assoluto interesse a livello generale perché la riforma del titolo V della Costituzione del 2001 è stata molto importante per tutte le Regioni. Si tratta di una discussione avviata - ce ne sono state altre - e il Festival delle Regioni è stata l'occasione per fare passi avanti.»

Il Presidente ha poi precisato che «il Ministro Calderoli ha presentato un primo documento di lavoro per la stesura di un disegno di legge ordinaria che traccia il procedimento, i princìpi e le tempistiche per l'attuazione del terzo comma dell'articolo 116 che riguarda l'attribuzione di ulteriori condizioni di autonomia alle Regioni a Statuto ordinario. Una proposta che non concerne le autonomie della Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e Trentino Alto Adige, che sono comprese nel primo comma dell'articolo 116 della Costituzione della Repubblica, i cui Statuti sono stati adottati con legge costituzionale. È stato concordato che le Regioni predispongano una sorta di "decalogo" delle principali questioni che ritengono imprescindibili. È una riforma quindi che ci vede spettatori molto interessati e favorevoli perché un processo che sviluppa un regionalismo importante in Italia, con competenze accresciute per le Regioni, è significativa per tutto il sistema.»

Il Presidente ha poi specificato che «ci siamo confrontati tra Regioni a Statuto speciale e Province autonome ed è stato preparato un documento che abbiamo presentato nella riunione del 24 novembre al Ministro e che riassume la nostra posizione comune sui seguenti aspetti: le ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia riconosciute alle Regioni ordinarie vanno garantite anche alle Regioni a Statuto speciale e alle Province autonome laddove superino le nostre; occorre ripristinare l'esercizio delle competenze già attribuiteci dai nostri Statuti di autonomia erosa nel corso degli anni dalla giurisprudenza costituzionale con un'interpretazione in senso trasversale delle competenze esclusive dello Stato; in analogia a quanto previsto per le Regioni ordinarie, vanno definite procedure certe, nei flussi e nelle tempistiche, per l'approvazione delle norme di attuazione statutaria; deve essere garantita la tutela degli assetti finanziari delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome, in questo momento in cui viene ripreso dal Governo il progetto di una riforma fiscale che può riguardare il gettito dei maggiori tributi su cui poggia l'esercizio delle competenze statutarie.»

Il Presidente ha quindi dato «la massima disponibilità ad aggiornare il Consiglio, nelle forme che riterremo più opportune, perché è un tema di assoluta importanza.»

Il Consigliere Luca Distort ha replicato: «Lo spirito di questi interventi non è polemico, ma di natura motivazionale per comunicare dei consigli. Quando si ha qualcosa a cuore, si sente il bisogno di partecipare ma anche di condividere: questi sono due tratti tipici dell'agire umano e che consentono di riconoscere una cosa come "bene". Non metto in dubbio che il Presidente non abbia a cuore l'autonomia della Valle d'Aosta, ma non bisogna mai abbassare la guardia. Sappiamo che il Presidente alla riunione del 17 novembre non ha partecipato perché era in Consiglio. Con questo vogliamo, però, spronarlo a fare sentire la voce della Valle d'Aosta in modo che sia caposcuola nelle riflessioni sull'autonomia. Questo è quello che ci aspettiamo e che chiede al Presidente della Regione il popolo valdostano.»

«Seguiremo con attenzione tutti i passi del Presidente - ha detto il Consigliere Diego Lucianaz -, perché l'autonomia della Valle d'Aosta, come quella della Sicilia e della Sardegna, è precedente alla Repubblica italiana, e queste peculiarità vanno difese a livello centrale.»

 SC